4 Ristoranti: Borghese a Londra dove la cucina parla italiano

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Nella quinta puntata del cooking show di SkyUno lo chef giramondo è arrivato nella capitale britannica per trovare il miglior ristorante del terzo millennio nella città simbolo del multiculturalismo

A trionfare con 107 punti è stato Roberto Costa, che nel suo “Macellaio” ha coniugato italianità, qualità e tendenza

Cinque aeroporti, nove  milioni di abitanti e 300 lingue parlate: sono solo alcuni dei numeri di Londra, città dai mille volti in cui si incontrano e convivono diverse culture e religioni, ma per 4 Ristoranti la cucina parla solo italiano. Da secoli punto di riferimento nel Vecchio continente per moda, musica e arte, la capitale del Regno Unito può regalare grandi soddisfazioni anche agli appassionati di cucina. Tra le strade brulicanti dei quartieri popolari, così come nei distretti più eleganti e chic della città, turisti e gente del posto possono gustare il tradizionale fish&chips, ma anche concedersi  piatti esotici come pollo tikka masala, noodles cinesi, tacos messicani, sashimi e cuscus. In questo caleidoscopio di aromi e spezie, si inseriscono anche i sapori della gastronomia italiana, dei quali in terra britannica ci sono numerosi e validi portabandiera.  Sulle loro tracce si è messo Alessandro Borghese, approdato nella City of London nella  quinta puntata di 4 Ristoranti per eleggere il miglior ristorante di cucina italiana del terzo millennio.

I concorrenti 

 

Dal Nord a Sud dello Stivale, si susseguono piatti e ricette molto variegati, che hanno trovato spazio nei quattro ristoranti visitati dallo chef nel Regno Unito. Nel quartiere storico di Southwark, Roberto Costa gestisce il ristorante-teatro “il Macellaio”, un vero e proprio tempio della cucina piemontese. Parmigiano doc, Christian Pero è invece proprietario di “In Parma by food roots”, locale situato nel cuore di Londra in cui offre, senza compromessi, i piatti tipici della sua città. Nel suo “ Casa Sibilla”, ristorante che gestisce nel quartiere popolare di Brixton, Paola Sibilla punta su una cucina di qualità ma a buon mercato, offrendo piatti semplici ma con un servizio friendly e ben curato. Infine Aaron Rutigliano, imprenditore proprietario del “Gola” nel lussuoso distretto di Fulham è alfiere della cucina pugliese, ma prepara piatti con ingredienti afrodisiaci, creando un perfetto connubio tra piaceri della tavola e dei sensi.

La gara

 

Connazionali in terra straniera, i quattro ristoratori si sono resi protagonisti di una sfida molto accesa durante 4 Ristoranti, senza mai oltrepassare i limiti della correttezza e della sportività. Ad accendere gli animi è stata la cucina afrodisiaca di  Aaron, il cui effetto erotizzante è stato messo in discussione dagli altri ristoratori. A conquistare l'appoggio e le simpatie dei colleghi è stata invece Paola Sibilla, apprezzata per la passione e l'impegno nel gestire totalmente sola il proprio locale pur con pochi mezzi a propria disposizione.

Il vincitore

 

In una gara il cui esito sembrava scritto sin dall'inizio, a trionfare con 107 punti è stato Roberto Costa, che nel suo “Macellaio” ha coniugato italianità, qualità e tendenza. Alle sue spalle, distaccato di ben 20 punti, “In Parma by foods roots” di Christian Pero, che ha convinto soprattutto per la genuinità dei suoi prodotti. 70 punti e terza piazza per Paola Sibilla: la sua storia, la profonda devozione per la cucina e i prelibati piatti realizzati hanno spinto il vincitore a condividere con lei il montepremi, così da poterla aiutare a far crescere il suo piccolo locale. Un gesto di solidarietà e altruismo tra i fornelli che ha commosso ed emozionato tutti a partire da Alessandro Borghese. In ultima posizione Aaron Rutigliano, la cui cucina hot, evidentemente, non ha risvegliato i sensi degli altri concorrenti.

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