Il cantante, che durante la 73ª edizione del Festival di Sanremo ha distrutto a calci la scenografia allestita per la performance nel brano L’isola delle rose, ha descritto sui social la solitudine, l'incomprensione e la sofferenza provate dopo l'episodio che gli è valso una pioggia di polemiche e l'apertura di un'indagine della Procura di Imperia
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In un post Instagram, poi cancellato, Blanco ha pubblicato un inedito che, con voce vibrante, autotune, chitarra e pianoforte canta gli “sbagli” commessi sul palco del Festival di Sanremo. Durante la kermesse il cantante, infastidito dal malfunzionamento degli auricolari, ha infatti distrutto a calci la scenografia floreale allestita per la performance nel brano L’isola delle rose, gesto che ha scatenato numerose polemiche sui social e, su richiesta del Codacons, le indagini della Procura di Imperia per danneggiamento.
TESTO E SIGNIFICATO
Se fosse notte
la notte più fonda
col solo silenzio che ti circonda
resteresti qui per sempre
senza l'odio della gente
senza sapere mai niente
di cosa succede
ma se fosse mattina
la tua voce non si sentirebbe
l'alba non ti scalderebbe
la luce non ti arriverebbe, saresti solo
piangeresti di nuovo
per i tuoi sbagli, sbagli, sbagli,
all'improvviso tu sbagli, sbagli, sbagli, sbagli,
all'improvviso tu sbagli.
Io lo so che ho 20 anni, ma loro no
io so che mi inganni, ma loro no
che scappi dai grandi, ma loro no
che piangi nei bagni, ma loro no
ma loro no, mollami o no
oppure rovina la vita che ho
ma mollami poi
voglio sentire più forte
sì può, le colpe che ho
come se avessi più colpe di te
calcia più forte le rose nel cielo
sembra più vero
questo mondo finto ora sembra più vero
ne vado fiero
Il brano si apre con un’immagine di Blanco, rassicurato dalla notte silenziosa “senza l’odio della gente”. Un nuovo giorno, però, avvolge l’artista in un involucro di solitudine e di incomprensione, privo di luce e di calore e impermeabile alle vane spiegazioni degli sbagli commessi, perché “all’improvviso tu sbagli”. Blanco giustifica gli errori con l'irrequietezza dei vent’anni, età che traccia un solco ancora più profondo tra lui e i “grandi” che, attraverso i loro giudizi, scatenano in lui un pianto disperato. Assalito dai sensi di colpa e con addosso il timore di rovinare i successi raggiunti, Blanco descrive l'intensità della sua sofferenza e richiama il gesto che ha originato tutte le sensazioni negative provate: “Calcia più forte le rose nel cielo, sembra più vero, questo mondo finto ora sembra più vero, ne vado fiero”.