I Soulwax tornano con All Systems Are Lying: "Volevamo fare qualcosa di nostro"

Li avevamo visti a Coachella e al Festival La Prima Estate in veste di 2manydjs, e il loro set era stato a dir poco incredibile: non mancava nulla. Sì, proprio quei set che difficilmente si possono dimenticare, soprattutto perché in grado di unire musica di qualità, innovazione e un dancefloor pienissimo di gente che non riesce a stare ferma tanta è l’energia che i fratelli Dewaele diffondono e trasmettono. Sì: fratelli. Ma soprattutto un duo che negli anni ha costruito un universo creativo, fatto di tantissime cose, e diversificate. E complementari. I 2manydjs, un’etichetta discografica, un sistema audio e una band, Soulwax. Che torna con un nuovo album, "All Systems Are Lying". Incontriamo via Zoom David e Stephen Dewaele un pomeriggio di ottobre, e subito racconto loro dei due set a cui ho partecipato. Restano subito stupiti dal fatto che una giornalista italiana vada a Coachella da alcuni anni, e che sia passata a sentirli. E a ballare sulla loro musica , ma poi chiedo subito loro se mai si confondono viaggiando così tanto, e seguendo così tanti e diversi progetti. Entrambi non hanno dubbi: “La risposta è solo sì! Ma non solo per i fusi orari… Nei fine settimana di solito siamo nei club come dj, negli altri giorni facciamo il possibile per dedicarci ad altre cose, come per esempio la produzione di altri artisti, o creare la nostra musica. Lavoriamo molto per la moda, il cinema, il teatro: sì, facciamo così tante cose che a vole ci perdiamo. E quindi sì, hai ragione: ci capita di svegliarci dall’altra parte del mondo e non sapere dove siamo. Poi, però, torna tutto alla normalità… più meno” . Come è nato l'album "All Systems All Lying" I Soulwax tornano con un nuovo album, quindi chiedo ai fratelli Dewaele chi dei due ha le idee migliori: sono troppo curiosa di sapere com’è stato il processo creativo per arrivare a "All Systems Are Lying". "Sai che è un’ottima domanda?! Per quanto riguarda come abbiamo iniziato a lavorare al nuovo album, posso dirti che tutto nasce dalla volontà di fare qualcosa di nostro. Lavoriamo sempre in più ambiti, e nel periodo in cui stavamo iniziando a pensare al disco facevamo la produzione di altri artisti, remix, dj. Siamo entrati in studio senza preconcetti: quello che senti è quello che ci andava di fare. O meglio: non deve esserci per forza un significato a tutto quello che si sente nell’album. Ci rendiamo conto che non è un’idea facile da spiegare quando facciamo le interviste, però è quello che è successo. In All Systems Are Lying ci sono brani che sono usciti così, senza pensarci troppo", spiegano. Io aggiungo che spesso noi giornalisti sentiamo la necessità di trovare il significato in ogni cosa, anche nei dettagli più piccoli, ma forse dovremmo semplicemente lasciarci travolgere dalla musica. David annuisce e aggiunge: "Sai, vorremmo anche noi dare qualche significato in più… ma non è così! I brani che abbiamo creato per il nuovo album sono arrivati così, senza troppi pensieri. Il titolo del disco, All Systems Are Lying , nasce dall’osservare le macchine qui, nel nostro studio: mentre stavamo lavorando, loro non stavano facendo nulla di quello che volevamo noi! E quindi ci siamo detti: hey, ma qui questi sistemi non funzionano, mentono!”. Le radici dei Soulwax Dopo il primo ascolto di All Systems Are Lying ho capito che c’era qualcosa di ben radicato nel passato, nella storia del genere musicale che i Soulwax stanno portando avanti, senza snaturarlo ma arricchendolo. Ho sentito i Kraftwerk, e condivido il mio pensiero con i Soulwax. A cui chiedo cosa significhi avere delle basi forti ma allo stesso tempo creare una propria identità nel mare magnum della musica. “È una domanda molto interessante, e crediamo che sia un equilibrio tra ciò in cui credi, le tue radici, è quella sensazione di felicità e brividi che solo la tua passione ti dà. Non c’è una parola per descrivere quello che si prova in questi momenti, ma è ciò che viviamo ogni giorno con il nostro lavoro. Siamo inondati di messaggi che ci chiedono cosa ci piace e cosa non ci piace, o cosa ci dovrebbe piacere… Noi però ci concentriamo su quello che interessa a noi: fare questo disco è stato quasi terapeutico, perché ci ha permesso di osservare meglio chi siamo, e comprendere cosa interessa a noi, veramente”, aggiunge Stephen. Restare fedeli alle proprie radici E restare fedeli ai propri gusti, nonostante le mode, è complicato? Chiedo loro. Stephen non ha dubbi: “Credo sia una questione di rilevanza. Ci sono artisti che combattono giornalmente questo aspetto. Dedicandoci a tante cose, però, è utilissimo per noi: creando un nostro mondo, lavorando in ambiti differenti e creativi allo stesso tempo, è importante per capire se quello che facciamo ha un valore. E lo ha, assolutamente. E poi, un altro aspetto molto importante, è che ciò che facciamo ha sempre un’audience: che siano migliaia di persone come accade a Coachella, oppure venti persone in un piccolo club. Di fatto non ci facciamo la domanda che ci hai fatto tu: ci dedichiamo a quello che ci piace e ci dà i brividi. Per noi è l’unico modello che funziona”, mi spiegano entrambi. Il ruolo dell'intelligenza artificiale E l’intelligenza artificiale come si colloca nelle tante attività dei Soulwax? “È uno strumento come tanti altri, di cui si può fare uso. C’è una paura esistenziale in ognuno di noi, perché non si conosce ancora molto delle potenzialità dell’IA, di cui si sa pochissimo. Ci viene spesso chiesto se la usiamo e, ad oggi ottobre 2025, non la utilizziamo perché non ci serve. Nel futuro, però, forse potremo usarla, ma allo stato attuale non lo sappiamo. La domanda che ci facciamo è: l’intelligenza artificiale farà musica al posto nostro? Secondo noi, no. E lo stiamo vedendo soprattutto oggi: ci sono tanti giovani che potrebbero utilizzare solo strumenti in studio, ma non lo fanno perché preferiscono vivere delle esperienze più vere, fatte di musica autentica. Se poi l’intelligenza artificiale renderà il lavoro più semplice, magari la utilizzeremo. Al momento, però, continuiamo a fare musica come piace a noi, artigianalmente”, dicono. "Nessuno strumento potrà mai sostituire la creatività artistica" E cosa significa per i Soulwax aver iniziato tanti anni fa e continuare a fare un lavoro così bello? Dico loro che Nile Rodgers mi ha svelato il suo segreto: non rendersi mai troppo conto di quello che si fa. Vale anche per i fratelli Dewaele? “Ma certo! Nile Rodgers l’ha spiegato alla perfezione. Il segreto è creare un proprio mondo in cui si sta bene, e continuare a fare ciò che si ama. Noi lo facciamo sin da quando abbiamo iniziato: eravamo molto giovani, e in quei momenti pensavamo solo a fare l’arte che piaceva a noi. Da anni lavoriamo con tanti artisti, anche molto giovani, e ci rendiamo conto che questo non è l’obiettivo che hanno anche loro. Si guarda ai guadagni, allo status: cliché a cui noi non abbiamo mai prestato attenzione. Noi ci siamo sempre concentrati sul nostro piacere, su quello che ci rendeva felici. Se è difficile fare i musicisti oggi? Sì, molto. Soprattutto perché c’è una quantità infinita di musica che viene pubblicata ogni giorno, ed è complicatissimo farsi notare e ascoltare. Crediamo moltissimo nelle imperfezioni: sono quei dettagli che, quando ascolti un artista, te lo fanno ricordare. Ecco perché i Nirvana, ancora oggi, con i loro brani ci danno degli schiaffi: la loro musica è inconfondibile, si distingue anche nel non essere perfetta. E poi diciamolo: l’intelligenza artificiale non potrebbe mai suonare come Keith Richards, dai!”. Ci salutiamo così, pensando alla chitarra di Keith, the one and only. E no, l’IA non potrà mai fare un concerto come i Rolling Stones. O i Soulwax. Punto. TRACKLIST Pills And People Gone Run Free Meanwhile On The Continent New Earth Time All Systems Are Lying Gimme A Reason Dshungel Constant Happiness Machine Polaris The False Economy Idiots In Love Hot Like Sahara Engineered Fantasy Distant Symphony

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I Soulwax tornano con All Systems Are Lying: "Volevamo fare qualcosa di nostro"

Valentina Clemente