Ecco "Sleepless Empire", il decimo album dei Lacuna Coil: "Il metal è più vivo che mai!"

Incontriamo Cristina e Andrea alcuni giorni prima dell’uscita del nuovo album della band, il decimo. Quando ci salutiamo, però, non iniziamo a parlare subito di Sleepless Empire, ma di come il loro genere musicale ancora – forse – non sia stato completamente compreso nel nostro Paese. O meglio: c’è chi lo ama e segue i Lacuna Coil da tempo , ma anche chi ha ancora un po’ di timore dei confronti di questo genere. Cristina, quando le chiediamo se il metal è forte, ci risponde senza alcuna esitazione: "Ma assolutamente! Le chitarre distorte non devono far paura. C’è ancora qualche esitazione, certo, e forse anche qualche preconcetto nei confronti di questo genere che sembra, ma solo apparentemente, ruvido. I numeri e i riscontri in tutto il mondo sono molto positivi, però, e possiamo confermare che il metal è più che vivo!" aggiunge. La nostra conversazione ci porta a parlare anche della loro lunghissima carriera, dei tour infiniti in tutto il mondo, e anche dell’affetto sincero che li lega ai loro fan, con cui hanno instaurato amicizie e hanno anche creato dei bellissimi rituali, come magari fare colazione o brunch il giorno dopo una data del loro tour. Una chiacchierata che auguro a tutti di fare, soprattutto a chi non ascolta metal e i Lacuna Coil. E sapete perché? Vi aprirà a un mondo nuovo, e così interessante, ricco di sfumature e storie. Proprio come sono loro, i Lacuna Coil, una band italiana amata e seguita in tutto il mondo. Che non si è mai snaturata, che ha creato musica con un’identità ben chiara, e fatto tutto con molta passione. Che c’è, e si sente. Eccome se si sente! Le origini di "Sleepless Empire" Sleepless Empire: raccontateci come è nato. Lo si può definire un album che vi ha permesso di tornare alle radici di tutto, della musica e cultura dei Lacuna Coil? Andrea: Nel 2022 abbiamo celebrato il ventennale di Comalies, il primo disco ad avere un importante riscontro a livello internazionale. Due anni fa, quindi, abbiamo fatto un remake del disco, che era stato registrato in analogico, con la lineup di adesso, i suoni e lo stile musicale di oggi. L’abbiamo arrangiato di nuovo e abbiamo pubblicato un box con entrambe le versioni, un tributo. Abbiamo destrutturato il vecchio disco, e rivisto gli arrangiamenti dell’epoca: essendo, appunto, in versione analogica, i non avevamo tracce digitali da riprendere e ascoltare. Questo ci ha dato l’ispirazione a tornare a certe sonorità, e rimetterle anche in Sleepless Empire. Cristina: Questo album per noi è una riflessione sul fatto che siamo una band da molto tempo e, come diceva Andrea, abbiamo iniziato a registrare in analogico, pensare in analogico…Un mondo molto diverso rispetto a quello di oggi. Noi abbiamo attraversato strade immense con la nostra musica, e non ci siamo mai snaturati, pur restando al passo con i tempi. La curiotà alla base di tutto, per non cambiare Restare al passo con i tempi, e dei cambiamenti, senza mai snaturarsi. È stato complicato? Cristina: Per noi è sempre stato piuttosto facile. Siamo persone estremamente curiose e vogliamo sempre scoprire che cosa c’è attorno. Non ascoltiamo sempre metal, ma generi musicali diversi, guardiamo film, serie tv…ci interessiamo di eventi che ci mettono in contatto con molte persone, cerchiamo di ascoltare più storie possibili. Credo che questo mantenga in qualche modo una mentalità fresca che poi inevitabilmente si riflette anche sulle nostre composizioni musicali. Andrea: Secondo me non è stato tanto difficile, proprio perché siamo delle persone curiose, come diceva Cristina. Guardiamo al presente e al futuro, non abbiamo quasi mai osservato il passato. Per noi è stato abbastanza naturale progredire e ormai penso che il nostro stile sia abbastanza chiaro: suoniamo insieme da tanti anni e quello ci contraddistingue molto, ed è impossibile cambiarlo. Una band in un mondo di solisti In un mondo di solisti, è difficile restare una band? Cristina: No, assolutamente! Noi comunque siamo un gruppo di amici che amano lavorare insieme e soprattutto siamo ben consapevoli che anche dietro gli artisti singoli comunque c’è sempre un grande lavoro di squadra. Ci compensiamo molto, abbiamo ben chiara la nostra posizione e il fatto di volerci bene anche al di fuori del lavoro e della musica è un valore aggiunto, soprattutto per noi che siamo costantemente in tour e passiamo tanto tempo insieme. Non ci incontriamo solo sul palco, ma condividiamo tanti momenti insieme anche fuori dall’ambito artistico. Scrivere musica Siete spesso in tour in tutto il mondo, e non è facile spostarsi e scrivere nuova musica. Sleepless Empire è nato in tour? E soprattutto: è stato complicato? Andrea: Noi non siamo mai riusciti a scrivere in tour. Ci abbiamo provato durante il tour negli Stati Uniti: dovevamo stare in giro due mesi e abbiamo costruito uno spazio all’interno del tour bus da dedicare alla registrazione di nuovi brani. Non ha mai funzionato. Ci sono band, però, che riescono a fare tutto, ma forse credo sia anche una questione di genere…noi dobbiamo essere a casa, nel nostro studio: solo i nostri spazi ci fanno concentrare. Tanta passione alla base di tutto Avete mai pensato di modificare la vostra musica, magari avvicinandovi a generi meno – apparentemente – ruvidi? Vi siete mai chiesti se fosse giusto proseguire su questo percorso? Cristina: Credo sia normale farsi delle domande, capire il punto in cui si è nella vita nella propria professione. Noi siamo fortunati, certo. Ma dietro la facciata c’è sempre tanto, tanto lavoro e noi l’abbiamo sempre fatto volentieri perché è la nostra passione più grande. Siamo orgogliosi di poter essere dei rappresentanti del metal in giro per l’Italia però non ci concentriamo troppo su questa cosa. Semplicemente amiamo scrivere musica, amiamo andare in tour e forse questa la chiave di lettura è molto più semplice di quello che si può pensare. Facciamo quello che ci piace senza incensarci troppo. Siamo fieri di aver messo insieme un mattoncino dopo l’altro per costruire quello che abbiamo oggi. E soprattutto di aver costruito una carriera con dei fan che ci seguono da tanti anni, cosa molto difficile – se non impossibile – per tanti gruppi oggi. Andrea: Questa è proprio diventata la nostra vita. Non abbiamo mai pensato di abbandonare la musica o la band: ci sono stati momenti più alti, più bassi come in tutte le carriere di chiunque però è la nostra vita. Non è solo un lavoro, ma proprio una vita intera. Andare in tour, vedere amici in tutto il mondo, vedere posti nuovi, come l’Honduras dove andremo tra poco e dove non siamo mai stati. L’anno scorso siamo stati in Costa Rica, abbiamo suonato in Indonesia, Filippine, Singapore…ed è bellissimo. I fan, al centro di tutto C’è qualcosa che adesso, dopo tanti anni di carriera, vi piace particolarmente di questa professione e che vi lega ai vostri fan? Cristina: Tantissime cose, proprio tantissime! E non sono solo le emozioni legate ai singoli concerti, ma soprattutto aspetti che ci legano ai nostri fan. Molti di loro si sono incontrati ai nostri live, e che poi si sono sposati. Tanti di loro sono anche nostri amici: nell’ultimo tour in Inghilterra, insieme ad un gruppo di fan che ci segue in tante date, a volte andavamo a fare colazione o brunch tutti insieme. E in quel momento eravamo i Lacuna Coil amici, anche se poi le strade di dividevano perché noi andavamo sul palco e loro ci ascoltavano dal parterre. Andrea: il legame con i nostri fan è quello che resterà sempre. Ed è quello che conta per noi, la nostra legacy. "Continuare sempre con la stessa passione" Sleepless Empire debutta il 14 febbraio, potremmo definirlo un regalo d’amore per i vostri fan. Cosa augurate a chi ascolterà questo disco? Cristina: Noi ci auguriamo sempre di continuare con la stessa passione di sempre. Parlavamo poche ore fa di un festival dove abbiamo suonato nel 2004 e sembrava fosse accaduto ieri! Ai fan possiamo solo dire che siamo estremamente grati perché è un lavoro di gruppo anche in questo caso: abbiamo scritto la musica, ci abbiamo messo del nostro ma è sempre una condivisione con chi ascolta. Siamo grati che dall’altra parte ci sia qualcuno a cui piace ciò che facciamo, che viene ai concerti e che cerchi di apprezzare le good vibes del nostro gruppo. Il metal è più vivo che mai! Il metal non è morto? Cristina: No, assolutamente! Forse è poco conosciuto, soprattutto in Italia. Ci sono tanti preconcetti attorno a questo genere. Le chitarre distorte non devono far paura! Andrea: Preconcetti, sì, ma forse a livello mainstream. Il metal è più che vivo! Tracklist 1. The Siege 2. Oxygen 3. Scarecrow 4. Gravity 5. I Wish You Were Dead 6. Hosting The Shadow 7. In Nomine Patris 8. Sleepless Empire 9. Sleep Paralysis 10. In The Mean Time 11. Never Dawn

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Ecco "Sleepless Empire", il decimo album dei Lacuna Coil: "Il metal è più vivo che mai!"