Yellowstone 2, la recensione dell'ottavo episodio della serie tv con Kevin Costner
Leggi la recensione dell'ottavo episodio della seconda stagione di 'Yellowstone', in onda su Sky Atlantic ogni mercoledì alle 21.15 (la serie è disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV) - ** ATTENZIONE: SPOILER **
Yellowstone 2, cos'è successo nell'ottavo episodio
L’ottavo episodio della seconda stagione di Yellowstone comincia poco dopo la fine di quello precedente, coi mandriani che si svegliano all’alba e con Lloyd che si accorge che Rip non ha dormito lì. Wheeler, infatti, è sedato e sdraiato sul letto in camera di Beth. Lei, con la faccia tumefatta, lo guarda pensierosa gli dà un bacio sulla fronte: se non è amore ciò che li lega, non sappiamo in che altro modo definirlo. Jamie va con Kayce, che lo istruisce su come dare da mangiare ai cavalli. “Mi perdoni?” chiede il personaggio di Wes Bentley. La risposta di quello di Luke Grimes è semplicemente “Sono tuo fratello.” Tre parole che dicono tutto e molto di più di un semplice sì o no.
In sala da pranzo, Tate è costretto dalla mamma a resistere alla tentazione di un goloso muffin, ma l’arrivo di John sblocca la situazione: aspettare che tutti si siedano significherebbe non mangiare mai, dunque che si aprano le danze. Arriva anche Beth, e Monica non può fare a meno di fissarla: è evidente che suo marito le ha mentito. Di masticare non se ne parla, così il personaggio di Kelly Reilly si fa preparare un frullato con due palline di gelato e tre shot di vodka. “Dovresti vedere l’altro tizio.” dice alla cognata prima di trasferirsi nel portico.
Arriva Rainwater, in compagnia del fidato Mo. Quella è stata la terra dei loro antenati per diecimila anni…poi è arrivato il nonno di John Dutton, ha costruito una casa, e l’ha dichiarata sua. Ma non è detto che lo sarà ancora per molto. Sopraggiunge anche Jenkins, che quando vede il volto di Beth rimane colpito da tanta brutalità. Lei minimizza – ciò che non ci uccide ci rende più forti –, ma lui non ci crede. Al massimo ci rende più duri, ribatte, ma per Miss Dutton l’obiettivo è proprio quello: lei punta all’acciaio.
John, Thomas e Dan si appartano per discutere sul da farsi. Non saranno mai amici, è chiaro, ma in questo momento devono necessariamente fare fronte comune. Jenkins, nel dubbio, comunque si è portato un registratore, ma solo come assicurazione personale, al punto che è lui a dire per primo ciò che tutti e tre pensano: i Beck vanno eliminati fisicamente. Rainwater non può pronunciare tali parole, la sua carica non gli consente di rischiare a tal punto, ma fa una promessa: quando una cosa si perde nella riserva non viene mai ritrovata. Neppure John dice niente di esplicito, però mette in chiaro una cosa: se avrà bisogno di aiuto si aspetta collaborazione. Affare fatto.
Nel mentre, Malcolm Beck, furibondo per quanto appena accaduto (i due quarti di bue appesi fuori dalla sua porta), entra in ufficio e si mette a spaccare roba a caso. Suo fratello ha capito che sta per succedere qualcosa, e gli chiede fino a che punto voglia arrivare. Fino in fondo, è chiaro…e il loro attacco a Dutton partirà da chi gli sta più a cuore.
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Sul portico del Yellowstone Dutton Ranch, Monica e Beth, che praticamente non si conoscono, hanno un breve scambio di opinioni. Miss Dutton rassicura la cognata: quello che è successo alla sua faccia è solo questione di affari di famiglia. L'altra non giudica, ma ammette di non capire quel posto e le sue regole. La sera confessa a Kayce, che è stato impegnato tutto il pomeriggio a domare il cavallo di Tate, di essere preoccupata. Lui le chiede di avere fiducia: sa cos’è meglio per loro. Lei, in tutta risposta, porta i ragazzi del suo corso a un festival hip hop alla riserva, e si emoziona durante un’esibizione: le sue radici e la sua storia sono lì.
Dalle ricerche di Steve Hendon pare ormai chiara una cosa: a uccidere la mandria di Dutton sono stati i Beck. Adesso è veramente guerra aperta. Rip finalmente si risveglia. Beth è al suo fianco. Stanno abbracciati per un po’, poi lui, non senza fatica, si alza, si riveste, e torna nella baracca. Non vuole abituarsi a tutto quello, non si sa mai. Tornata a casa, Monica parla finalmente con suo marito. Kayce le dice che prima non capiva cosa intendesse suo padre quando gli parlava di quanto fosse difficile difendere quel posto, ma ora sì. Quel posto non è una casa, è una prigione, sentenzia lei: e se si trasferissero in città? Nessun problema per lui, l’importante è stare insieme.
Jimmy ritira i soldi della vincita al rodeo e li consegna a Ray. In teoria il debito è saldato, ma il “cuoco” di metanfetamine vuole altri mille dollari per i danni causati da Avery e dal suo scherzetto con lo spray scaccia-orsi. Non è ancora finita. Mentre Tate osserva suo padre, intento a domare Lucky, John chiede a Monica di dargli una possibilità. Poi ringrazia Rip, di nuovo in piedi, per aver salvato Beth, ma Wheeler, che lo chiama sempre “Signore,” non ha bisogno di ringraziamenti in merito.
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Kayce si allontana con suo padre per parlare dei Beck – Dutton Junior sa già cosa fare, ma avrà bisogno dell’aiuto della guardia privata assunta da Jenkins, e tra l’altro in quel modo Dan non potrà mai accusarli di niente – e lascia Tate con il suo babysitter di fiducia, Rip ovviamente, che gli parla dei cavalli selvatici. Beth lo osserva dalla staccionata, con gli occhi a forma di cuoricino e pieni di lacrime. Per citare il personaggio di Kevin Costner: “E si scoprì che era un grosso orsacchiotto.”
Tutte quelle emozioni per la donna d'acciaio sono troppe, così scappa via, nella stalla, dove incontra Jamie, intento a spalare le feci dei cavalli, attività perfetta per lui, secondo sua sorella. “Un giorno, per quanto mi sembri incredibile, arriverà qualcuno che ti amerà, e anche tu amerai qualcuno. E io non vedo l’ora di portarti via quel qualcuno, anche se dovrò farlo fuori con le mie mani.” sono le parole cariche di odio del personaggio di Kelly Reilly. Quello di Wes Bentley non reagisce: un po’ perché non ne ha più la forza, un po’ perché forse sa di meritarsi tutto quel disprezzo.
Al confine con la riserva, vicino al cantiere del nuovo casinò, qualcuno da dentro un pick-up spara a una guardia, uccidendola. Kayce e Monica flirtano nella vasca da bagno e giungono alla conclusione che è ora di mettersi all’opera per dare a Tate un fratellino o una sorellina, ma ecco arrivare John. E’ sicuramente successo qualcosa. Viene chiamato a rapporto anche Jamie, che inizialmente è preoccupato, ma che poi, arrivato sul luogo del delitto, tira un sospiro di sollievo. Stasera farà nuovamente l’avvocato.
Lo sceriffo, e non è ovviamente l’unico, ha già capito cos’è successo: sono stati i Beck. Le indagini, infatti, porteranno alla momentanea interruzione dei lavori, dunque la costruzione del nuovo casinò non potrà avere inizio. Donnie avvisa John: dovrà fare attenzione, il prossimo sarà lui, e verranno direttamente a casa sua. La risposta di John è assolutamente in linea col personaggio: “Lascio il cancello aperto.”
Intanto Malcolm, a casa di Teal, riceve una telefonata proprio da Dutton, che vuole un incontro in un luogo pubblico. Lui, però, ha già deciso quale sarà la sua prossima mossa: colpirà quello che gli sta più a cuore. E quel qualcuno è Tate…
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E’ dunque arrivato il momento per Dutton, Rainwater e Jenkins di mettere temporaneamente da parte le proprie divergenze e i dubbi e di firmare una necessaria tregua. Da una parte i personaggi di Kevin Costner, Gil Birmingham e Danny Huston, dall’altra quelli di Neal McDonough e Terry Serpico (rispettivamente Malcolm e Teal Beck). Da una parte tre uomini molto diversi tra loro, che addirittura si odiano, ma che hanno scelto di non giocare sporco – dove per giocare sporco s’intende l’andare a colpire non il diretto interessato ma altri membri della sua famiglia, è evidente –, dall’altra due fratelli che non si fanno nessun problema ad andare avanti a furia di colpi bassi. Da una parte il senso dell’onore, dall’altra la scorrettezza più totale: a scontrarsi non sono solo individui, ma interi sistemi di pensiero.
Questo ottavo episodio spinge ancora tanto sulla coppia Beth/Rip, con lei – veramente dura come l’acciaio – che non riesce a trattenere le lacrime quando vede lui intento a tenere compagnia a Tate. Forse Wheeler non sarà un orsacchiotto, come lo definisce John, e di sicuro non è un santo, ma certamente è un uomo che non fugge di fronte ai propri sentimenti, dimostrando di essere incredibilmente a suo agio con la sua interiorità. Ripetiamolo a scanso di equivoci, non è un santo, anzi, ci sono molte ombre in lui, ma non c’è rabbia, non c’è frustrazione, cosa che fa di lui, tutto sommato, una persona decisamente equilibrata.
Chi invece della propria rabbia non può fare a meno è il personaggio di Kelly Reilly, che dopo aver abbassato temporaneamente le proprie difese – ma solo con Rip, ovviamente – torna a essere la “stone cold bitch” che tutti conosciamo e amiamo. E la sua vittima preferita è sempre Jamie, che ormai non reagisce neanche più. Un po’ perché forse crede di meritare quel disprezzo, un po’ per paura, come ci viene chiaramente mostrato nella scena in cui si ritrova in macchina in piena notte da solo col fratello e col padre. Il suo percorso di redenzione e di crescita è ancora lungo, e quasi sicuramente verrà affrontato nella terza stagione della serie, perché gli ultimi due episodi, è certo, saranno dedicati allo scontro finale Dutton VS Beck. La resa dei conti è vicinissima.