Il rapper Pras Michél dei Fugees colpevole di spionaggio per la Cina

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Una Corte Federale di Washington ha condannato il membro del trio hip hop degli anni Novanta per aver agevolato Pechino nell'accesso ai più alti livelli dell'amministrazioni americana, inclusi gli ex-Presidenti Barack Obama e Donald Trump, e per riciclaggio di denaro e frode bancaria. L'artista rischia fino a 20 anni di carcere

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Nell’immaginario collettivo l’agente segreto per eccellenza resta James Bond, con l’elegante completo nero e la pistola in mano, ma una Corte Federale di Washington ha dichiarato colpevole di dieci reati, tra i quali spionaggio a favore di un Paese straniero, riciclaggio di denaro e frode bancaria, il rapper e produttore discografico haitiano Prakazrel Samuel Michél, noto come Pras Michél, 50 anni, membro del trio hiphop americano degli anni Novanta Fugees. Secondo l’accusa il vincitore di Grammy, che ora rischia fino a 20 anni di carcere, ha agevolato l’uomo d’affari della Malesia Jho Low e il governo cinese nell’accesso ai più alti livelli dell’amministrazione americana, inclusi gli ex-Presidenti Barack Obama e Donald Trump. “Siamo profondamente delusi, ma siamo fiduciosi che alla fine il caso si risolverà in modo positivo. Di sicuro, faremo ricorso. Questa battaglia non finisce qui” ha commentato l’avvocato David Kenner all’uscita del tribunale.

DENARO E FAVORI

La prima parte del processo sullo scandalo finanziario, che si è conclusa dopo tre settimane con il verdetto di condanna, ha coinvolto in qualità di testimone anche Leonardo DiCaprio. Dopo aver fatto sparire 4.5 miliardi di dollari dai fondi sovrani della Malesia, Low aveva infatti incontrato diverse star di Hollywood e nel 2012 aveva finanziato la produzione del film The Wolf of Wall Street, con protagonista lo stesso DiCaprio. Quest'ultimo ha affermato di non aver mai nutrito sospetti sulle attività illecite commesse dal produttore. Il finanziare malese avrebbe inoltre mobilitato ingenti somme di denaro per ottenere favori da Michél: avrebbe offerto la cifra di 20 milioni di dollari in cambio della possibilità di scattare una foto con Obama e avrebbe pagato 100 milioni di dollari affinché il rapper convincesse il governo americano, incluso l'allora Presidente Trump, a far cadere le accuse su di lui. Il producer, che ha dichiarato di aver impiegato i soldi per puro piacere personale, sarebbe intervenuto anche per ottenere per conto di Pechino l’estradizione del dissidente cinese Guo Wengui, arrestato negli Stati Uniti per un altro caso di truffa agli investitori. Low, che come Michél è stato incriminato, risulta ora introvabile, ma secondo investigatori sarebbe in Cina.

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