Giovanni Truppi, album Thruppi: "Coi Thru Collected è nato un progetto generazionale"

Due generazioni a confronto. Una mappa sonora e sentimentale di Napoli. Un disco ma anche un laboratorio aperto. Thruppi è il progetto che unisce Giovanni Truppi e alcuni componenti di Thru Collected. L'album nasce in modo spontaneo e naturale. L’artista e il collettivo napoletano si sono prima trovati in modo casuale e istintivo e poi scelti per affinità di spirito e comunanza di vedute. Appartengono a due generazioni diverse, ma condividono molti pezzi di vita e di arte. Innanzitutto Napoli, che li ha cresciuti, e un rapporto conflittuale e ambivalente con questa città affascinante e complessa, sincera e bugiarda, accogliente e soffocante, che Giovanni ha lasciato all’età di alcuni di loro. Condividono un certo modo di fare musica: l’amore per una poetica pura e fuori da ogni vincolo precostituito. Per una sperimentazione sonora senza paura, che nasce da un’urgenza espressiva autentica e non dal desiderio di raggiungere un modello, un obiettivo, un risultato. Per una scrittura cinematografica e immaginifica, spesso senza orpelli, a volte cruda e disturbante, ma sempre efficace, capace di sintetizzare in modo appuntito e puntuale le emozioni. L’incontro tra Truppi e Thru nasce quasi per caso: Giovanni ha scoperto Thru Collected grazie al suggerimento di un amico, ne è rimasto subito affascinato e li ha invitati a partecipare al suo podcast. In quell’occasione ha scoperto che i ragazzi erano cresciuti anche con le sue canzoni e da quel primo scambio sono nati nuovi incontri: Thru Collected lo hanno invitato a suonare a un loro concerto a Milano e poi, con naturalezza, è nato il desiderio di approfondire la conoscenza reciproca, personale e artistica. Dopo poco si sono ritrovati in studio per scrivere insieme. E così, tra Napoli e Roma, hanno preso forma, in modo libero e liberatorio, sette canzoni. I sette brani di Thruppi sono la perfetta somma delle parti che lo compongono, non ci sono primi attori e le esperienze e influenze di tutti i componenti di Thruppi convivono insieme. Partiamo ovviamente dal progetto: so la storia dell'incontro con i Thru Collected ma quale è stata la scintilla che ha fatto diventare una empatia un album? Di partenza c'è stata una stima reciproca scoperta quando ci siamo conosciuti per l'intervista per il mio podcast. È difficile da spiegare ma è stata una cosa naturale, se no non l'avremmo fatto in così poco tempo, con tante teste, con una differenza generazionale, con città diverse dove abitiamo. In studio fluiva tutto bene e quelli sono ingredienti che uniscono. Ma soprattutto ci siamo trovati bene come persone, siamo stati insieme in maniera semplice. Le sette canzoni spesso parlano di spaesamento, di una generazione giovane che non trova il suo posto nel mondo e di una adulta che fatica a comprendere come va il mondo. Come avete lavorato ai testi? Ci son cose scritte in studio sull'onda di quello che accadeva musicalmente e sulle idee che nascevano, altre, come il ritornello di Nero, le avevo già e le ho portate in studio e le abbiamo condivise, Denti Perfetti la prima parte è di Sano e poi ci abbiamo lavorato con l'interazione finale a botta e risposta. Per me è stato un modo diverso, per le mie cose ci impiego tempo, le lascio decantare, ho mille ripensamenti. Stavolta avevo spalle più coperte essendo in tanti a firmare inoltre nelle finestre di tempo che c'erano ho cercato di portare a compimento sul momento certi pezzi. Di certo con meno ripensamenti rispetto al passato. A proposito di Vecchie Fiamme: si sente parte di una generazione che ha perso la sua sfida per cercare di cambiare il mondo oppure ha contribuito a dare elementi ai più giovani per fare una rivoluzione umana e ambientale concreta? Non mi piace molto questa domanda ma rispondo che la mia generazione la ho vista travolta dagli eventi. Che similitudini e che dissonanze trova tra la Napoli che fa da sfondo all'album e quella dove le suonava col suo primo gruppo, Le Baccanti? La Napoli che conosco meglio è quella di quel periodo, quella di ora la ho rivissuta attraverso tutti quelli con cui ho lavorato. Magari il film che volevo rivivere era proprio quello e ho trovato tanta corrispondenza tra i due mondi. In Denti Perfetti si parla di amici che non danno consigli per crescere ma ti danno bugie per nascondere la realtà... eppure dite anche "io sono quello che ero, io sono ancora vero": la sfida al futuro si vince restando se stessi? Restarlo totalmente è pericoloso, mi piace pensare che nella vita si possa fare un percorso evolutivo di ricerca e scoperta, poi mi piace che ci sia rapporto di fedeltà con ciò che di buono si è stati da ragazzi. In Nero si parla di perdita di identità, oltre che di amore. Le capita di provare inquietudine perché dimentica chi è stato più che chi è oggi? No. È una cosa cui cerco di fare caso perché mi spaventerebbe, ritrovarmi a non sapere chi sono stato mi mette più spavento di non sapere chi sono oggi. Ma non mi è mai successo finora. "L'amore si trova, ma in che senso si trova?": se lei fossi un rabdomante dell'amore lo cercherebbe alla fermata della metro di Moscova a Milano, su Tinder o in una bottiglia affidata al mare? Nella fermata della metro di Moscova. Non ricordo neanche se ci sono mai transitato ma era una bella rima. Buianotte è una coperta troppo corta per un grande amore: il treno delle 7 è fuga o salvezza? È un biglietto di sola andata o è nostos? Nell'immagine che avevo è un treno senza ritorno. Nel 2010 esce C'è un Me dentro di Me, nel 2015 l'album Giovanni Truppi e nel 2020 l'Ep 5. Quest'anno Thruppi ed è il 2025. Sembra un saggio di numerologia. Festeggerà questi compleanni rotondi? No perché in realtà tra quelli citati ce ne sono altri per me altrettanto importanti. E comunque non ci avevo pensato! Che accadrà in estate? E magari anche dopo? Vado anche un po' in vacanza; poi sto lavorando alle mie canzoni nuove ma finché non avrò un disco non farò granché come attività concertistica. Sarebbe bello suonare le canzoni di Thruppi ma non so se accadrà, siamo in tanti e -comunque non sono canzoni che si preparano in poco tempo, serve tanto lavoro dunque non so riusciremo a organizzare le vite di tutti per farlo. Magari tra dieci anni questo progetto lo porteremo live tra dieci anni!

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