Nel 2023 potremo finalmente ascoltare tutta la discografia dei De La Soul in streaming

Musica

Manuel Santangelo

©Kika Press

Il gruppo che ha rivoluzionato il rap a cavallo tra anni Ottanta e Novanta finalmente è pronto a far arrivare i suoi classici sulle piattaforme più famose. Un momento a lungo atteso anche dagli stessi membri dei De La Soul, che non vedono l’ora di far arrivare i primi passi del loro rap “preso bene” alle orecchie di un pubblico nuovo, abituato a divorare musica divisa in playlist

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Forse era destino che un gruppo esploso con un album intitolato 3 Feet High & Rising arrivasse finalmente nel mondo dello streaming il 3/3/2023, in un omaggio più o meno diretto a quel “Magic Number” citato pure in una delle loro hit più famose. Finalmente il giorno in cui avremo tutto il repertorio di Posdnuos, Trugoy e Maseo a disposizione sui nostri Spotify o i nostri Tidal è vicino anche se il sospirato annuncio non è arrivato facilmente. A impedire l’arrivo dei più grandi classici dei De La Soul sulle piattaforme sono stati problemi di diritti, ora superati dopo l’accordo tra Reservoir e Chrysalis Records. “Ci sono voluti più di vent’anni, ma alla fine ce l’abbiamo fatta”, ha comunicato un soddisfatto Maseo che da anni aspettava questo momento come milioni di fan. I primi tre grandi dischi del collettivo approderanno quindi sulle piattaforme a marzo anche se già dal 13 gennaio potremmo finalmente goderci The Magic Number nelle nostre playlist, visto che il singolo arriverà in streaming ma anche in 7” e musicassetta.

200 campionamenti per un unico grande capolavoro

L’unicità dei De La Soul è stata paradossalmente in parte la ragione che ne ha a lungo impedito la diffusione in streaming. Questo gruppo rimasto senza imitatori all’altezza, che costruiva i loro brani assemblando campionamenti e citando sostanzialmente qualunque cosa, si è trovato bloccato a lungo proprio dal fatto che nessuna etichetta voleva sedersi a un tavolo e rivedere il discorso dei diritti di utilizzazione di migliaia di sample. Solo il folgorante esordio 3 Feet High & Rising aveva all’interno più di duecento campionamenti, di cui appena 76 autorizzati. Le citazioni andavano dai RUN DMC fino a cose meno scontate, soprattutto per la fine degli anni Ottanta. I De La Soul abbatterono le barriere tra generi inserendo nel loro disco riferimenti a Johnny Cash o Hall & Oates, guadagnandosi in questo modo l’attenzione pure di riviste che all’epoca erano ben poco interessate al mondo del rap, come NME o The Face. Ancora oggi Trugoy e compagni suonano come un ufo rispetto al resto: niente è stato paragonabile a loro né prima e né dopo. Le cause per I campionamenti indebiti hanno impedito un nuovo mix così sfacciato di citazioni e, in generale, quell’hip-hop pacifico e lontano dai cliché (anche violenti) del genere era troppo difficile per arrivare a tutti.

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De La Soul ARE (not) Dead

I De La Soul apparvero sulla scena presentando un disco fatto con 1300 dollari (al netto dei diritti dei campionamenti) nel 1989, quando il rap che faceva parlare di sé era quello militante dei Public Enemy o il gangsta degli N.W.A. Avrebbero potuto provare a imitare la concorrenza e invece si divertirono a proporre un hip-hop “positivo e preso bene”, brevettando un linguaggio tutto loro, fatto anche di divertenti sketch tra un pezzo e l’altro. Il suono nacque mettendo insieme una drum machine Casio RZ-1 e un Eventide Harmonizer mentre le parole raccontavano un contesto finalmente diverso da quello dei quartieri difficili, rappresentando la vita di afroamericani che vivevano nei sobborghi della classe media operaia. I ragazzi di Amityville (New York) videro la loro opera prima addirittura finire nel National Recording Registry, un elenco di registrazioni sonore ritenute “culturalmente, storicamente o esteticamente significative” dalla Library of Congress. Un successo enorme e inaspettato che li portò a replicare la formula in un’altra opera oggi ritenuta fondamentale dagli appassionati: De La Soul Is Dead del 1991. Adesso, dopo essersi portati a casa un Grammy nel 2017 con l’album And the Anonymous Nobody… ed aver visto il loro successo più grande The Magic Number nella colonna sonora di Spiderman: No Way Home nel 2021, i tre padrini del rap sono pronti a entrare in un nuovo mondo. Un universo fatto di playlist, in cui è più far incontrare musica che prima di loro sarebbe stata ritenuta impossibile da mixare. Era ora.

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