La Prima Estate, l’artista del giorno: Guinevere. INTERVISTA
Musica Francesco PrandoniRomantica, delicata, quasi sussurrante: è la voce di Guinevere, nome d’arte di Ginevra Battaglia, artista, cantante e cantautrice, che lo scorso anno ha pubblicato il suo primo EP, “Running in Circles”, coprodotto con Matteo Pavesi negli studi Fonoprint di Bologna. I suoni che porta nelle sue canzoni richiamano il new folk-rock, ma anche pop e musica classica, mélange perfetto che parte dal passato e guarda alla contemporaneità, tra analogico e digitale. L’abbiamo incontrata
Con il suo concerto ha dato ufficialmente inizio alla musica della seconda giornata de La Prima Estate e, rivolgendosi alle persone presenti, ha detto: “Essere in Versilia, insieme a voi, è un’emozione fortissima. E, lo ammetto, dopo mesi a Milano, vedere il mare rigenera anima e corpo”. L’emozione era tanta, ma la voglia di raccontarsi, attraverso le sue canzoni in questo suo primo tour, ha superato ogni ostacolo e Guinevere. "Nelle scorse date mi sembra di non aver dato tutto quello che avrei voluto esprimere, anche se i feedback sono sempre stati positivi. Ma credo che questo sia il dramma dell’artista" dice sorridendo.
“Quando sono arrivata qua mi sono proprio sentita a casa e coccolata. Prima di iniziare il concerto ho sbirciato un po’, da sotto il palco, le persone già arrivate. Ho visto un pubblico meraviglioso che non dovevo temere e sono salita! Bellissimo” aggiunge.
Perfezionista romantica
Credi aver dato tutta te stessa in questo concerto a La Prima Estate?
Assolutamente sì. Ho una sfera di emozioni ogni volta che salgo sul palco, ma in questa occasione so di non aver tenuto nulla per me, e di aver regalato tutto a chi mi stava ascoltando. È pur vero che raramente mi sento soddisfatta di quello che faccio, proprio perché sono una perfezionista e non sono mai contenta di ciò che faccio. Ma in questo concerto tutto è andato come volevo.
Essere qui, ed ora
Se dovessi scegliere un aggettivo per descriverti, io userei “romantico”, ma con riferimento al Romanticismo tedesco, viste alcune affinità culturali che noto tra voi. Ti rivedi in questo?
Domanda difficile, molto. Non mi identifico molto in questo periodo storico, ma mi riconosco in una sfida: esserci sempre, qui e ora. E nell’esserci, fare il possibile per trasmettere ciò che ho dentro di me alle persone.
Parliamo dell’importanza dell’arte, di cui ti nutri da sempre. E non parliamo solo di musica, ma anche di teatro e fotografia. In questo tuo percorso artistico c’è una forte volontà di mettere l’arte al primo posto, e di trasmetterlo agli altri, vero?
Sì, assolutamente. Mi è capitato, in passato, di soffrire perché le persone mi facevano sentire sbagliata per il mio interesse a più cose, e tutte diverse. Ora ho fatto pace con tutto questo e, quando ho iniziato a credere davvero nel mio progetto musicale, mi sono resa conto che aveva un valore proprio perché ricco di più cose, di più sfumature. Ho l’esigenza di far comunicare tutti questi bacini artistici in un unico in un unico grande fiume che scorre. La mia intenzione è quella di riportare al centro l’arte, ogni giorno di più. E spero di riuscirci. Anche indossando, come ho fatto per il concerto a La Prima Estate, un vestito che ho cucito io, per un’occasione così bella e importante.
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In quello che fai cerchi di essere sempre fedele a te stessa?
Certo, è fondamentale. Anche quando può sembrare difficile o quasi una missione impossibile. Ma ora, giorno dopo giorno, vedo che questa mia presa di posizione mi sta ripagando dalle difficoltà iniziali.
Lo scorso anno hai pubblicato il tuo primo EP. Stai lavorando a nuova musica?
Sempre! Adesso in realtà sono concentratissima sul tour che è il mio primissimo tour (e sono molto emozionata). Ma presto ci saranno tante novità, e molto belle.