Babylon Berlin 3, la recensione del quinto e del sesto episodio
Nei nuovi episodi della serie tv in onda il mercoledì sera su Sky Atlantic le manovre politiche del questore Wendt si fanno sempre più esplicite, Katelbach ed Elisabeth si ritagliano parti di spicco, e si conferma la natura corale dello show: ecco la recensione del quinto e sesto episodio della terza stagione di Babylon Berlin.
di Marco Agustoni
Babylon Berlin 3, l’insieme vale più della somma delle sue parti
La messa in onda del quinto e del sesto episodio di Babylon Berlin 3, in onda ogni mercoledì sera su Sky Atlantic, ci porta al giro di boa di questa terza stagione. Come da recensione, lo show conferma quanto di buono visto finora e rafforza ciò che si era detto, nel recensire gli episodi 3 e 4, circa la natura sua natura corale.
In queste due nuove puntate, infatti, per quanto per forza di cose i protagonisti rimangano sempre Charlotte e Gereon, la coppia è meno presente che in precedenza, a favore dei tanti comprimari della serie. Dopo Graf, tocca a Katelbach ed Elisabeth mettere in luce le proprie potenzialità. La seconda, in particolare, esce dall’ombra della gregarietà per diventare per la prima volta parte realmente attiva nello sviluppo narrativo.
Ecco di seguito, dopo un ripasso di quanto è accaduto nel frattempo, la recensione del quinto e del sesto episodio di questa nuova, appassionante stagione di Babylon Berlin.
Babylon Berlin 3, cos’è successo nel quinto episodio
Gereon Rath e Böhm, dopo una reciproca dichiarazione di disistima, raggiungono Charlotte Ritter davanti alla villa di Tristan Rot e si presentano all’appuntamento con la setta di occultisti di cui questo fa parte. I tre presenziano, in maschera, a un bizzarro rituale volto a evocare lo spirito della defunta Betty Winter. Ciò che più stupisce Gereon, al di là del rituale in cui si ritrova a dover stabilire un singolare contatto “lingua a lingua” con Charlotte, è il fatto che a officiare sia suo fratello Anno.
Böhm, visibilmente a disagio, decide di interrompere la cerimonia per arrestare l’attore. Gereon segue Anno, chiamandolo per nome, ma questi asserisce che ormai Anno Rath è morto, mentre lui è Anno Schmidt. E, peraltro, Gereon non lo ha mai visto in quel posto: con un colpo sulla fronte, l’eccentrico dottore sembra infatti cancellare quel dettaglio dalla memoria del fratello minore.
Il mattino successivo, Gereon si presenta all’appuntamento con Katelbach per avvertirlo del fatto che il suo nome è sulla lista della polizia politica ritrovata da Graf nella zona secretata dell’archivio. Il giornalista austriaco ringrazia a suo modo il commissario, parlandogli del suo lavoro per documentare il coinvolgimento di Lufthansa nel riarmo illegale della luftwaffe.
Al commissariato, Böhm prende di mira Charlotte, assegnandole compiti poco gratificanti, più da segretaria che da assistente di polizia. Rath, dopo aver chiesto a Ritter di reperire i contatti degli altri nomi che figurano sulla lista in cui è segnato anche quello di Katelbach, le chiede di uscire a pranzo. Poco dopo assiste all’interrogatorio di Rot da parte di Böhm, in cui l’attore sostiene di essersi recato nel cortile degli studi cinematografici nella speranza di incontrare lo spirito di Betty.
Entrano in gioco anche gli altri personaggi di Babylon Berlin 3: l’Armeno e Weintraub indicono un meeting con gli altri gangster della città, chiedendo il loro aiuto per individuare il traditore che li sta sabotando. Alfred Nyssen lascia trasparire i propri sentimenti in una conversazione con Helga Rath, che sembra a sua volta suscettibile al fascino del suo benefattore.
Greta, sempre più a pezzi, viene condannata a morte e accetta la sentenza senza tentare di ricorrere in giudizio. Sul finale dell’episodio si scopre fra l’altro che la sua nuova compagna di cella è la minacciosa dottoressa Volcker, che già l’aveva intimidita per la sua testimonianza contro i comunisti. Gereon racconta a Charlotte, affranta, del destino che attende la sua amica. Lei, indispettita dalla reazione poco partecipata del commissario, le rivela di aver visto Helga fuori da un hotel. Gereon si reca sul posto e riesce a entrare nella suite, dove incontra Moritz e trova dei fiori da parte di un misterioso “A”, ovvero Alfred Nyssen.
Babylon Berlin 3, cos’è successo nel sesto episodio
L’episodio 6 della terza stagione di Babylon Berlin si apre con il raid punitivo di Stennes e dei suoi uomini nella redazione del TEMPO, incaricati da Wendt di trovare Katelbach. A farne le spese è il direttore del quotidiano, ma il giornalista riesce a fuggire prima di finire nelle mani dei picchiatori nazisti.
I guai per lo sventurato scrittore ebreo non sono però finiti: Fritz e altri suoi camerati vengono a cercarlo a casa, ma Katelbach se la cava ancora una volta grazie al coraggioso intervento dell’affittacamere Elisabeth, che più tardi consegnerà i documenti comprovanti il coinvolgimento della Lufthansa al direttore del TEMPO, pronti per essere pubblicati il giorno dopo.
Conosciamo MaLu, figlia del generale Segers, al contrario del padre di idee progressiste e impegnata come volontaria nell’ufficio di Litten, un avvocato che difende perseguitati politici e persone in difficoltà. Sarà lui, nel prosieguo dell’episodio, ad accettare di riprendere gratuitamente in mano il caso di Greta, su richiesta di Charlotte.
Nel mentre, Rath passa del tempo con Moritz, che vorrebbe venire a vivere con lui, dopo che la madre gli ha proibito di prendere parte a un addestramento della Gioventù Tedesca. Il ragazzo gli consegna una lettera di Helga, per ora segretamente incinta, che chiede al commissario di non venire a cercarla.
Ma Gereon ha ben altri grattacapi: scopre infatti che quasi tutte le persone il cui nome è riportato nella famosa lista sono state incarcerate o sono morte in circostanze poco chiare. Ricollega però due nomi alle iniziali di Fritz Hockert e Otto Wollenberg, gli alias dei due nazionalsocialisti che hanno incastrato Greta: in questo modo scopre l’identità dei mandanti dell’assassinio di Benda.
Uno di questi due è Horst Kessler. Rath si reca alla sua abitazione, fingendosi un dirigente del partito nazionalsocialista, e incontra la prostituta che nel precedente episodio Horst aveva preso in casa con sé, con l’intenzione di strapparla al suo pappone.
A casa dei Nyssen si tiene un importante ricevimento al cui le figlie di Segers sono chiamate a presenziare, per esibirsi come musiciste. Durante la cena, MaLu simpatizza con Oberst Wendt, ma mette in chiaro le loro differenze ideologiche. Il questore però respinge le insinuazioni di lei, che lo immagina legato ai nazionalsocialisti.
Terminato il simposio, Segers e Wendt si riuniscono con altre personalità eminenti, discutendo apertamente di come riportare i conservatori al potere. Per Wendt, lo strumento sono le camicie brune naziste: se queste semineranno il panico e porteranno il caos per le strade, sarà poi possibile un intervento militare per riportare la situazione sotto controllo. Il generale, però, è contrario a fare ricorso a una tale “marmaglia”. Arriva a sorpresa il ministro Streseman, che propone un’insolita alleanza fra monarchici e militari.
Sul fronte “Betty Winter”, Weintraub è impegnato a contabilizzare fasci di banconote, quando ecco arrivare Esther, con cui si ritrova a flirtare. Lei sostiene di avere un’idea per salvare il film e vorrebbe farne parte, ma lui rifiuta.
Charlotte scopre dalle trascrizioni dell’interrogatorio di Vera che lei ha mentito circa il socio dell’Armeno, sostenendo di non conoscerlo, e si confronta con lei. Vera dice di averlo fatto perché intimorita da una possibile ritorsione da parte di Weintraub e le racconta di come, prima di avere fatto sesso con lui il giorno del suo rilascio, lui si sia assentato per un po’ di tempo, proprio mentre Betty Winter veniva assassinata.
Babylon Berlin 3: la recensione del quinto e del sesto episodio
Questa nuova coppia di episodi di Babylon Berlin si apre su note occulte, con Rath, Ritter e Böhm coinvolti in un rituale alla Eyes Wide Shut. A spiccare, per quanto evanescente, è Anno (Jens Harzer), la cui figura, episodio dopo episodio, invece di farsi più chiara diviene ancora più misteriosa, come se quest’uomo sfigurato avesse molteplici volti.
Sebbene già si muovesse a cavallo fra psicanalisi e pratiche meno ortodosse come l’ipnotismo, il dottor Schmidt dava comunque l’impressione di essere un uomo di scienza. Ora scopriamo che è anche un occultista, dotato peraltro di poteri al limite del soprannaturale, come emerge dalla scena in cui riesce a cancellare la memoria al fratello “con la sola imposizione delle mani”.
Il suo è un personaggio senza dubbio carismatico, i cui fini risultano però ancora poco chiari. La nota fascinazione dei nazisti per l’occultismo potrebbe suggerire un suo coinvolgimento con gli ambienti dell’estrema destra? Quel che è certo è che il dottore avrà un ruolo di rilievo nel prosieguo di questa stagione di Babylon Berlin.
A creare ansia nello spettatore, in ogni caso, non sono i rituali magici o le sette esoteriche. Come al solito, la realtà è molto più spaventosa dell’immaginazione. L’incursione nella sede del TEMPO alla ricerca di Katelbach, ebreo come il defunto Benda, è il preludio di quello che nella Germania degli anni a venire, così come del resto in ogni stato autoritario, costituisce un vero e proprio modus operandi: il dissenso, se c’è, va schiacciato con la forza.
Le macchinazioni di Wendt, in aggiunta, si fanno sempre più esplicite. Spregiudicato e opportunista, il questore non si fa scrupoli a giostrarsi fra i sostenitori di un’ossimorica (e drammaticamente fuori tempo) “rivoluzione conservatrice” e le camicie brune naziste. Ma la giovane Segers ha già capito per chi batte realmente il cuore di quello che si configura come il principale villain della terza stagione di Babylon Berlin.
Tra gli elementi di maggior pregio dello show c'è il fatto che Babylon Berlin non si limita, come quasi tutti i film o le serie dell'argomento, a "dare per scontati i nazisti". La serie tv tratta dai libri di Volker Kutscher si propone al contrario di gettare luce su come sia stata possibile l'ascesa del nazionalsocialismo, in un contesto tanto aperto e vitale come quello della Repubblica di Weimar.
Nel frattempo, sempre più indizi sembrano suggerire che il Giuda a cui fa esplicitamente cenno l’Armeno sia proprio il suo socio Weintraub. Ancora una volta, come nelle prime due stagioni, Babylon Berlin si muove su un doppio binario: da una parte c’è il caso noir “in senso classico”, dall’altra l’intrigo politico. E, di nuovo, è probabile che le due linee narrative si riveleranno strettamente interconnesse.
Proprio nella capacità di rimpallare senza soluzione di continuità fra questi due piani, amalgamando personaggi ed eventi in un tutt’uno coeso, sta il pregio dei passati, così come di questi nuovi episodi della serie tv in onda su Sky Atlantic. Giunti al giro di boa, possiamo dire con decisione che la stagione 3 di Babylon Berlin è all’altezza delle precedenti: alla seconda metà il compito di convincerci che possa essere addirittura superiore.