Leggi la recensione del nono e ultimo episodio della prima stagione di Gangs of London. La serie è disponibile On Demand e in streaming su NOW TV. - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO L'EPISODIO
Gangs of London, cos'è successo nel nono e ultimo episodio
L’ultimo episodio della prima stagione di Gangs of London riparte da dov’era finito l’ottavo: dall’esplosione della Belvedere Tower. A essere precisi, in realtà sono passate circa 48 ore, dunque questo finale è un continuo avanti e indietro tra scene ambientate nel presente e scene in flashback. Ma andiamo con ordine.
Si comincia con un salto nel passato remoto di Elliot. Suo padre – che gli ripete sempre che “i pedoni non diventano re”, ma che sono liberi – sta per salire sul ring e lo avvisa: a un certo punto dovrà fingere di crollare, ma sarà meno grave di come sembrerà. Solo che è tutto un sogno. Quando Elliot – che di cognome fa Carter – si risveglia, è in un ambiente sconosciuto, attorniato da persone che gli prelevano dei campioni dai capelli e dalle unghie e che gli tolgono i vestiti, catalogati come evidence, come prove. Poi si ritrova legato a una sedia e costretto a rispondere alle domande di un agente che vuole sapere cosa ci faceva all’Hotel Reno la notte precedente e, soprattutto, che vuole sapere per chi lavora. Di Hawks o Vicky nessuna traccia. L’agente in questione gli comunica che l’ultima “bravata” di Sean Wallace è stata classificata come atto di terrorismo, e che il suo obiettivo è scoprire cos’è successo nelle ultime 48 ore.
Facciamo dunque un passo indietro. Nasir Afridi ha vinto. Una vittoria agognata e arrivata in un momento delicatissimo. Ma non durerà a lungo. Lale, infatti, terrà fede alla sua promessa di vendicare la morte di suo marito e quanto accaduto di recente per mano di Asif. Dopo aver incrociato per strada una sconosciuta bionda con le mani insanguinate, il signore della droga pachistano corre dal figlio…ma il neo eletto sindaco di Londra è stato assassinato. A cose fatte, la combattente kurda raggiunge Sean Wallace, nascosto nella zona del porto in un hotel non più in uso e occupato illegalmente da un gruppo di artisti e perditempo, per comunicargli che tornerà a casa. Dopo un intenso scambio di parole, i due finiscono a letto insieme.
Intanto la detective Cheung – che ha saputo da Hawks che Elliot sarà processato insieme a Sean Wallace – va a casa di Sharon Dumani. L’obiettivo è salvare il suo collega e incastrare l'erede di Finn. Prova a convincerla (ricattandola in merito alla misteriosa scomparsa del suo ex marito e facendo leva sul futuro di Danny) a diventare un’informatrice, e per un momento sembra che la donna abbia intenzione di collaborare. In realtà, Sharon, che è pur sempre figlia di suo padre, e che ha scoperto che Elliot è un poliziotto, ha già pronti i passaporti e le valigie. Giusto il tempo di recuperare un fucile a pompa dall’armadio, e Vicky è morta.
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Marian incontra Ed al cimitero. Lei giura che non ha idea di dove si trovi Sean e che, appena lo troverà, se ne andranno per sempre. Lui, per salvare Alex dagli investitori, ha invece deciso di fare fuori i Wallace, esclusi Billy e Jacqueline. Nel frattempo, Alex convince Sean a incontrare faccia a faccia gli investitori per chiarire in maniera pacifica le loro divergenze (ovviamente è una trappola). A telefonata conclusa, Wallace Junior riceve il cellulare di Anthony, il detective sotto copertura morto nel precedente episodio, e scopre la vera identità di Elliot.
Nel presente, l’agente antiterrorismo, che vuole sapere chi sono gli investitori dei Wallace, viene raggiunto da un energumeno che si mette a pestare il detective Carter per farlo parlare: perché si trovava all’Hotel Reno? perché è scappato quando è arrivata la polizia? e per chi sta lavorando davvero? Elliot nega ogni accusa e chiede di essere messo in contatto con Cheung e Hawks…ma Hawks è morto, e Vicky pure. Non è andata meglio a Kapadia, che è stato avvicinato da due individui, un uomo e una donna entrambi di mezza età, a bordo di una berlina nera dai vetri oscurati e che, poco dopo, si è ritrovato impalato a cancellata. Quando Alex vede cosa gli è successo, capisce immediatamente che sono stati gli investitori a toglierlo di mezzo.
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In flashback, Elliot scopre da Billy – in aeroporto insieme a Jacqueline – dove si trova Sean. Si reca all’Hotel Reno, ma non sa di essere stato seguito dagli uomini di Hawks. Intanto Marian minaccia di sparare a Ed, ma anche lui si è presentato armato…ed è il primo a premere il grilletto. Mrs. Wallace si accascia sulla panchina. Non è però morta. Sul finire dell’episodio, infatti, viene raggiunta nientemeno che da Floriana, che dice che l’aiuterà. A fare cosa? Presumibilmente a vendicare Finn. Alex, che è riuscito a recuperare una parte dei soldi spariti, comincia a farsi alcune domande su Floriana: e se fosse ancora viva? e se Finn avesse creato un deposito a cui solo lei può accedere?
Scopriamo che Elliot è effettivamente stato avvicinato dagli investitori, e che gli investitori gli hanno dato un compito preciso: la morte di Sean Wallace per la salvezza di Sharon e Danny. Raggiunto Sean, il detective Carter scopre che l'erede di Finn sa tutto su di lui. I loro punti di vista sono a dir poco divergenti, ma, inaspettatamente, Wallace Junior alla fine propone al suo nemico di collaborare con lui per distruggere gli investitori, gente senza scrupoli che va fermata: sono loro i veri criminali, i maestri della corruzione per il profitto infinito. Sean consegna a Elliot un chip contenente tutte le informazioni di cui avrà bisogno per portare a termine questa crociata.
Nel presente, l’interrogatorio viene interrotto da un’infermiera che in realtà lavora per gli investitori e che dice a Elliot di ascoltarla attentamente. Di nuovo nelle mani dell’agente antiterrorismo, il detective Carter chiede di poter chiamare il padre. Permesso accordato. Elliot domanda al genitore se ricorda il posto in cui volevano fuggire (la Giamaica), lo invita a mettersi in viaggio, e poi gli dice che si sbagliava: i pedoni possono diventare re.
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In flashback, Sean e Elliot sono raggiunti da Alex, che si trova lì per uccidere il suo amico di sempre. Wallace Junior appoggia la sua pistola su un tavolino e prova a convincere a parole Dumani Junior a lasciar stare, perché niente di tutto ciò ha senso. Ci riesce. Alex abbassa la sua pistola, che viene presa in custodia da Elliot. Purtroppo per Sean, però, è proprio il detective Carter – costretto dal ricatto degli investitori – a ucciderlo.
Nel frattempo fa irruzione la squadra d’assalto della polizia capitanata da Hawks (che muore proprio durante l’operazione). Scatta l’inseguimento, e alla fine Elliot e Alex si ritrovano sul tetto. Il detective Carter aiuta Dumani Junior – che deve assolutamente rimanere al suo posto, gli ordini sono questi – a scappare, poi nasconde il chip in bocca (nel buco lasciato dal dente che gli è caduto dopo un colpo infertogli da Sean poco prima), e si inginocchia a terra a braccia alzate. Ormai è fatta.
Nel presente, l’agente antiterrorismo rivela di essere sulle tracce degli investitori da tantissimi anni. Elliot, in tutta risposta, gli dice: “Le persone per cui lavoro le mandano un messaggio: io sono protetto da immunità diplomatica dalla Repubblica di Panama.” Game over, quantomeno per ora. Ma il detective Carter, per usare le parole dell’agente, si è appena guadagnato un posto in un mondo molto, molto pericoloso.
Finalmente libero, Elliot, dopo essersi rivestito e dopo aver agguantato il suo nuovo passaporto, riemerge in superficie. Il chip è ancora al suo posto. Appena in strada, riceve una telefonata dagli investitori: ottimo lavoro, si risentiranno presto…
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Gangs of London, il commento all'ultimo episodio
Finale decisamente aperto per la prima stagione di Gangs of London: la verità sulla morte di Finn Wallace alla fine è venuta a galla, ma, se possibile, le cose anziché diventare più semplici sono diventate ancora più ingarbugliate. Le uniche linee narrative che sono giunte definitivamente al termine sono quelle di Nasir Afridi, Vicky Cheung, e, a meno che non ci sia qualche grossa sorpresa nel prossimo capitolo della serie, Sean Wallace. Anche il personaggio di Lale sembra aver concluso il suo viaggio, dal momento che, dopo aver portato a termine la sua vendetta, è in partenza per il Kurdistan. Qualcosa però ci dice che Asif Afridi si metterà sulle sue tracce...
Per il resto, tutto rimane in sospeso: Billy e Jacqueline sono in partenza per chissà dove; Marian è ancora viva, e sembra proprio che si ritroverà costretta ad allearsi nientemeno che con Floriana; Alex è obbligato a prendere ufficialmente il posto di Finn Wallace, e anche il suo destino adesso è nelle mani dei misteriosi investitori (speriamo peraltro di scoprire qualcosa di più su di loro nella prossima stagione); Shannon ha ucciso Vicky Cheung e ora sembra pronta a darsi alla macchia insieme a suo figlio; Ed è erroneamente convinto di aver ucciso Marian e di essersi tolto un problema; Dushaj, su consiglio della moglie, decide di allontanarsi per un po’ da Londra, nella speranza di tornare da unico vincitore; e Elliot, per salvare Shannon e Danny, è costretto a uccidere Sean e ad allearsi temporaneamente con gli investitori, ma non dimentichiamo che il chip datogli da Wallace Junior è ancora in suo possesso.
Nel mondo di Gangs of London, un mondo fatto di violenza, manipolazione e segreti, c’è una sola certezza: le colpe dei padri ricadono sui figli. Lo sanno bene Sean Wallace e Nasir Afridi, ma il discorso vale anche per Alex e Shannon Dumani, nonostante possa sembrare che entrambi abbiano abbracciato più che consapevolmente il proprio “destino familiare.”
La serie targata Sky ci saluta con un ultimo episodio che spariglia ancora di più le carte in tavola e che getta le basi per ciò vedremo prossimamente: la faida tra i Wallace e i Dumani è solo all’inizio, così come le indagini di Elliot, che si è veramente guadagnato un posto in un mondo ancora più pericoloso di quello delle gang di Londra.