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Sanremo 2024, le pagelle della serata cover del Festival di Sanremo

Musica

Fabrizio Basso

©Getty

Trenta artisti e trenta momenti di grande musica italiana. C'è chi ha osato e chi ha preferito restare in confort zone. Ma ci sono stati, nella serata delle cover, alcuni momenti che entreranno nella storia del Festival: citiamo per tutti Alfa con Vecchioni, Diodato con Savoretti, Negramaro con Malika e Gazzelle con Fulminacci

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E' la serata dei duetti, è la serata delle cover che celebra la grande musica italiana. In passato è capitato spesso che questo momento particolare abbia spostato gli equilibri del voto e scombussolato le classifiche. Voti e commenti della cover-night di Sanremo 2024 (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LA SCALETTA - I LOOK - I PUNTI DEL FANTA).

Sangiovanni – “Farfalle” “Mariposas” con Aitana - VOTO 5
Il primo elemento positivo è avere visto Sangio sorridere poiché nelle precedenti esibizioni era molto contratto e crepuscolare. L'artista spagnola ci mette allegria e voce ma resta poco più che un compitino. Però nel dispensare baudi è un leader.

Annalisa – “Sweet Dreams (Are made of this)” con La Rappresentante di Lista e il coro Artemia - VOTO 7/8
Nali mette subito in chiaro le cose con un incipit da opera-pop! E poi come in un rito voodoo si affida al ritmo, pare posseduta. Veronica Lucchesi de La Rappresentante di Lista conferisce al pezzo degli Eurythmics una sfumatira grunge-dark e Diego Mangiaracina, l'altra meta de LRDL si incarica di tenere alto il volume con una interpretazione sonora di rara raffinatezza. Applausi dalla sala stampa.

Rose Villain – Medley Gianna Nannini con Gianna Nannini - VOTO 6/7
La Popstar Rose alza il volume e si trasforma in una meravigliosa creatura, la sua compagna di viaggio Gianna la accompagna ma non fa la differenza. Sulfurea la dedica di PopRose a sua mamma che "non c'è più ma sono sicura che fa un ca**o di tifo"!

Gazzelle – “Notte prima degli esami” con Fulminacci - VOTO 7+
Che dire, lucciconi su Sanremo fitti come la pioggia che scende sulla città dei fiori. E' la prima volta che vedo Flavio teso e anche Filippo non è da meno. Ma questa versione è molto in linea con la filosofia storica del Folk Studio. Non è una cover, è una reinterpretazione. Coraggiosi e fieri, sono gli alfieri della Roma Capoccia 2.0.

The Kolors – Medley con Umberto Tozzi - VOTO 6-
Momento karaoke. Certo spinto, rock con arrangiamenti freschi da Ibiza ma il coro del pubblico pare dimostrare che arriva più Tozzi che Stash e i suoi compagni d'avventura. Cimentarsi con i miti è una sfida e questa non dico che è stata persa ma neanche vinta.

Alfa – “Sogna, ragazzo, sogna” con Roberto Vecchioni - VOTO 9
Il violino è celestiale e poi c'è la raffinatezza di lasciare la prima strofa al Maestro. Andrea è emozionato ed è normale per un classe 2000 che si confronta con un monumento. Mi sento dire che quel ragazzo che si chiama Alfa ci ha fatto davvero sognare! Ma soprattutto ha dimostrato a molti la differenza tra eseguire una cover e reinterpretarla. Immensi entrambi.

bnkr44 -  “Ma quale idea” con Pino D’Angiò - VOTO 6+
Divertente. Con qualche intrusione testuale e la scelta di una coralità da musical. Super Pino sta al gioco e la Disco anni Ottanta si ammanta di una nuova giovinezza.

Irama – “Quando finisce un amore” con Riccardo Cocciante - VOTO 7-
Ho (ri)visto l'Irama che ricordavo: sereno, rilassato, quasi avesse bisogno di un lasciapassare emotivo per ritrovarsi. Va detto che le due voci hanno parecchi punti in comune. Ha fatto sognare con Cocciante, ora aspetto che si ripeta in solitario nella serata finale di Sanremo 2024.

Fiorella Mannoia - “Che sia benedetta” e ”Occidentali’s Karma” con Francesco Gabbani - VOTO 6/7
Anche Fiorella si commuove quando canta di questa vita che dovremmo imparare a tenercela stretta. Fantastico il finale strascicato alla Sid Vicious. Una coppia improbabile ma elettrizzante.

Santi Francesi - “Hallelujah” con Skin - VOTO 7/8
Poteva essere un disastro o una apotesi e siamo andati assai vicino alla seconda. Il finale è manierismo vocale, è un forzare il sistema per portare l'hallelujah su un altro pianeta. Temerari.
 

Ricchi e Poveri – “Sarà perché ti amo” e “Mamma Maria” con Paola & Chiara - VOTO 6
Certo con due canzoni così è impossibile sbagliare...ma proprio per questo bisognerebbe alzare l'asticella. Un altro momento villaggio vacanze, divertente, sfavillante (come gli abiti che indossano) ma un conto è muovere i ricordi altro le emozioni.

Ghali – Medley “Italiano vero” con Ratchopper - VOTO 7/8
Come leggere un libro di racconti uniti da una linea melodica nazional popolare firmata da Toto Cutugno. Un bel messaggio di fratellanza e comunanza cucito con mano artigianale. Geniale ed efficace, nessuna retorica nelle sue costruzioni artistiche.

Clara – “Il cerchio della vita” con Ivana Spagna e il Coro di voci bianche del Teatro Regio di Torino - VOTO 7
La sorpresa di questo Festival ha scelto la via più tortuosa per arrivare oltre le nuvole, dove un raggio di sole ti abbraccia e gli occhi si tingono di blu. Proprio un bel giro di giostra.

Loredana Bertè – “Ragazzo mio” con Venerus - VOTO 6-
Li pensavo distanti e invece a vederli fianco a fianco sono complementari. La versione di questo brano epico è assai ruvida, dissacrante, quasi disturbante in alcuni passaggi. Un modo intelligente per fare apprezzare ai più giovani il brano di Luigi Tenco. Ma convincere è altro.

Geolier – Medley “Strade” con Guè, Luche’ e Gigi D’Alessio - VOTO 7
La confraternita creata da Emanuele per questa serata funziona, un bel mix di tonalità strutturato per atti, come fosse uno spettacolo teatrale: apre Gué, poi dalla platea arriva Luché e il gran finale è con Gigi D'Alessio e la virata verso il neomelodico. Esperimento interessante.

Angelina Mango – “La rondine” con Il quartetto d'archi dell'Orchestra di Roma - VOTO 7
L'emozione la frena ma non la tradisce. Vola come la rondine di papà, Angelina. E trovo intelligente l'intuizione di affidarsi "solo" a un quartetto d'archi. Momento a cuore aperto.

Alessandra Amoroso - Medley con Boomdabash - VOTO 6/7
Inno lirico al suo Salento in lingua originale prima di scatenarsi nel Mambo Salentino. L'Ariston è in piedi come fosse il primo giorno di nuova estate. I costanti cambi di ritmo nobilitano la festa.

Dargen D'Amico – Omaggio a Ennio Morricone con BabelNova Orchestra - VOTO 8
Che azzardo, Jacopo! Il Maestro Morricone sarebbe orgoglioso di questo esperimento. Un altro atto rivoluzionario di un artista che non ha paura di nulla, men che meno di invocare ancora il cessate il fuoco dall'altra parte del mare.

Mahmood – “Come è profondo il mare” con Tenores di Bitti - VOTO 7+
Pura follia! Ma che bellezza! I Tenores ancestrali ci accompagnano nelle profondità dell'anima. Quel mare resta sempre profondo ma adesso fa un po' meno paura; la canzone è del 1977 ma potrebbe essere stata scritta questa mattina perché le paure che sviscera non ci hanno abbandonato. L'intarsio delle differenti tonalità...una alchimia!

Mr.Rain – “Mary” con Gemelli Diversi e le Farfalle Olimpiche - VOTO 6/7
Questa volta Mattia non ha premuto sull'acceleratore. Mi sarei aspettato una fuga verso nuovi mondi sonori e musicali per questa serata coverizzata. La canzone è bella nella sua tragicità e inserirci un po' di Supereroi è stata una genialata. Ma è mancata l'acrobazia (tranne quelle meravigliose delle Farfalle azzurre).

Negramaro – “La canzone del sole” con Malika Ayane - VOTO 9
Mi stai facendo paura...per quanto è meravigliosa questa versione del capolavoro battistiano. Giuliano e Malika si rincorrono, si affiancano, si superano ma si ritrovano sempre. I ragazzi salentini hanno reso naturale una idea surreale. Tutti gli occhi sono pieni d'amore.

Emma – Medley Tiziano Ferro con Bresh - VOTO 8+
A sto giro Emma non ne sbaglia una. Non che in passato abbia commesso errori ma ogni tanto qualche sbavatura c'era. Ammetto che ero scettico sulla sua idea di affrontare il repertorio ferriano e invece ha...spaccato. Bresh è stato il punto esclamativo. Complimenti RealBrown!

Il Volo – “Who wants to live forever” con Stef Burns - VOTO 6
I Queen, che per altro all'Ariston vennero fisicamente nel 1984 facendo Radio Ga Ga, tornano in una versione talentuosa graffiata dalla chitarra di Burns. Esecuzione impeccabile, ma ancora una volta mi chiedo perché non affrontare la serata cover in un terreno ostile?

Diodato – “Amore che vieni, amore che vai” con Jack Savoretti - VOTO 9
Che bellezza. Intanto Filippo Timi che recita un frammento tratto da La Buona Novella, poi la delicatezza di Antonio e Jack: in un istante si sono dissolti "quei giorni perduti a rincorrere il vento".

La Sad – “Lamette” con Donatella Rettore - VOTO 7
Basterebbe una parola per definirli: iconoclasti. Hanno preso un brano trasgressivo del 1982, lo hanno "punkeggiato" e diffuso a cassa dritta. Il loro look rivoluzionario ha fatto il resto.

Il Tre – Medley Fabrizio Moro con Fabrizio Moro - VOTO 5
Quando si dice minimo sindacale. Tutti pezzoni, sia chiaro, ma dalla fusione di un emergente ambizioso e un cantautore con una storia importante mi sarei aspettato un po' di temerarietà.

BigMama – “Lady Marmalade” con Gaia, La Niña e Sissi - VOTO 8/9
Semplicemente pazzesca, semplicemente pazzesche. Marianna parla chiaro, invita le donne a denunciare ogni atto di violenza e lo fa dopo avere fatto ballare l'Ariston con una pietra angolare della Disco Music. Più volte ho scritto che avrei voluto vedere qualcuno osare un po' di più: qui siamo andati oltre l'immaginabile.

Maninni – “Non mi avete fatto niente” con Ermal Meta - VOTO 8
Cifre stilistiche differenti ma un messagio forte figlio di una canzone che quel palco lo ha conquistato nel 2018. Folli cantautori spacciatori di emozioni.

Fred De Palma – Medley con Eiffel 65 - VOTO 7
Finalmente il Federico che conosco, quello affabulatore e trascinatore. Pensavo a un pastrocchio e ho sbagliato: l'Ariston si è scatenato, la sala stampa si è scatenata. Toda vida toda alegria!

Renga Nek  - Medley dei loro successi - VOTO 7
Si accompagnano da sé, Filippo e Francesco. Non è difficile, pescando nei rispettivi repertori, trovare canzoni che sono parte della storia di ognuno di noi. Mi sento di spendere una parola speciale per Angelo, trionfatore all'Ariston nel 2004. Ma anche Laura non c'è...non scherza.