Paola Folli: X Factor, musica e retroscena

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Da anni Paola Folli fa parte della grande famiglia di X Factor, il talent di Sky Uno. A pochi giorni dalla semifinale e a poco più di una settimana dalla finale di X Factor 2014 la abbiamo intervistata

Paola Folli è una figura di riferimento per i concorrenti di X Factor 2014, il pubblico la conosce da anni come vocal coach, ma lei è molto di più di quello che vediamo nel talent di Sky. E' la voce di Domani degli Articolo 31, vanta collaborazioni con Mina, Renato Zero, Adriano Celentano, Vasco Rossi, Biagio Antonacci ed Eros Ramazzotti e ha partecipato ai tour di Renato Zero, Elio e le Storie Tese e Pooh. L’abbiamo intervistata per conoscer meglio il suo mondo.

Partiamo da una curiosità: che musica ascolta?
Ascolto tutti i tipi di musica, dal jazz al pop passando per il rock, sono molto affezionata ad artisti come i Genesis, Joni Mitchell e Peter Gabriel, ma ascolto anche tanta musica “moderna”. X Factor ha come protagonisti ragazzi molto giovani, quindi mi ritrovo ad ascoltare brani che per me sono sconosciuti, tant’è che alcune volte io e Rossana Casale ci guardiamo perplesse.
Insomma X Factor le apre mondi musicali nuovi.
Il programma è un bacino di novità assolute da cui traggo tantissimi input. Molti brani interpretati dai ragazzi sono in inglese e in questo modo vengo in contatto con molta musica proveniente dall’estero. Ovviamente sento  anche musica italiana, l’ultimo lavoro di Gazzè, Fabi e Silvestri lo trovo davvero molto interessante, anzi, pazzesco!
Il suo ultimo singolo è un remix di Woodstock di Joni Mitchell, com’è nata l’idea?

Conosco da tantissimi anni Francesco “Franz” Contadini, artista che ha collaborato con cantanti come Jovanotti e Anastacia, ho sempre sognato il suo remix di un mio brano e dopo aver terminato il mio nuovo pezzo, gliel’ho inviato immediatamente.
E lui?
Lo ha sentito e mi ha chiamato per farmi i complimenti e da lì è nato il remix, davvero molto bello, non perché mio, ma perché ha rispettato il testo senza stravolgerlo. Il brano, nonostante la sua impronta, mi rappresenta completamente, sono io.
Altri progetti?

In questo momento sto lavorando al nuovo album all’interno del quale sarà contenuto anche Woodstock. Il disco conterrà brani nuovi e ci saranno tutti i miei colori. Negli ultimi anni sono un po’ uscita dal mondo discografico perché ho voluto fermarmi per ascoltare.
Cosa l'ha spinta a questa pausa professionale?
Dovevo capire se avevo voglia di fare cose mie, l’incontro con tanti giovani di X Factor mi ha spinto a realizzare questo nuovo lavoro. L’album contiene sia cover sia inediti e ci sono molte collaborazioni: Rocco Tanica, Elio e le Storie Tese e Rapacioli. Questo album è un lavoro profondo fatto con me stessa, ho ascoltato per anni, ma ora sono pronta a far sentire la mia musica.
Torniamo al presente: lei è una vera e propria insegnate per i ragazzi di X Factor, però, oltre alla tecnica, c’è qualche messaggio che cerca di trasmettere?

Ciò da cui parto è il messaggio umano. Questi ragazzi non sanno quello che li aspetta nel fare questo mestiere, cerco di fargli capire che c’è da sudare tantissimo. Voglio far comprendere loro che questo è un lavoro e che devono versare tanto sudore, ma soprattutto che non devono mai smettere di esser curiosi, mai adagiarsi e cogliere tutte le opportunità del momento, non capita sempre di lavorare con grandissimi professionisti e confrontarsi con tantissime realtà differenti.
Qual è la cosa più facile e quella più difficile da insegnare ai ragazzi?
All’inizio sono spaesati e mi guardano dubbiosi, ma poi gradualmente si sciolgono e mi dicono che io e Rossana avevamo ragione. Loro devono lavorare sul look, sulla presenza scenica e su come muoversi sul palco, la tecnica è importantissima, ma prima di tutto viene il messaggio umano che deve essere trasmesso anche attraverso il brano, soprattutto perché X Factor ha una platea internazionale e un pubblico eterogeneo. Quello che dico sempre ai ragazzi è “Volare bassi per schivare i sassi”.
Un aneddoto divertente accaduto quest’anno dietro le quinte di X Factor?

Ce ne sono tanti. Gli Spritz For Five non hanno avuto vita facile, assegnazioni piuttosto complicate. Loro sono un gruppo fantastico, arrivavano sempre al giorno prima del Live Show con un’ansia allucinante, subito dopo l’assegnazione dei brani erano nervosissimi e il giovedì sera salivano sul palco con un’ansia alle stelle. Tutta la settimana non facevano altro che ripetere che sarebbero stati eliminati, così li massacravo per spronarli a dare il massimo, mi hanno fatto sudare sette camicie, ma poi hanno messo in scena esibizioni grandiose come quella di Beethoven.
Problemi che hanno dovuto superare i ragazzi?

Purtroppo Vivian e Camilla hanno avuto difficoltà. Camilla è uscita troppo presto e non ha potuto far vedere le sfaccettature del suo carattere, Vivian invece ha un carattere molto forte, è molto dura, anche con se stessa, e questa cosa purtroppo l’ha danneggiata. Durante le prove era formidabile, ma poi si faceva prendere dall’ansia e sul palco non dava tutta se stessa.
Altri ansiosi?
Pietro dei Komminuet si è fatto schiacciare dall’ansia.
Un momento che non dimenticherà?
Ho speso lacrime di gioia e d’incredulità quando ho visto piangere Mario dopo l’annuncio che avrebbe presentato il suo inedito a X Factor. Veder piangere un uomo è una cosa che ti spacca in due e Mario è così bravo e vero che merita davvero di esibirsi con il suo pezzo.
A differenza degli scorsi anni, quest’anno c’è molto equilibrio tra i ragazzi in gara, per lei è una cosa positiva o negativa?

Positivissima! C’è molta più gara tra i ragazzi e sono quindi più galvanizzati, è bellissimo. Il fatto che non si sappia cosa possa accadere, rende tutto molto più eccitante.

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