Madreperla, il nuovo album di Gué: ”Il mio disco dei sogni”

Musica

Federica Pirchio

L’artista, classe 1980, considerato da molti “professore” in materia di Rap, per presentare il suo nuovo progetto musicale sale in “cattedra”. Al teatro della Triennale Milano, Gué incontra ragazzi e stampa per una masterclass. L’album esce il 13 gennaio

La Masterclass

 

Sul palco un divano, uno schermo e una consolle: arriva Gué con tanto di cartellina per gli appunti in mano. Il fare è scanzonato e ironico quanto basta, la leggerezza è la chiave, l’incontro però è tutto meno che banale: è incentrato sulla conoscenza musicale, sul suo modo di intendere il rap e il business, c’è spazio per i beat, per lo storytelling, per i samples, per il suo nuovo disco e per raccontarsi un po'. Ai ragazzi dice di scrivere e cantare di ciò che vivono e conoscono per esperienza diretta, afferma che non bisogna essere Dante Alighieri ma conoscere l’italiano sì. Dice di essere un boomer non nostalgico e di non avere Tik Tok, ma intanto fa un video del momento, da mettere sul social, se dovesse cambiare idea. Non è interessato a condurre Sanremo, a entrare in politica o diventare un volto della televisione, anche se amerebbe scrivere per il “Visual”, a lui interessa la musica, esserci. Lo raggiunge sotto i riflettori Bassi Maestro (di nome e di fatto) che armato di vinili e computer spiega come ha accompagnato Cosimo (nome all’anagrafe di Gué) in questa nuova avventura. Il produttore racconta un viaggio nelle sonorità del passato, quelle che fanno il presente e il futuro. 

L’intervista

 

Un modo diverso di presentare un album perché diverso è questo album, Gué lo definisce da sogno, lo abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto perché: ”Ho potuto giocare con la musica che mi piace per realizzare quello che volevo, ci dice. L’ho fatto con un produttore che non faceva rap da una vita, Bassi Maestro è un’istituzione della vecchia scuola ed è tornato a fare rap per me, ci siamo divertiti, questa è vita” esclama e chiosa con ironia “Se poi riesco anche a venderlo…bella lì”. Continua: “La masterclass è un qualcosa che abbiamo fatto in modo ironico, non sono professore in niente, ma penso sia necessario far capire quanto lavoro c’è dietro. Siamo in un’epoca in cui il Rap domina le classifiche e io ci tengo così tanto, ci tengo a far capire che non è una cazzata…La masterclass è servita a far capire quanto pesi la nostra cultura, quanto influisca l’esperienza nel fare un disco hip pop. Il Rap è arte come lo è il Rock. Voglio far capire oltre la moda cosa c’è dietro”. 12 brani, tante collaborazioni, da Rkomi a Marracash, passando per Mahmood, Sfera Ebbasta e Anna solo per citarne alcuni, Madreperla è un lavoro che racconta il mondo di Gué: ‘’Ciò che mi ha dato la musica, non è stato solamente l’essermi arricchito economicamente. Vedo molti ragazzi che adesso fanno carriera, ci sono dei geni che vengono da contesti disagiati e che riescono a migliorare la loro vita però usano solo quell’aspetto, ovvero ce l’hanno fatta e allora comprano un appartamento alla madre e poi spendono in gioielli, macchine, vestiti e fanno solo quello. Io invece, appena la musica mi ha dato l’opportunità oltre a comprarmi il Rolex, ho usato le mie possibilità per girare il mondo, per andare a vedere le cose che mi interessano, come andare in Giappone, a Los Angeles, per visitare le mostre. Il mio mondo è cambiato perché c’è la voglia di sapere. C’è interesse e il motivo per cui riesco a essere nel business da tanto tempo è perché in qualche modo, ho il mio stile ma  cerco di trovare sempre qualcosa che faccia “gasare” i miei fan, bisogna dare nuova linfa”. Salutandolo, un po' per gioco, un po' per capire se nel suo futuro c’è posto per un prodotto tv, gli diamo appuntamento alla prossima, quando ci presenterà forse la sua nuova serie tv. Lui con tanto di gesto scaramantico ci ringrazia per l’augurio, chissà….

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