Terzo e penultimo appuntamento con Fortitude 3, in onda in prima tv per l'Italia su Sky Atlantic. Michael è in cerca di risposte e di redenzione, mentre Elsa è alla ricerca dei risultati delle ricerche della dottoressa Kathri. Frustrato dal comportamento di Natalie, sotto controllo del parassita, Vince cerca conforto altrove. Dan è pronto a tutto per insabbiare i suoi ultimi crimini: ormai è completamente fuori di sé. Petre e Ingrid hanno un'accesa discussione. Non perdere il terzo episodio, in onda mercoledì 26 dicembre alle 21.15
Fortitude, stagione 3, episodio 3
Sopravvissuto allo scontro con Boyd, Michael è ora in cerca di vendetta. Ma forse è più in cerca di spiegazioni. Cadrà vittima anche lui del fascino di Elsa? O la misteriosa americana semplicemente lo userà per arrivare a qualcosa o a qualcuno?
Marcus, che ha preso molto seriamente il suo ruolo di Governatore ad interim, è in contatto con Oslo per gli sviluppi riguardo la morte di Myklebust e Øby, ma Dan, ormai sempre più lontano dall'uomo corretto e compassionevole che er neanche troppo tempo fa, riesce a manipolarlo a sufficienza per guadagnare almeno un po' di tempo. Resta il fatto che Eric ha dei dubbi sulla dinamica dell'incidente, e anche Petra non sembra molto convinta. A Fortitude arriva però qualcuno che ha intenzione di scoprire la verità a ogni costo: si tratta di Annie Burgess, la compagna della detective Myklebust.
Petra e Ingrid discutono animatamente: la prima si è accorta che c'è qualcosa che non va in Dan, che lo sceriffo sta scivolando nella pazzia, ma la seconda lo difende a spada tratta. Frustrato per il comportamento di Natalie, ormai seriamente condizionata dal parassita, Vince cerca conforto altrove.
I risultati delle ricerche della dottoressa Kathri non lasciano dubbi: l'infestaziona da parassita ha delle conseguenze ben precise, e se da una parte c'è un effetto positivo, l'incredibile capacità di rigenerazione dei tessuti danneggiati, dall'altra ce n'è uno negativo non da poco, l'inevitabile e progressivo collasso psicologico, per la precisione una sempre maggiore mancanza di empatia e la discesa nella psicosi e nella psicopatia. Il risultato di questo processo irreversibile? La distruzione definitiva dell'intelletto e l'alterazione della personalità. In pratica, la fine della propria umanità.