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Freddie Mercury, è record d’incassi per l’asta della sua collezione

Musica

Sotheby's ha parlato di un incasso superiore ai 40 milioni di sterline (46,5 milioni di euro) per le migliaia di oggetti appartenuti al cantante dei Queen e andate all'asta lo scorso 6 settembre. Parte della cifra andrà a fondazioni impegnate nella lotta all'Aids

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Ha superato le più rosee previsioni l’asta di migliaia di memorabilia appartenuti alla popstar britannica Freddie Mercury, morto il 24 novembre 1991, fruttando complessivamente ben 40 milioni di sterline (46,5 milioni di euro). Si tratta di vero e proprio un record per una collezione di questo genere, come ha riferito la casa d'aste Sotheby's che ha organizzato la vendita lo scorso 6 settembre.

Nel dettaglio, oltre millequattrocento lotti hanno trovato un acquirente, con più di 41.800 offerte pervenute di cui 27.100 presentate online e con la quasi totalità dei pezzi - il 99% - battuti a prezzi superiori alla stima di partenza. Venduto al di sotto della stima iniziale, ma comunque a un prezzo record per il pianoforte di un compositore, è stato lo Yamaha quarto di coda su cui Mercury lavorava: ha fruttato 2 milioni di euro contro una stima fra i 2,3 e i 3,5 milioni. Un altro lotto fra i più attesi, il manoscritto di "Bohemian Rhapsody", ha raggiunto 1,6 milioni di euro; a 370 mila sono state vendute le prove di "We Are The Champions" e "Don't Stop Me Now".

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Tra i numerosi costumi all'incanto, la corona e la cappa indossate da Mercury durante il The Magic Tour con cui i Queen riempirono gli stadi nel 1986, battute a dieci volte circa più della stima: 740 mila euro. Ma c’è anche chi ha speso 177 mila euro per comprare il pettinino da baffi della star: si pensi che era valutato da Sotheby's appena 400 sterline.

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La collezione è stata messa all'incanto da Mary Austin, che fu fidanzata di Mercury e da questi nominata erede. Il successo dell'asta era stato preannunciato dal riscontro che le esposizioni gratuite dei lotti avevano riscosso: 140 mila visitatori a Londra e altri 10 mila che videro la mostra quando fu spostata a New York, Los Angeles e Hong Kong. Parte del ricavato sarà trasferito alle fondazioni Mercury Phoenix Trust e Elton John Aids Foundation, impegnate nella lotta all'Aids.

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