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La Prima Estate, tra funk e acid jazz, il concerto di Jamiroquai è "Cosmic"! VIDEO

Musica

Valentina Clemente

Stefano Dalle Luche

Il ritorno di The One and Funky. La band britannica si conferma la colonna sonora perfetta della festa a cui non si può mancare. Ad aggiungere brio e intensità la performance spettacolare dell’eterno Jay Kay, che ha salutato i presenti con un cappello che ricorda quello indossato dalle tribù di indiani. È passato qualche decennio dalle loro prime canzoni, ma nulla è cambiato sulle emozioni e sull’energia che, ancora oggi, questi straordinari musicisti regalano a tutti

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Groovy, funky, cosmic: il ritorno di Jamiroquai e dell’istrionico Jay Kay non poteva che essere un tuffo nel passato, di cui tutti avevamo e avremo, sempre, bisogno. Le sfumature funky della band britannica, che nei primi anni novanta fu una delle poche a dedicarsi a melodie impreziosite anche da acid jazz, abbracciano tutte le generazioni dei ventimila che al Parco BussolaDomani al Lido di Camaiore hanno scelto di esserci. Essere a La Prima Estate che, più di una volontà, è quasi una necessità dettata da un elemento: la buona musica. 

Jay Kay, iconico ieri, oggi, sempre

"Italia!": arriva sul palco con la sua iconica tuta, oramai suo segno distintivo, un cappello che ricorda quelli indossati dai capi indiani, qualche anno in più ma fascino e voce da far invidia anche alle generazioni più recenti: welcome back Jay Kay! Con un saluto al nostro Paese, a cui è molto affezionato, il cantante britannico dà ufficialmente inizio all'attesissimo concerto dei Jamiroquai a La Prima Estate.

La band parte con Main Vein e poi Little L: Jason Kay non risparmia neanche un istante delle sue forze, soprattutto quando canta storici successi che l’hanno reso indimenticabile, da Cosmic Girl a Virtual Insanity, ma anche Emergency on Planet Earth e molti altri. Più che un concerto, è una gigantesca festa, a cui partecipano anche i Nu Genea, duo napoletano sul palco poco prima del gruppo britannico. Con i loro suoni disco, funk, boogie arricchiti dalle sonorità della loro città, inesauribile fonte di sensibilità culturale, arricchiscono La Prima Estate, che istante dopo istante si conferma il party a cui non si deve mancare.

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TRAVELLING WITHOUT MOVING

Sì, una festa. A cui partecipano anche Studio Murena, un progetto di musicisti con un sound che attinge dal jazz e dall’elettronica, e Bruno Belissimo, polistrumentista italo-canadese. Una festa in cui si viaggia senza muoversi o, come direbbe Jay Kay, “Travelling without moving”. 

Jay Kay, però, sul palco si sposta eccome. Anzi, è raro vederlo fermo: i suoi passi e salti, che negli anni abbiamo iniziato a conoscere non mancano mai. Sempre con il suo copricapo. In alcuni momenti fa un passo indietro nel tempo e racconta cosa lo lega così tanto all'Italia: "Il mio primo show è stato in un piccolo club a Firenze, ero molto impaurito ma oggi eccomi qua!", dice il cantautore accolto da applausi senza sosta. Applausi e risate che arrivano anche quando, verso la fine, dice: "Odio il coprifuoco!", riferendosi al fatto che deve terminare il concerto. Lo show finisce sulle note di Virtual Insanity, inno intergenerazionale, e una promessa: "Italia ci vediamo presto, lavoriamo a un nuovo album e poi torniamo!". Vi aspettiamo presto, Jamiroquai, perché la vostra musica è un inno alla felicità, di cui si ha sempre bisogno.

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La scaletta

Main Vein

Little L

Space Cowboy

Alright

When You Gonna Learn

Time Won’t Wait

Angeline

Emergency On Planet Earth

Cosmic Girl

Canned Heat

Love Foolosophy

Virtual Insanity

 

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