Secondo il portavoce della popstar, la denuncia della fashion stylist ed ex collaboratrice Asha Daniels sarebbe una "falsa, assurda trovata pubblicitaria" proveniente da qualcuno che "non ha mai effettivamente incontrato o nemmeno parlato con Lizzo"
“Mi sentivo come se vivessi in un manicomio. Era totalmente scioccante”. In una dichiarazione rilasciata a NBC News, la fashion designer Asha Daniels, 35 anni, ha descritto così l’esperienza vissuta nell’entourage di Lizzo mentre era in tour. Nella giornata di giovedì l’ex collaboratrice ha intentato un’azione legale presso la Corte Suprema di Los Angeles contro la cantante e altri membri del team, inclusa la capo-costumista Amanda Nomura, che ha accusato di molestie sessuali, discriminazione razziale e di persona disabile, incapacità di impedire un ambiente lavorativo ostile, licenziamento per ritorsione e aggressione. La nuova causa ha fatto seguito alla denuncia arrivata nel mese di agosto da tre ex danzatrici del corpo di ballo della popstar, che l'avevano accusata di molestie sessuali e di discriminazioni per il peso che sarebbero avvenute tra il 2021 e il 2023. All’epoca Lizzo aveva negato le accuse: “Non sono qui per essere vista come una vittima, ma so anche che non sono la cattiva che la gente e i media hanno ritratto in questi ultimi giorni. Non c’è niente che io prenda più seriamente del rispetto che meritiamo come donne nel mondo. So come ci si sente a ricevere body shaming ogni giorno e non criticherei o licenzierei mai un dipendente a causa del peso”.
LA DENUNCIA
“Stavo ascoltando questa donna nera su questo enorme palco pronunciare questo messaggio di amore per sé stessi e di cura per gli altri, ed essere empatica e forte e lottare per gli altri” ha dichiarato Daniels a NBC. “E stavo assistendo a me stessa, ai ballerini e ai coristi e al mio team locale in ogni città essere molestati e bullizzati regolarmente”. Nella nuova causa, Daniels ha accusato Lizzo di aver “creato un ambiente sessualmente e razzialmente carico nei suoi tour”, reso possibile anche a causa della complicità del management. In particolare, l’ex dipendente ha accusato la capo-costumista Nomura di aver apostrofato le performer afroamericane con epiteti come “grassa”, “inutile” e “stupida” e di averle costrette a cambiarsi di fronte ai membri della crew, perlopiù bianchi, che avrebbero rivolto loro “sguardi lascivi”. Secondo i documenti legali, Nomura avrebbe anche rivolto insulti e minacce alle dipendenti, fino ad affermare che avrebbe "ucciso" chiunque avesse messo a rischio il suo lavoro. Secondo l'accusa, Daniels avrebbe inoltre tollerato estenuanti orari di lavoro basati anche su venti ore consecutive di servizio, e sarebbe stata costretta a svolgere le proprie mansioni anche dopo aver subito una lesione alla caviglia. Ron Zambrano, avvocato della fashion stylist e già difensore delle tre ex ballerine di Lizzo nella causa dello scorso agosto, ha precisato che in seguito alle esperienze denunciate la sua assistita avrebbe sofferto di attacchi di ansia e di panico. Le accuse non sono però finite. Come riportato da The Hollywood Reporter, in una chat di gruppo sarebbero state mostrate immagini esplicite di "genitali maschili", mentre durante la tappa di Amsterdam Nomura e altri membri del team avrebbero "frequentato spettacoli sessuali e acquistato droghe pesanti". Daniels avrebbe denunciato i problemi alla tour manager Carlina Gugliotta, che le avrebbe suggerito di registrare Nomura a sua insaputa, ma la querelante avrebbe rifiutato perché convinta di commettere "un comportamento non etico e forse illegale". In seguito, Daniels sarebbe stata licenziata prima della conclusione del contratto. Per Zambrano, "il capo è Lizzo, quindi la responsabilità è sua".
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LA REPLICA DI LIZZO
Di fronte alle accuse, un portavoce di Lizzo ha replicato che Zambrano avrebbe tentato di “macchiare” il Quincy Jones Humanitarian Award, il riconoscimento per l'impegno della promozione dell’inclusività e della giustizia sociale che è stato consegnato alla cantante proprio nella serata di giovedì in occasione del gala Black Music Action Coalition a Los Angeles. “Avevo davvero bisogno di questo ora” ha detto Lizzo commossa. “Essere gentili con qualcuno non è un talento; tutti possono farlo, è un dono che tu offri”. Ha proseguito: “Continuerò ad amplificare le voci delle persone emarginate perché ho un microfono e so come usarlo”. Secondo il portavoce della popstar, la nuova causa sarebbe quindi una "falsa, assurda trovata pubblicitaria” proveniente da qualcuno che "non ha mai effettivamente incontrato o nemmeno parlato con Lizzo".