'Anna', la nuova serie tv di Niccolò Ammaniti, una produzione Sky Original tratta dal suo libro del 2015, sarà interamente disponibile da venerdì 23 aprile. Ecco com'è stato costruito il mondo della serie, ed ecco come sono nati i costumi di scena più strani
Una Sicilia post apocalittica, riconquistata dalla natura e senza più adulti; un'epidemia, la famigerata Rossa, che colpisce solo i grandi e risparmia i più giovani; una tenace e coraggiosa ragazzina alla ricerca del suo fratellino, rapito dai misteriosi Blu: su Sky e NOW dal 23 aprile sarà interamente disponibile Anna, la nuova serie Sky Original di Niccolò Ammaniti, sei episodi che ci porteranno dentro un mondo tanto suggestivo quanto angosciante. Scopriamo com'è stato costruito il mondo della serie e come sono nati i costumi di scena più strani.
Anna, i costumi di scena
Ecco cos'ha rivelato in merito ai costumi di Anna la costumista Catherine Buyse: Quando incontrai Niccolò la prima volta mi disse: “I costumi sono una delle cose più importanti della serie!”. Rimasi stupita perché avevo già letto il romanzo e i ragazzini erano descritti in abiti scarni, e spesso dipinti di bianco o di blu; non ci avevo trovato nessuna indicazione particolare sui costumi. Leggendo poi la sceneggiatura mi accorsi che Niccolò aveva sviluppato un mondo diverso, appena accennato nel libro. Iniziai un grande lavoro di ricerca volto, soprattutto, a rendere unico il mondo di Anna diversificandolo da quelli già visti in altri racconti distopici: una fiaba che era solo nella testa di Niccolò. Disegnai i bozzetti dei costumi e, insieme a Maurizio Nardi e Marta Iacoponi, facemmo molte sperimentazioni per trovare la giusta chiave anche di trucco e acconciature dei personaggi. Anna ha come riferimento lo stile della mamma, della quale indossa spesso alcuni vecchi vestiti. Anna è il bene, la semplicità, l’innocenza. Angelica – invece - è il male, l’eccesso, la follia: ma è un genio del male. Si è inventata un mondo di cui è la regina assoluta, ha schiavizzato i bambini per realizzare scenari incredibili, e la Picciridduna le confeziona dei vestiti pazzeschi, come il costume fatto di soli gioielli, come una Madonna Sicula, l’abito realizzato interamente in macramè di fili elettrici, il vestito da sposa con le ossa inserite nei ricami del corpetto... Lo stile della Picciridduna invece è androgino e lineare, si inspira a volte ai ritratti di Modigliani, ma durante la prigionia il suo rigore svanisce ed è sporca, ha la barba, i jeans rotti e una catena al piede. Astor è come un piccolo animale selvaggio che si trasforma a contatto con i suoi simili nel mondo dei “Blu”. Per tutti i ragazzini, invece, c’erano due strade possibili: o i bambini, crescendo e non potendo lavarli, trovavano vestiti nuovi in giro, oppure continuavano ad indossare gli stessi abiti, come delle coperte di Linus. C’è stato un grande lavoro di invecchiamento dei costumi e di acquisto di tantissimi vestiti usati. Da un punto di vista cromatico, assieme a Gogò Bianchi, il direttore della fotografia, abbiamo optato per una scelta che mostrasse i bambini come un magma incolore e sporco.
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Anna, ricreare un mondo distrutto
Alla base di ogni narrazione c'è il mondo in cui si muovono i personaggi, e per ricreare l'atmosfera del romanzo Anna è stato fondamentale non solo cercare i posti giusti, ma anche andare a costruire un mondo, caotico, disordinato, abbandonato: in una parola, un mondo distrutto. Ecco cos'ha dichiarato in merito lo scenografo Mauro Vanzati: Il luogo del viaggio di Anna è una Sicilia abbandonata, un mondo senza più regole e istituzioni, consegnato ai bambini, che sono i soli sopravvissuti alla Rossa, un virus che ha sterminato gli adulti. Il tempo è un futuro così vicino da essere quasi un presente alternativo, al punto che questa dimensione temporale si è sovrapposta in modo impressionante ai giorni che stiamo vivendo. La sfida è stata quella di creare un mondo a tutto tondo, che fosse un’ambientazione credibile per una storia che lascia a bocca aperta. La bellezza decadente della Sicilia si svuota di quella vita che ne invade ogni angolo, e si riconsegna alla natura, che si riappropria degli spazi sottratti dalle opere dell’uomo che lentamente collassano. L’enorme capacità creativa di Niccolò Ammaniti ci ha consegnato una traccia molto precisa da seguire, trasformando ulteriormente questa ambientazione, sovrapponendovi la fantasia dei bambini, in un equilibrio delicato da rispettare, tra abbandono, sopravvivenza, pericolo e gioco. Abbiamo affrontato il problema di progettare un mondo che, pur immaginato e ipotetico, potesse essere riconosciuto e accettato dallo spettatore, costruendo un’ambientazione fantastica su fondamenta concrete, con molto rigore, evitando cliché e immaginari che sono ormai luoghi comuni di un genere che ha un’estetica precisa. L’intento è stato quello di utilizzare i luoghi di Anna per raccontare ogni volta una storia diversa di questi quattro anni che separano un tempo che conosciamo bene da uno immaginato.
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L'appuntamento con Anna è per venerdì 23 aprile, quando i 6 episodi di cui è composta la serie saranno interamente disponibili su Sky (on demand, e poi, uno dietro l'altro, su Sky Atlantic, a partire dalle 21.15) e in streaming su NOW.