The Molotovs, da Londra con tanto rock: la musica non è mai stata così viva

The Molotovs, from London with rock C’è qualcosa di speciale in loro, sì: è quello che percepisco appena incontro Matthew e Issey, che insieme formano The Molotovs, rock duo londinese tra i più interessanti del momento. Sono fratello e sorella: la voce di Matt mi ricorda Morrisey, ma anche Liam Gallagher e Grian Chatten, frontman dei Fontaines D.C. Issey ha un carisma che traspare già dal suo sguardo, e mi sembra di vedere gli stessi occhi di Shirley Manson dei Garbage, e un po’ di Blondie. Hanno preso sicuramente dai migliori, come del resto le loro passioni musicali: appena iniziamo a chiacchierare mi dicono subito che sin da piccoli sono stati abituati ad ascoltare le grandi band britanniche, ma non solo. Ci sono i Sex Pistols, i Beatles e tanto David Bowie. E molti altri, che ancora oggi continuano a formare la loro cultura e passione musicale. Coltivata soprattutto nel periodo della pandemia, come mi racconta Matthew: “Suonavamo entrambi prima del lockdown, ma in band separate. Poi siamo stati costretti a restare a casa e, per continuare a fare musica abbiamo unito le forze e iniziato a suonare insieme. Ed eccoci qui, più forti che mai. Stiamo suonando in tanti club in Europa e nel resto del mondo: è quello che abbiamo sempre sognato di fare, è bellissimo”. Wasted On Youth, il primo album, dal 30 gennaio 2026 Sono molto amati e i loro concerti sono sold out quasi ovunque, e il loro primo album non è ancora uscito. Matthew annuisce ma dice subito: “Sì, è vero. Ad oggi abbiamo solo un paio di singoli ma l’album sta arrivando. Segnatevi la data: 30 gennaio 2026, Wasted On You sta arrivando. E non vediamo l’ora di far sentire a tutti i brani a cui abbiamo lavorato in questi mesi”. Londra, la punk scene e i club Musica suonata bene e per davvero: è quella che portano dal vivo ogni sera The Molotovs, ed è quello che avremo modo di sentire al Circolo Magnolia, appena qualche giorno dopo, nella data milanese del duo. Giovani, certo, ma proprio bravi. Nella nostra chiacchierata, però, chiedo loro se il fatto di essere cresciuti, anche artisticamente, in un paese come il Regno Unito li abbia aiutati a formarsi come musicisti. Issey mi dice subito che sì, essere nati a Londra e avere così tanti club a disposizione per suonare, senza dubbio li ha portati a dedicarsi alla musica: “Quando vivi in una città come Londra sei quasi viziato per tutte le scelte che hai! Ci sono tanti club dove fare dei live, proprio dove la punk scene si è sviluppata negli anni. Noi oggi suoniamo lì, in posti storici e importanti per la musica. Posti iconici. È incredibile. Ne parlavamo qualche settimana fa con un nostro amico fotografo che, negli anni, ha toccato con mano il successo di grandi band inglesi e non solo, che hanno iniziato a suonare dal vivo nei locali dove andiamo anche noi. Quello che ci piace moltissimo di quello che stiamo vivendo è che le persone stanno riscoprendo il valore della musica dal vivo, dell’andare ai concerti, di stare insieme. L’idea che la nostra musica sia un collante per tanti giovani, e non solo, è proprio bello”. Aprire i live dei Sex Pistols, Billie Joe Armstrong dei Green Day riconosce Matthew tra migliaia di persone Il primo album del duo più cool sta arrivando, ma The Molotovs hanno già tante belle esperienze da ricordare. Due su tutte: aver aperto alcuni live dei Sex Pistols e un ricordo che li lega ai Green Day. “Sì, abbiamo suonato prima dei Pistols: è una band a cui siamo legati, e che ci rappresenta. Nei loro testi hanno raccontato la loro generazione, ed è quello che facciamo anche noi. Per i Green Day non abbiamo ancora suonato a dir la verità, ma c’è un episodio molto carino che è successo a me” dice Matthew. Gli chiedo subito di raccontarmelo: “I Green Day sono la prima band che ho ascoltato, sin da piccolo. Bille Joe Armstrong è uno dei miei punti di riferimento musicali. La prima canzone che ho suonato? American Idiot! Issey ha conosciuto i Green Day grazie a me, ero ossessionato dai loro suoni… Alcuni anni fa siamo andati a vederli a Londra, io avevo tredici anni e avevo un cartello in mano in cui c’era scritto: posso suonare con voi? Tra centinai di migliaia di persone Billie Joe mi vede e dice subito: Tu sei nella band The Molotovs! Sì, mi ha riconosciuto, e soprattutto sapeva di noi. È stato surreale ma tutto vero. Ancora non ci credo, ma è successo davvero!” mi dice Matt ancora un po’ stupefatto. Issey aggiunge poco dopo: “Credo non dorma da quel giorno, tanto è rimasto colpito…battute a parte, è stato un bel momento: sapere che i Green Day già conoscevano la nostra musica è incredibile”. The Molotovs, anima rock E se Billie Joe sapeva di loro, tra migliaia di band in tutto il mondo, vuol dire che c’è qualcosa di speciale in Matthew e Issey: si chiama identità ben definita, quella dei Molotovs. Dico a Matthew che la sua voce mi ricorda un po’ Morrisey: “Sai che non me l’aveva detto nessuno ancora? È curioso come le persone in diversi paesi del mondo riescano a captare sfumature diverse tra loro. E poi, si: we love The Smiths!” Il tour con Yungblud nel 2026 Prima di salutarci chiedo loro se hanno in programma altri concerti nei prossimi mesi, dopo l’uscita del disco: “Sì, saremo la supporting band di Yungblud, non vediamo l’ora. È un artista incredibile, ha creato un suo percorso e l’idea di accompagnarlo in tour è un’opportunità che capita a pochi. Daremo il nostro meglio e scalderemo il pubblico con il nostro rock” dicono in coro. Fratelli sul palco, ma soprattutto fuori: ma come fate ad andare sempre d’accordo, gli chiedo. “Facciamo il possibile per dirci tutto, a volte litighiamo certo, capita. Poi ci facciamo un tè e passa tutto” mi dice Issey prima di salutarci.

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Valentina Clemente