Papa Pio XIII, questo il nome scelto dal protagonista di The Young Pope al momento della sua nomina a Sommo Pontefice. Ma il personaggio interpretato da Jude Law è realmente esistito, oppure è completamente frutto della fantasia di Paolo Sorrentino? A scanso di equivoci vi diciamo subito che Lenny Belardo è un personaggio assolutamente inventato, ma il regista napoletano per scriverlo si è ispirato alla realtà: continua a leggere e scopri di più
di Paolo Nizza
"Nuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!!". Dal XV secolo, questa formula annuncia al globo terracqueo l'elezione del nuovo pontefice. E a partire dal 21 ottobre scopriremo grazie a Sky Atlantic il pontificato di Pio XIII, ovvero The Young Pope, il giovane papa immaginato da Paolo Sorrentino.
Ma questo Vicario di Cristo in Terra che ha il sorriso abbacinante di Jude Law è ispirato a qualche pontefice realmente esistito? La rivoluzione "al contrario" perpetrata da Lenny Belardo, l'idea di tornare a una idea di chiesa ancestrale, lontana dagli uomini e vicina a Dio, sono riconducibili a qualche pontificato del passato?
Papa Pio XIII è realmente esistito?
Assolutamente no. Paolo Sorrentino, come ogni artista, interpreta la realtà, non la riproduce. Ma Sorrentino è comunque un regista molto attento alle dinamiche del reale. Per The Young Pope, il cineasta napoletano ha chiesto la collaborazione di Alberto Melloni, noto storico della Chiesa. Le cerimonie, i rituali della liturgia cattolica sono stati riprodotti con il massimo grado di verosomiglianza. Dio, si sa, abita nei dettagli.
Certo al momento, il soglio di Pietro su 266 pontefici ha visto 47 papi non italiani. Ma nessuno di loro era americano, nè tantomeno così giovane (Lenny ha 47 anni). Di contro non manca qualche citazione presa dall'album dei ricordi della storia vaticana. Per esempio, quando nella serie tv Papa XIII allarga le braccia e piega indietro la testa per salutare la folla, la memoria corre alla famosa immagine di Pio XII che benedice le vittime dei bombardamenti del quartiere di San Lorenzo a Roma. Ma come ha ricordato lo stesso Sorrentino, anche il bomber inglese Wayne Rooney compie lo stesso ieratico gesto quando segna un gol. Insomma sacro e profano danzano insime.
Allo stesso modo Sorrentino ha spesso sottolineato con queste parole l'elezione di un papa come Lenny Belardo così diverso dall'attuale pontefice:
Un Papa che fin dal nome che sceglie per il Pontificato - Pio XIII - si richiama ai suoi predecessori più reazionari. Un uomo che assurge a un ruolo di sconvolgente responsabilità approcciandolo con apparente mancanza di buon senso e spiccato infantilismo. Un uomo che si richiama al passato e nega il futuro. Un Papa immaginario e inverosimile è poi diventato il personaggio di un film e - parlando con gli esperti - persino una concreta possibilità all’orizzonte. Dopo Bergoglio, il Papa del dialogo, nulla esclude che in futuro, anche per discontinuità con il predecessore, arrivi un Pontefice meno illuminato e progressista dell’attuale.
E forse, vedendo The Young Pope si puo ipotizzare che Lenny sia il successore di Francesco. Su questo aspetto lo stesso Sorrentino è stato possibilista: "Lenny è una possibilità aperta davanti al cattolicesimo: un improvviso bisogno di durezza che pensa “davvero” di rispondere così alle sfida della modernità e alla mancata comprensione di un mondo diventato tutto a un tratto troppo largo e troppo difficile da codificare. Lenny è la premessa, il germe di un fondamentalismo cattolico che noi escludiamo a priori, proprio come 50 anni fa avremmo escluso il fondamentalismo islamico.
Tuttavia, a prescindere da qualsivoglia discussione teologica, The Young Pope resta una serie in grado di parlare a tutti. Perché parla di uomini e di donne, di potere e di amore, di dubbi e verità. Insomma parla di noi esseri umani nel raccontare la storia di Papa Pio XIII, al tempo stesso Capo di Stato e guida spirituale di un miliardo di persone. Una contraddizione in cielo e in terra. Come diceva Sallustio a proposito dei miti. Queste cose non furono mai, ma sono sempre.