Tom Odell: "A Wonderful Life, un album per essere d'aiuto a chi ne ha bisogno"

“Tradurre delle emozioni in canzoni, per me, è qualcosa che viene naturale: lo faccio da quando avevo nove anni, e con il tempo ho sentito sempre più la necessità di essere onesto. Sì, l’onestà nello scrivere è per me essenziale. È importante che le persone si possano identificare in quello di cui parlo nei miei brani, tanto da sentirsi raccontato. Se penso al brano Don’t Cry, Put Your Head On My Shoulder, ecco: questa è una canzone nata con il desiderio di aiutare chi mi sta accanto, ed essere anche la spalla su cui appoggiarsi per trovare conforto. Non necessariamente trovare una soluzione ai problemi, ma anche soltanto per ascoltare. Sai, c’è la tendenza sempre a voler risolvere le difficoltà degli altri, ma a volte non è la soluzione giusta. Ho imparato a mettermi a disposizione, e anche a non fare nulla…perché a volte basta solo esserci”. La mia chiacchierata con Tom Odell inizia con queste sue parole, quando gli chiedo cosa prova a trascrivere i momenti che vive. L’occasione è l’arrivo di A Wonderful Life, il suo nuovo album, che porterà dal vivo a Milano il 27 novembre 2025 per l’unica data nel nostro paese. Il nuovo album, il pianoforte, il processo di scrittura Un disco in cui c’è sempre il suo amato pianoforte. “Passo più tempo a suonare il pianoforte che con i miei amici: il mondo, quando lo suono, mi sembra abbia più valore. E spero sempre che ognuno di noi possa trovare il proprio magico strumento a cui affidarsi per vivere bene. L’importante è sentire qualcosa: viviamo in un mondo che tende a bloccarci e a non farci provare nessuna emozione, e con le mie canzoni spero che tutti vivano, sentano qualcosa. È stato il mio intento dal giorno zero di questo nuovo album: quando inizi a scrivere e pensi all’idea di dover iniziare un viaggio, ti senti spaventato. Poi però alcuni dischi sono più semplici, altri più difficili da scrivere. A Wonderful Life è stato facile, per altri ho impiegati più tempo. Solitamente prendo appunti su un quaderno e scrivo, proprio con una penna: conta che ho tantissimi libricini pieni di appunti e anche di canzoni bruttine che ho scritto quando ero più piccolo . E proprio in quelle parole ho trovato i semi di A Wonderful Life: era già scritto tutto lì, anche se non lo sapevo. L’ho scoperto con il tempo. Spesso, però, mi lascio anche cogliere dalla sorpresa: la fortuna di scrivere canzoni, rispetto ad un romanzo, è che hai bisogno di poche parole per raccontare ciò che provi. A volte scrivo di getto, poi correggo, sistemo, aggiusto anche pochissime cose che, spesso, mi arrivano a sorpresa. È bello anche comporre in questo modo, e io provo a farlo ogni giorno” mi spiega Tom. Che, solo qualche istante dopo, quando gli chiedo quante canzoni ha tagliato, mi dice: “Forse una decina. Ma non sai quanto penso e ripenso ai testi. Ci penso anche la notte, e mi dico che qualcosa avrei potuto scriverla meglio, o proprio non metterla. Sì, vado in overthinking! . Di questo disco sono soddisfatto, almeno per il momento!” Il successo, le aspettative: "Con il tempo ho capito che non si può controllare tutto" Parliamo del successo di Another Love, uno dei brani che ha letteralmente attraversato il mondo intero. Con Tom ci confrontiamo sull’importanza di mantenere alto il livello della propria musica, senza mai snaturarsi. Allo stesso tempo, però, la popolarità e il successo portano a tante aspettative, che possono anche essere disattese. Tom concorda su questo e aggiunge: “Sai, con il passare degli anni ho capito che non puoi controllare tutto. Ma devi imparare ad accogliere ciò che ti accade, anche accettando che qualcosa non vada come previsto. Io penso a dare il massimo, senza pensare alle conseguenze: è il mio miglior modo per vivere bene con il mio lavoro. Sono molto fortunato: ho 34 anni, faccio questo lavoro da tempo, e se faccio dei concerti la gente viene a sentirmi. In tutto il mondo! Mai avrei pensato, tredici anni fa quando è iniziata la mia carriera, di riuscire a fare tutto questo”. Parliamo poi del significato del successo, che in molti, soprattutto oggi, vogliono subito: “Ognuno di noi dà un significato diverso al successo. Io dico solo che Another Love ha avuto un riscontro incredibile un paio di anni fa, undici anni dopo la sua pubblicazione. Quindi non puoi sapere come andrà a finire. Come dicevo prima, quello che faccio è dare il mio meglio in ogni brano, sempre!” "Auguro a chi ascolterà l'album di dare un proprio significato alle canzoni" Come ultima domanda della nostra chiacchierata, chiedo a Tom se ha un augurio per chi ascolterà il suo nuovo album: “Mi auguro che ciascuno trovi un significato nei brani dell’album. Preferirei che le canzoni avessero molto valore per poche persone, e non poco valore per tanta gente. E anche per me: sai, non è automatico che le canzoni siano tutte importanti anche per chi le scrive. A volte passano in secondo piano, e sarebbe bello se non accadesse mai. Ecco, il mio augurio per A Wonderful Life è che tutti i brani possano avere un significato per tutti, anche per me”. Tracklist 1. Don’t Let Me Go 2. Don’t Cry, Put Your Head On My Shoulder 3. Prayer 4. Can We Just Go Home Now 5. Why Do I Always Want The Things I Can’t Have 6. Wonderful Life 7. Ugly 8. Strange House 9. Can Old Lovers Ever Be Friends? 10. The End of Suffering

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Tom Odell: "A Wonderful Life, un album per essere d'aiuto a chi ne ha bisogno"

Valentina Clemente