Sanremo 2025, Brunori: "L'Albero delle Noci è fioritura degli stati d'animo"

Musica

L'artista calabrese debutta all'Ariston con un brano che è anche il titolo del suo sesto album in studio. Annunciato il concerto al Circo Massimo il prossimo 18 giugno

Meno spirito rivoluzionario e più intimità e rigenerazione. Dario Brunori debutta al Festival di Sanremo con L'Albero delle Noci, brano che è anche il titolo del suo sesto album in studio. Ed è stato annunciato il primo concerto al Circo Massimo il 18 giugno e sarà un concerto con l'orchestra. Fedele alleato del progetto Riccardo Sinigallia e complice il geniale Taketo Gohara.

Dario hai scelto di iniziare la chiacchierata con la diapositiva del pettirosso.
Tende a essere molto territoriale. C'è stato il blocco del Covid che è stato un momento di riflessione che mi ha portato a dedicarmi al mio quotidiano e sono venute fuori cose belle, in primis la nascita di Fiammetta e mettere su famiglia in tarda età. Ho aperto una azienda agricola con vecchi amici. Il disco è permeato da questa gioia ma anche dall'inquietudine, ho cercato di non fare la canzone ruffiana del padre che canta la figlia, usando a pretesto ombre e luci che stanno dietro a questa rivoluzione

Davvero hai aperto una azienda agricola?
Potete prenotare su booking e c'è pure quel tocco di Beverly Hills con una piscina sovradimensionata. Mi dicevano che la lavorazione andava per le lunghe perché Riccardo stava bene lì. Per questo progetto serviva un contesto intimo ma anche un disco con i piedi per terra.

Sei felice?
È un momento felice della mia vita e temevo che la scrittura mi tirasse via da lì, che la felicità fosse polvere sotto il tappeto. Riccardo mi ha detto di andare con coraggio a fare questa cosa, di sfrondare l'idea di scrivere per la canzone ed è il motivo per cui abbiamo accantonato canzoni che in origine ci piacevano. È un obiettivo cantare la felicità in modo credibile e credere in una felicità a lungo termine e non in tante felicità fugaci.

Si respira un'atmosfera di forte rigenerazione.
È  il tema portante. Abbiamo fatto anche boiate pazzesche, dall'elettronica a cose africane che forse un giorno pubblicherò. Poi alcune cose sono entrate nel disco per uscire dalla mia zona di comfort. C'è stato il teorema Antonio Dimartino per le cose fatte in passato perché ascoltando un nuovo brano mi ha detto che il tema lo avevo già fatto e meglio in passato e inoltre volevamo evitare i capitoli.

Come hai ragionato sulla cover?
L'idea era focalizzare la grafica della noce sulle due componenti del disco, una più cantautorale, fatta con cose artigianali, poi ci sono i colori che fanno più pop art e cercano di vestire Brunori in modo diverso. Come ti ho detto, non avevo voglia di sovrastrutturare l'album, c'è il rigore di essere autentici ed evitare le ridondanze, ci interessava fosse un disco di stati d'animo, quell'attimo che è importante nella vita di un uomo.

In realtà eri già stato all'Ariston...
Nel 2019 con gli Zen Circus, e quella che ti mostro è la foto col premio che ho trovato la mattina al bar: ma poi, fatti un po' di scatti, l'ho restituito. Per altro ho già fatto un video dove annuncio che sono pronto per l'Eurovision.

In che veste ti presenterai a Sanremo?
Un brano molto cantautorale, vado col mio vestito abituale, c'è anche un pubblico che non mi conosce. Mi sento sicuro con quel pezzo. Rimarrò fedele alla mia attitudine, vado lì con leggerezza e so che l'ironia può essere fraintesa ma non sono guai, è un qualcosa che rafforza il mio desiderio di andare avanti. Non vedo tanta sacralità, noto di più un cazzeggio andante.

Cosa cambieresti del regolamento?
La durata dei pezzi, dovrebbero durare un minuto: vince il premio chi emoziona col primo minuto e se piace si ascolta tutto il brano sull'album.

FantaSanremo? Per chi tifi? Qualcosa sul duetto?
Tifo Lucio Corsi perché è un cantautore di razza, è realmente un poeta, non è uno che ci fa ma ci è, sarei felice se arrivasse a un pubblico ampio perché significa che c'è speranza per la poesia. FantaSanremo? Prendetemi come capitano e perderete. Per quanto riguarda il duetto, farò Vola Colomba Bianca Vola con Mike Tyson... non posso dire nulla altrimenti vengo squalificato alla mia prima apparizione all'Ariston.

Ascoltiamo un paio di brani?
Partiamo da Pomeriggi Catastrofici che nasce da una registrazione al cellulare con l'aggiunta di un violino.

Il secondo?
Per non perdere noi: è un pezzo fondamentale che è stato in ballo anche come titolo. Ti faccio sentire anche Più Acqua che Fuoco, dove imbraccio la chitarra elettrica da buon vecchio metallaro quale sono; qui c'è una ricerca del suono che però mantiene quelle sue sporcature che torneranno nel live.

Come sarà il tuo concerto?
Oggi c'è l'attitudine ad andare al concerto come per ascoltare il disco, io voglio trasmettere la condivisione tra esseri umani, diffondere energia.

Infine, visto che parli molto di te ne L'Albero delle Noci, non potevi orientarti su un titolo più intimo?
In effetti poteva essere Casa Brunori ma il mio desiderio è creare quella magia che, partendo da cose personali, fa immedesimare altra gente.

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