Le dinamiche cambiano, i ruoli evolvono, le donne prendono potere e gli uomini paiono dei bambini cattivi e capricciosi. La quarta stagione di Gomorra torna con 12 puntate ogni venerdì alle ore 21.15 su Sky Atlantic a partire dal 29 marzo: scopri di più - Gomorra 4, le foto dal set
(@BassoFabrizio
inviato a Roma)
Si riparte da Genny. E da Ciro, che si sposta dietro la camera e diventa regista. L’appuntamento con Gomorra 4 è su Sky Atlantic con 12 nuovi episodi tutti i i venerdì a partire dal 29 marzo alle ore 21.15.
Quello che ci attende lo racconta Roberto Saviano: “L’Italia che emerge da questa stagione è il Venezuela d’Europa, economia sana non ne esiste, è tutto compromesso e corruzione. I colletti bianchi hanno importanza, c’è la terra dei fuochi. Non c’è più un ruolo paterno, tipo Pietro Savastano e gli Ammiragli. Le donne crescono militarmente e strategicamente, gli uomini sono bambini sparsi. C’è chi, e sono le paranze, vuole tutto e subito, e chi sa i tempi del potere e impara a gestire la fama per poter mangiare di più. I giovani non aspettano, vivono nel presente. Il racconto affronta il collasso dello Stato e non ha paura di dirlo. E se dà fastidio, che dia fastidio. E’ una serie che deve (anche) intrattenere, ma che fissa il puzzo dei soldi. Gomorra racconta la sintassi del nostro tempo: se non ammazzi verrai ucciso, se ti fidi verrai imbrogliato”. E, a proposito di novità, viene ribadito che la quinta stagione è in preparazione “è c’è una idea centrale fortissima che la giustifica profondamente”.
GIOCO DI SQUADRA
Nicola Maccanico, Executive Vice President Programmi di Sky Italia: “Tutto quello che è stato costruito in questi anni lo ho potuto guardare anche da esterno. Credere in un prodotto originale e investire in maniera così decisa ha permesso di essere un apripista. Ora bisogna alzare l’asticella, siamo partiti per primi e non vogliamo farci raggiungere. Punto di forza di Gomorra - La serie è il gioco di squadra”.
UNA STAGIONE SENTIMENTALE
Riccardo Tozzi, presidente di Cattleya: “Ogni stagione possiede un carattere preciso. Questa volta la trasformazione è più marcata perché molti personaggi sono usciti dagli ambienti straordinari. Forse è la stagione più sentimentale e interiore.
PERSONAGGI FEMMINILI FORTI
Nils Hartman, responsabile delle produzioni originali di Sky Italia: “Lavorare sui personaggi fuori dagli stereotipi. Questa stagione porta sorprese e ne porterà altre. Gomorra è una serie anche femminile, basti dire che nell’ultima stagione ha avuto una percentuale altissima. Bisogna fare una serie di qualità che abbia tra i protagonisti anche personaggi forti femminili”.
UNA PARTITA A SCACCHI TRA VECCHI E NUOVI
Claudio Cupellini, regista: “Siamo in una partita a scacchi. Ogni volta ci dobbiamo sorprendere e dobbiamo ricominciare adattandoci a una realtà che dobbiamo imparare a conoscere. Stavolta si è giocata una partita a scacchi tra chi abbiamo imparato ad amare e i nuovi arrivati. Sono cambiate alcune regole, ma resta sempre Gomorra”.
GOMORRA E’ UNA "CANTERA" DI TALENTI
Marco D’Amore, regista: “Mi sento il prodotto di un vivaio. Gomorra è una meravigliosa cantera che ha allevato talenti. Il mio passaggio forse più eclatante, per il mio passato di attore, ma tanti sono cresciuti e in tutti i ruoli. Gomorra ha prodotto eccellenze: io sono stato un buon giocatore che ha ardito questo passaggio vedremo se me lo sono meritato. Io vengo dal mondo del teatro, quello è il mio nord sulla bussola, mi orienta. Gomorra consente ai registi e agli attori di provare: gli ambiti rispetto al teatro sono diversi, qui c’è una grammatica da rispettare. Ciò non toglie che il metodo è quello che ho imparato a teatro, me lo sono portato dietro”.
UGUALE A SE' STESSO MA SEMPRE NUOVO
Enrico Rosati, regista: “E’ normale scontrarsi con l’incipit ed è difficile non scontrarsi col passato. All’inizio ci spaventava mettere Genny in un nuovo contesto, dietro ci sono stati mille ragionamenti. Ma è successa una cosa bella, siamo riusciti a creare sempre qualcosa di nuovo ma di uguale a sè stesso”.
L’AMBIENTE E LE PERSONE SONO LA RICCHEZZA DI GOMORRA
Ciro Visco, regista: “Ognuno di noi ha un percorso e ci si domanda come si reagisce in un contesto che non è il proprio. E’ l’ambiente la ricchezza di Gomorra. Con l’accortezza di ascoltare chi abitava in quelle case e in quei territori. Molte delle persone che lavorano in Gomorra vengono dal territorio campano e sono cresciuti con la serie".
CAMBIO VITA MA NON DIVENTO PIU’ BUONO
Salvatore Esposito è Genny Savastano: “Il filo conduttore di questa stagione è il mio dualismo interiore: combatto contro i demoni che mi accompagnano dalla prima stagione e che stavolta mi portano a cambiare vita per dare un futuro diverso a mio figlio e mia moglie, dopo la morte di Ciro e dopo avere ceduto il potere a Patrizia. Genny metterà una maschera. Solo alla fine capiremo cosa è diventato. Comunque chi ha subito di più la morte di Ciro è stato Enzo. Genny ha puntato un altro obiettivo, quello di diventare un manager. Il cordone col passato lo ha tagliato quando ha fatto uccidere suo padre e quando si è confrontato a Roma con Avitabile, che era il papà di sua moglie Azzurra, e che ha eliminato con l’aiuto di Ciro. Il male è una ombra nera in ogni città del mondo”.
PATRIZIA HA POTERE E GOVERNA SECONDIGLIANO
Cristiana Dell’Anna è Patrizia Santoro: “E’ un personaggio cresciuto tanto, che ha un potere enorme ma anche dei sentimenti. Patrizia gestisce il potere che le viene dato al femminile. Ma il vero potere è un gradino più su, è quello di Genny. La rivoluzione nella serie è il valore dell’intelligenza delle donne, che non sempre viene capita: Patrizia sa che Secondigliano non rende conto a nessuno e lo fa con una consapevolezza più completa”.
AZZURRA METTE L’AMORE AL SERVIZIO DEL TALENTO
Ivana Lotito è Azzurra Savastano: “Non avere una identità forte nelle precedenti stagioni in realtà è una scelta autonoma e determinata. Lei non interpreta un ruolo. In queste stagioni più che nelle altre il suo ruolo è conferire forza: Azzurra crede nel talento del marito e spera che lo possa riversare in altri ambienti. E’ una donna che ama un uomo e che vuole che si realizzi nel modo migliore. Chi rischia di perdere tutto non ha paura di niente. E' intraprendente e volitiva. Massima trasparenza e complicità”.
SANGUEBLU' e IL DUBBIO DELLE SCELTE
Arturo Muselli è Sangueblù: E’ circondato dal dubbio: ha fatto bene o male a far uccidere Ciro? Nella terza stagione era molto all’esterno, ora il suo mondo ha una dimensione interiore. Nella serie sono logorato dal dubbio, ogni scelta fa tentennare. Per me Ciro di Marzio è stato il maestro e quella sera su quella barca c’è stato un ultimo insegnamento, poi la verità mi scappa di mano al punto da non capire cosa è successo realmente”.
VALERIO UOMO D’AZIONE
Loris De Luna è Valerio Misano: “Il bravo ragazzo di Posillipo ora si sporca la camicia. Verrà irretito da un mondo dove deciderà di entrare. Va sempre più in profondità, macchiandosi sempre di più. Sangueblù diventa più mentale, io invece divento azione”.