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Fedeltà, cosa significa il finale aperto della serie tv Netflix

Serie TV

Camilla Sernagiotto

La serie televisiva tratta dall'omonimo romanzo di Marco Missiroli (che ha vinto il Premio Strega Giovani nel 2019), disponibile su Netflix e visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick, è caratterizzata da un finale che vuole lasciare in sospeso la storia, affidandosi al giudizio degli spettatori. Ecco tutto quello che c'è da sapere sullo show e su quel finale, partendo dalle differenze con il romanzo cui si ispira (SPOILER)

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Fedeltà, la serie televisiva tratta dall'omonimo romanzo di Marco Missiroli (che ha vinto il Premio Strega Giovani nel 2019), è uscita su Netflix il 14 febbraio in occasione di San Valentino.

È caratterizzata da un finale non definito ma dal cosiddetto finale aperto, quello che vuole lasciare in sospeso la storia, affidandosi al giudizio e alle preferenze degli spettatori.

Entriamo nel dettaglio della storia, del finale e delle differenze che l'adattamento televisivo mostra rispetto a romanzo da cui è tratto.

Fedeltà è disponibile in streaming su Netflix, visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick.

La storia

La serie TV Fedeltà ruota attorno alla storia d'amore tra Carlo Pentecoste (interpretato da Michele Riondino) e Margherita Verna (impersonata da Lucrezia Guidone).

Lui è uno scrittore e insegna a un corso di scrittura creativa; lei è agente immobiliare, ex architetto.
La loro love story va a gonfie vele finché non arriva a insinuarsi una venatura inattesa: un malinteso fa pensare a un possibile tradimento di Carlo con una sua studentessa, tale Sofia.
Questo dubbio che si insinua con inevitabile tormento annesso va a incrinare gli equilibri di quella coppia che sembrava apparentemente affiatatissima.

Il finale della serie è molto diverso da quello del romanzo di Missiroli. Si tratta di un finale aperto che potrebbe dare il la a innumerevoli scenari, lasciando il giudizio degli spettatori in sospeso. Questa scelta chiaramente è anche ottima per una potenziale seconda stagione dello show.

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Fedeltà, cast della serie con Michele Riondino e Lucrezia Guido. FOTO

La spiegazione del finale della serie TV Fedeltà (SPOILER)

Chiaramente ciò che state per leggere contiene parecchi spoiler, dato che stiamo per parlare di come finisce la serie televisiva Fedeltà. Quindi se non l'avete ancora guardata, andate prima a colmare la lacuna e poi tornate qui per confrontarvi con noi per ciò che concerne l'interpretazione del finale.

Nel sesto e ultimo episodio della serie, si incomincia con un flashback in cui il pubblico vede il primo incontro totalmente casuale tra i due protagonisti, Carlo e Margherita. Dopo i titoli di coda, torna la narrazione, portandoci con un flashforward a un anno dopo rispetto al quinto episodio. Le vite dei protagonisti sono cambiate totalmente: Carlo ha abbandonato il progetto di scrivere un secondo romanzo e adesso è un editor della sua casa editrice, dedicandovisi full time.
Ricordiamo che l'editor è quella figura professionale che sta alla base di qualunque casa editrice, colui che deve affiancare uno scrittore in tutta quelle fasi che precedono la pubblicazione di un testo.
Il romanzo a cui Carlo si sta dedicando per l’editing è quello della sua alunna del corso di scrittura creativa, quella Sofia a cui tutto è legato, ossia la ragazza che involontariamente ha fatto scattare la molla del malinteso, facendo credere a Margherita che il suo fidanzato l'abbia tradita con lei. Tuttavia lo spettatore capisce che tra Carlo e Sofia non vi è alcun tipo di rapporto.

Dall'altra parte troviamo Margherita, prossima a dedicarsi anima e corpo a una nuova professione con cui potrà tornare a quella che è la sua vera passione, riabbracciando la vocazione da architetto, ciò per cui ha studiato: apre così uno studio di interior design.

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Il finale aperto

Continuiamo a ricordarvi che queste parti sono farcite di spoiler, ovviamente.

Per quanto riguarda il finale vero e proprio, si tratta di un open ending.
Il finale aperto lascia il pubblico con dei puntini di sospensione (che però arrovellano molti, a giudicare da come la rete si sta scatenando per scoprire cosa significa davvero quel finale).

La scelta registica è quella di lasciare allo spettatore l'onere ma anche l'onore di dare un senso alla conclusione della serie, offrendogli la possibilità di scegliere il finale a proprio piacere. Il giudizio rimane in sospeso, ma molti non hanno apprezzato la cosa. Il motivo? Forse perché il pubblico è abituato a essere trattato in maniera totalmente passiva: siamo talmente tanto abituati a non avere assolutamente il minimo controllo sulle trame, sui messaggi, sulla morale e su tutto quanto emerga da un prodotto di intrattenimento - come può essere un film o uno show televisivo - che per una volta tanto in cui ci permettono di diventare parte attiva succede il finimondo…

Il messaggio del finale di Fedeltà è riconducibile alla seguente battuta: "Stare insieme ci è servito quando siamo rimasti soli. Le cose che sono riuscito a fare da quando ci siamo lasciati, le ho imparate da te".
A pronunciare queste parole è Carlo Pentecoste e ad ascoltarle è chiaramente Margherita Verna.
I due si trovano fuori dal nuovo studio di lei, in occasione del party inaugurale della sua nuova avventura imprenditoriale.
Si vede Margherita accostarsi a Carlo e chiedergli un bacio. Lui le domanda: "E adesso?"

Margherita risponde: "Non lo so: vediamo cosa ti riesci a inventare”. A quel punto le loro strade si separano e arriva il deus ex machina extradiegetico, ossia la musica che cala come un sipario, dando in la ai titoli di coda.


Quindi non c’è un’unica spiegazione univoca su come finisce la prima stagione di Fedeltà (diciamo prima anche se non si sa se ce ne sarà una seconda, benché il finale aperto stia facendo pensare a molti che in cantiere ci sia già un nuovo atto).
Nonostante il finale aperto sia l'escamotage numero uno per attaccarci in maniera irreprensibile un nuovo capitolo, è possibile che si tratti invece di una scelta registica finalizzata a rendere gli spettatori parte attiva della macchina dell'intrattenimento. Dunque uno spazio bianco che ciascuno di noi è chiamato a riempire a piacimento, basandosi sulla propria immaginazione, sulle proprie aspettative e su ciò che ci aspettiamo accada tra Carlo e Margherita se quella serie l'avessimo scritta e girata noi.

Ma quello che forse è un esperimento figlio degli OuLiPo (acronimo dal francese Ouvroir de Littérature Potentielle, che significa "officina di letteratura potenziale”, che indicava un gruppo di scrittori e di matematici francesi - a cui si aggiunge il nostro Italo Calvino - che creavano opere usando tecniche di scrittura vincolata, restrizioni esperimenti vari, fondato nel 1960 da Raymond Queneau e François Le Lionnais) non ha entusiasmato una frangia di spettatori, spingendoli a chiedere in maniera spasmodica sui social network: che qualcuno ci spieghi come finisce la serie!

Carlo e Margherita si lasceranno del tutto? Lui riuscirà a riconquistare lei? Si sposeranno e avranno dei figli? Torneranno insieme ma poi si lasceranno? Lui alla fine si mette con Sofia? O è lei alla fine che si mette con Sofia? Il web è un tripudio di interrogativi che tormentano il pubblico.

Il consiglio è quello di godersi la possibilità di essere per una volta tanto parte integrante e attiva della macchina dell'intrattenimento, dando il significato che ciascuno di noi vuole a quella scena finale. Altrimenti leggetevi oppure rileggetevi il romanzo di Marco Missiroli, dove un finale chiuso c'è eccome. Nel prossimo paragrafo vi spoilereremo anche quello.

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Le differenze tra la serie e il romanzo

La serie televisiva differisce dal romanzo di Missiroli innanzitutto per quanto riguarda il piano temporale.
Mentre l'adattamento la prende alla larga, iniziando con la nascita della storia d'amore tra Carlo e Margherita, il libro incomincia in medias res: si parte subito con quel malinteso, con il dubbio che si insinua nella mente di Margherita, quello relativo al possibile tradimento che Carlo potrebbe avere consumato con Sofia.

E da lì incominciano le conseguenze che porteranno a un cambiamento repentino delle storie di ciascuno dei personaggi.
La seconda parte del romanzo offre al lettore un flashforward, facendo un balzo in avanti di nove anni. Vediamo, anzi leggiamo, Carlo e Margherita che sono ancora insieme e che, anzi, proprio grazie a quel malinteso alla fine hanno rafforzato il rapporto, riuscendo inoltre ad allontanare le tentazioni sia dell'uno sia dell'altra.

E poi c'è un'altra grande differenza tra Fedeltà televisiva e Fedeltà cartacea: nel libro Margherita incomincia una relazione con Andrea, ma costui scoprirà di essere omosessuale e lo scoprirà proprio grazie al rapporto che intesse con lei. La relazione tra i due quindi si interrompe.


Mentre nella serie la fedeltà è indissolubilmente legata alle proverbiali corna, nel romanzo quella messa a titolo è più che altro un riferimento ai legami familiari, in particolare ruotando attorno al ruolo di Anna, la madre di Margherita.
Marco Missiroli ha fatto sì che l'equilibrio della coppia formata dai suoi due protagonisti alla fine stesse in piedi proprio grazie alla robustezza dei legami familiari che sorreggono l'intero impianto della trama, oltre a sorreggere innanzitutto le visioni dell'amore, e della fedeltà, di Carlo e Margherita.

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