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La Prima Estate, l’artista del giorno: Geolier. INTERVISTA

Musica

Valentina Clemente

Francesco Prandoni

Dopo aver conquistato tutte le classifiche con “Il coraggio dei bambini” e “Il coraggio dei bambini – Atto II”, cinque date sold out a Milano e Napoli, l’inarrestabile Geolier arriva a “La Prima Estate” con il suo tour estivo. “Il live è la dimensione che più mi rappresenta, e sono felice di portare la mia cultura e il mio essere napoletano, fiero, in giro per tutta l’Italia” ci ha raccontato in un’intervista dopo il suo concerto al Lido di Camaiore

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Più che una scoperta, Geolier è una bellissima conferma. E non solo del rap in Italia. Ma della cultura musicale del nostro paese e per il nostro paese: capace di unire la sua cultura, quella napoletana, alle miscele più interessanti della musica italiana, senza porsi alcun limite geografico (e soprattutto culturale). È giovane, ma solo anagraficamente, perché ciò che scrive e diffonde attraverso le sue rime è qualcosa che trascende ogni età: non è un mistero che Geolier piaccia ai grandi, ma anche ai più piccoli. Racconta molto della sua storia e della sua realtà, e – proprio ne “Il Coraggio dei Bambini”, suo secondo album già certificato triplo platino, guarda le difficoltà della vita con l’innocenza, la temerarietà e l’inconsapevolezza degli occhi dei bambini. 

Geolier, la conferma e il futuro del rap

“Per me è una grande gioia vedere così tante persone ai miei concerti. Sanno i miei pezzi a memoria, si divertono e molte di loro cantano le mie strofe in napoletano anche se magari non sono della mia città o della mia regione. È qualcosa di veramente bellissimo. Vedere tutto questo mi riempie il cuore di gioia: io sono molto fiero delle mie origini e non ne ho mai fatto mistero, anzi. Poter condividere tutto questo è ancora più bello” ci racconta Geolier. Giovane, dai modi gentili, educato: Geolier è quasi il rapper che non ti aspetti. Dopo un concerto ad alto tasso adrenalinico (e di divertimento), scende dal palco e si riposa solo qualche istante, prima di venire a chiacchierare con noi. Sul suo viso c’è un sorriso di felicità.

Più che una scoperta, Geolier è una bellissima conferma. E non solo del rap in Italia. Ma della cultura musicale del nostro paese e per il nostro paese: capace di unire la sua cultura, quella napoletana, alle miscele più interessanti della musica italiana, senza porsi alcun limite geografico (e soprattutto culturale). È giovane, ma solo anagraficamente, perché ciò che scrive e diffonde attraverso le sue rime è qualcosa che trascende ogni età: non è un mistero che Geolier piaccia ai grandi, ma anche ai più piccoli. Racconta molto della sua storia e della sua realtà, e – proprio ne “Il Coraggio dei Bambini”, suo secondo album già certificato triplo platino, guarda le difficoltà della vita con l’innocenza, la temerarietà e l’inconsapevolezza degli occhi dei bambini.

Un talento come pochi

Il suo è un talento come pochi, e lo dimostra ogni giorno. Identità forte, chiara e decisa, ma anche gentile ed educato, e non è scontato. Lo incontriamo dopo il suo live a “La Prima Estate” e la prima cosa che ci dice è, con il suo meraviglioso accento napoletano, “Waaa che spettacolo di live”. Io sorrido e gli chiedo subito di raccontarmi come sta andando questo tour estivo, dopo la grande risposta del pubblico nelle date indoor.

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"Il tour è andato benissimo, sono stra contento. E ora c'è quello estivo, spacchiamo tutto!" racconta, sempre sorridendo. Geolier è uno dei protagonisti della prima sera di questa seconda edizione de “La Prima Estate”, esibendosi sullo stesso palco di alcuni “mostri sacri” del rap nazionale e internazionale. Lui lo sa benissimo e lo dice subito: “Un onore essere sullo stesso palco di figure che sono miei punti di riferimento per il percorso artistico che sto facendo. È qualcosa che mai avrei sognato di fare, ma eccomi qui!” dice con il suo sorriso spontaneo.

Il successo de "Il coraggio dei bambini"

Tanti, tantissimi dischi di platino, tre per il suo ultimo album “Il coraggio dei bambini”, un tour indoor tutto esaurito, e non solo nella sua città, Napoli: “Ma non è mai abbastanza, guardo sempre al prossimo obiettivo” aggiunge. Mai fermarsi, guardare sempre avanti: è questa la filosofia del giovane – e bravo – Geolier che, in più istanti della nostra conversazione, ci racconta anche del suo Napoli e della gioia per lo scudetto: “Dopo il concerto vado a festeggiare, non finiamo più di gioire per questo ulteriore obiettivo raggiunto” dice con una bellissima risata.

 

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La collaborazione con Luchè

E di questa collaborazione con Luchè, cosa ci puoi raccontare? “Ci stiamo lavorando, faremo qualche session, ma so anche che, quando siamo ben focalizzati e concentrati, riusciremo a chiudere tutto in poco tempo” ci dice. Difficile rubargli qualche dettaglio in più: Geolier è ermetico, ma nonnasconde l’emozione all’idea di poter collaborare con un artista che stima, come rapper e come persona. Nell’attesa di vedere il risultato finale di questa unione artistica, però, Geolier continua a raccontarsi in tour per l’Italia. Portando con sé l’immancabile sciarpa del Napoli e intonando, anche durante il suo concerto, l’inno della sua squadra, aiutato dal pubblico di tutta Italia. Ma l’aveva detto: “Devo andare a festeggiare!” e cosa c’è di più bello, se non gioire tutti insieme, a ritmo di musica? Nulla, proprio nulla. E Geolier, ancor auna volta, ci insegna che non c’è città, provenienza o cultura che tenga: la musica unisce tutti, sì.

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Francesco Prandoni
Francesco Prandoni
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