Manu Chao compie 60 anni: la sua carriera attraverso le canzoni più famose

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©IPA/Fotogramma

Nato a Parigi da genitori spagnoli, l’artista è considerato uno dei maggiori interpreti della musica reggae, genere che è riuscito a fondere con successo ad altri, in particolare il pop e il rock. Particolarmente conosciuto anche in Italia, il cantante è famoso per brani che hanno scalato le hit mondiali come Bongo Bong o Me gustas tú

Manu Chao compe 60 anni. All'anagrafe José Manuel Arturo Tomás Chao Ortega, l’artista è nato a Parigi il 21 giugno del 1961. Figlio del giornalista Ramón Chao e di Felisa Ortega, una donna basca originaria di Bilbao, Manu Chao cresce in Francia per via della fuga dei suoi genitori dalla dittatura di Francisco Franco nel Paese d’origine. È per questo motivo, infatti, che passa l’infanzia nella zona suburbana della capitale francese, tra Boulogne-Billancourt e Sèvres.

Gli esordi e i primi successi

Proprio a Parigi, Manu Chao esordisce nel mondo della musica alternativa con le band Hot Pants e Los Carayos: si tratta perlopiù di esibizioni underground gratuite nelle periferie. Nel 1987, all’età di 26 anni, Manu Chao fonda insieme al fratello Antoine e al cugino Santiago Casariego la band Mano Negra, nella quale Manu assume lo pseudonimo di Oscar Tramor. In poco tempo, sfondano in Francia grazie al singolo Mala vida, ma pochi anni dopo, nel 1995, in seguito a una tournée in Sudamerica, la band si scoglie per via di un "esaurimento delle motivazioni originarie", a detta dello stesso fondatore. Proprio Manu Chao, dunque, decide di dedicarsi ai viaggi tra Africa e America Latina, al termine dei quali inizia la carriera da solista con i Radio Bemba Sound System.

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Il successo da solista con Clandestino

Sono proprio i viaggi in Africa e Sudamerica a influenzare la produzione e le caratteristiche musicali di Manu Chao: la sua arte è caratterizzata infatti oltre che dall'utilizzo delle diverse lingue anche dal confluire di diversi generi: reggae, punk, ska rock e tanti altri. Manu Chao canta in spagnolo, galiziano, francese, arabo, portoghese, italiano, inglese e wolof, mescolando spesso più lingue nella stessa canzone. Nel 1998 esce Clandestino, il primo album da solista: il brano che porta lo stesso titolo dell’album risulta uno dei più chiari esempi della musica di Manu Chao, una base pop con un ritornello martellante, quasi elementare, ma che risulta quasi ipnotico. Nonostante ciò, in Clandestino, è evidente la scrittura impegnata dell’artista che critica la discriminazione lanciando un messaggio di pace e solidarietà. In quello stesso album riscuote particolare successo anche un altro brano: Bongo Bong, il primo singolo estratto che rimane in cima alle classifiche per diverse settimane.

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Il tormentone Me gustas tú nel 2002

Alla fine del 2001, Manu Chao pubblica il suo secondo album da solista che prende il nome di Próxima Estación: Esperanza. Da questo disco viene estratto un singolo che diventerà nell’estate del 2002 uno dei più grandi tormentoni insieme ad Aserejé Las Ketchup e Whenever, wherever di Shakira: si tratta di Me gustas tú che a distanza di quasi 20 anni risulta ancora una delle canzoni più famose e caratteristiche dell’artista. In quello stesso album, da ricordare anche Merry Blues, il primo singolo estratto, e Mr. Bobby, il tributo di Manu Chao a Bob Marley.

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Rainin' in Paradize, il singolo del 2007

Altro brano di successo è Rainin' in Paradize: il primo singolo tratto dal quarto album di Manu Chao, intitolato La Radiolina. Anche in questo caso, come già avvenuto in passato nella carriera dell’artista, la musica fa da sfondo ad un brano impegnato che pone all'attenzione dell'ascoltatore le problematiche dovute alle guerre (civili e non) che colpiscono le popolazioni in molti paesi del mondo, in particolare quelle nell'area afro-mediorientale.

La produzione più recente

È nel 2012 che Manu Chao decide di iniziare una lunghissima tournée, che prende il nome di La Ventura Tour, con concerti che toccano numerose città di tutto il mondo. Un tour sospeso nel 2020, a causa della pandemia di Covid-19. È nel 2017, però, che torna a pubblicare canzoni inedite dopo quasi 10 anni: No solo en China hay futuro e Words of Truth. Nel 2019 esce l'album Clandestino/Bloody Border, ristampa dell'album del 1998 con l'aggiunta di tre brani inediti, tra cui Bloody Bloody Border in cui l’artista parla delle condizioni di vita nei campi per migranti in Arizona. Il brano è stato scritto dopo la visita del 2011 di Manu Chao nella zona.

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