Dardust a Milano, un viaggio onirico in una serata indimenticabile
Musica ©IPA/FotogrammaL'artista ha portato il suo ultimo album sul palco del Teatro degli Arcimboldi di Milano regalando una serata memorabile. Ospite Elodie
Martedì 12 dicembre Dardust ha calcato il palco del Teatro degli Arcimboldi di Milano con Duality, l'album caratterizzato dalla separazione delle melodie elettroniche da quelle neoclassiche. Il primo atto è stato interamente dedicato alle composizioni di solo pianoforte di Right Emisphere, mentre in Left Emisphere le vibrazioni grunge e più energiche hanno scosso le coscienze dei presenti.
Dardust, un viaggio musicale onirico
Al grido di ‘less is more’ Dario Faini ha aperto il primo atto Right Emisphere sedendo al pianoforte, la scenografia minimalista e le immagini di paesaggi orientali hanno giocato in sottrazione lasciando lui e la sua musica al centro del palco. Come un caldo abbraccio le melodie hanno accompagnato i presenti nel corso della Primavera, la prima delle quattro parti del primo atto. Il rumore e le immagini di un temporale hanno trasportato gli spettatori al secondo, ovvero l’Estate, in cui suoni dolci del risveglio hanno lasciato spazio a melodie più burrascose.
Nel terzo atto, l’Autunno, l'inquietudine ha dominato il palco, presente anche uno straordinario violinista per l’esecuzione del secondo e terzo brano. Chiusura affidata all’amica e collega Elodie. La principessa italiana del pop ha proposto Love Is A Losing Game di Amy Winehouse e Vertigine. Inverno ha chiuso il racconto circolare con suoni più uggiosi.
approfondimento
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Archiviato Right Emisphere, è stata la volta di Left Emisphere suddiviso in Coordinates, Barocco Disco, Epic Japan e Hymns. Una cascata di petali ha aperto le danze della parte in cui il pubblico non ha potuto far altro che lasciarsi trasportare scatenandosi in una notte indimenticabile. I paesaggi orientali hanno lasciato spazio ad altre immagini di derivazione nipponica, le luci viola e blu hanno guidato i presenti all’interno del Teatro degli Arcimboldi trasformatosi per una sera nel club più esclusivo ed eclettico della città.
La commistione di influenze dell’album ha fatto breccia nel pubblico: dalla pizzica alla disco dance senza dimenticare ovviamente i suoni propriamente elettronici. Max Martin sta alla Svezia come Dario Faini all’Italia.