Torrone e panettone: tanti consigli e una playlist per evitare i chili di troppo

Musica
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Anna Onofri, biologa nutrizionista, ha scelto dieci canzoni per dare un colonna sonora alle nostre feste in sintonia con alcuni accorgimenti per non ritrovarci, agli albori del 2023, appesantiti

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Torroni, pandori e panettoni richiamano i vostri sensi? Il timore di mettere su qualche chilo di troppo aleggia come impalpabile zucchero a velo nei vostri pensieri? Niente paura: con il giusto sottofondo musicale natalizio e alcuni semplici consigli potrete gustare il dolce sapore delle feste senza timori. A creare questa sana e salutare playlist è Anna Onofri, biologa nutrizionista, che opera nel suo studio di via Don Rocca 3/5 a Senago (Milano).

A Natale puoi: una canzone del 2005 cantata in italiano e con la voce della piccola Alicia che, da jingle per spot pubblicitari diventa un vero classico natalizio. La frase “A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai (…) prendere quel tempo che rincorrevi tanto” è un invito a prendersi cura di sé durante le vacanze natalizie, curando le relazioni sociali, la sana convivialità, il buon cibo e riservando anche del tempo per praticare una regolare attività fisica.

Driving home for Christmas (1986) di Chris Rea ci fa immergere nella vivace e al tempo stesso ovattata atmosfera natalizia fatta di paesaggi innevati e luci in cui, anche guidare per tornare a casa assume un significato più profondo di ricerca degli affetti e ritorno alle origini. I piatti della tradizione natalizia sono diversissimi lungo tutta la Penisola e così pure i momenti in cui si festeggia: al Centro e al Sud, infatti, la grande festa è il “Cenone della Vigilia” a base di pesce mentre al Nord è d'obbligo il pranzo del 25 con tortellini, polenta, bolliti e profumati arrosti. Rispettare le tradizioni della nostra cucina regionale è importante: il cibo oltre che un piacere è cultura.

Last Christmas (1984) degli Wham è uno dei tormentoni natalizi più amati specialmente dai miei coetanei! Sarà per quel contrasto tra la melodia orecchiabile e la struggente storia d’amore fatta di ex che si consolano e altri che si disperano; sarà per la nostalgia condita con paesaggi innevati e col tepore delle baite di montagna popolate da comitive di ragazzi che consumano drink a gogò. Una delle credenze più diffuse è quella che l’alcol aiuti a scaldarci: nulla di più errato! La sensazione di

calore dopo che si è bevuto è solo cutanea ed è dovuta all’azione vasodilatatrice dell’etanolo. Ciò consente al sangue di scorrere velocemente e raggiungere le estremità del corpo disperdendo rapidamente il calore e quindi raffreddando il nostro corpo. Bere alcolici risulta pertanto pericoloso in caso di freddo intenso perché altera i nostri sistemi di termoregolazione.

Twelve Days of Christmas è un canto popolare inglese del XVI secolo, di autore ignoto, in cui come in una filastrocca vengono descritti i doni consegnati nei dodici giorni di Natale. Ogni strofa elenca tutti i doni delle strofe precedenti, aggiungendone uno. La durata delle festività natalizie è spesso il problema maggiore per la nostra linea: se è sicuramente consentito festeggiare durante le giornate

del Natale e del Capodanno, sarebbe meglio non trascorrere il periodo che va da Santo Stefano all’ultimo dell’anno mangiando in maniera esagerata, cercando di consumare gli avanzi delle libagioni passate. Il segreto sta nel fare la spesa in modo equilibrato, acquistando cibo di buona qualità e soprattutto nella giusta quantità per evitare frigoriferi strapieni che implorano di essere svuotati a scapito della nostra forma fisica!

In Christmas Lights (2010) i Coldplay descrivono la solitudine e la tristezza di chi non riesce a sentire la magia del Natale perché ha il cuore ferito dalla fine di un amore. Nei giorni in cui si festeggia in famiglia chi è solo avverte ancora più forte il senso di abbandono e la tristezza. Il legame tra cibo e stati d’animo è strettissimo. Capita spesso, anche se sazi, di ricercare cibi allettanti e appetitosi,definiti comfort foods, obbedendo a un impulso, a volte irrefrenabile, del nostro sistema nervoso che ci induce a nutrire le emozioni piuttosto che il corpo. E’ possibile avvertire la fame

come ricerca -e non come carenza-per alleviare lo stress e le ansie della vita quotidiana. Il rischio è di peggiorare il proprio stato d’animo innescando un circolo vizioso in cui il sovrappeso/obesità, conseguente l’assunzione smodata di comfort foods, peggiori l’umore accentuando ansia, tristezza e depressione. Uscire dal loop è possibile grazie a un supporto psicologico mirato e alla regolare attività fisica che favorisce l’incremento di endorfine, vere molecole del piacere.

Happy Xmas (War is over) del 1971 di John Lennon ci regala una canzone di protesta che è diventata uno dei classici natalizi più ascoltati. Un augurio per tutti: giovani, anziani, deboli, forti, ricchi e poveri di trascorrere con serenità un nuovo anno, senza guerra e in armonia con il prossimo. Il tema delle disuguaglianze sociali è da molti anni oggetto di ricerche volte a far emergere abitudini alimentari scorrette sia per motivazioni socio-economiche che geografiche. Un eccesso di carboidrati e di alimenti ricchi di sale o la scarsa attitudine a consumare la prima colazione

rappresentano solo alcuni dei fattori favorevoli l’obesità e le patologie metaboliche come il diabete. Contrastare le cattive abitudini ed educare a una maggiore consapevolezza anche quando si fa la spesa è un obiettivo da perseguire sin da piccoli e la scuola può e deve svolgere un ruolo fondamentale in questo senso.

All I Want For Christmas Is You (1994) è uno dei brani più natalizi in assoluto che da 30 anni staziona in cima alle classifiche durante le festività, un vero record di incassi per gli ascolti in streaming . Mariah Carey, con una melodia gioiosa ed una atmosfera di festa, sostiene di non desiderare altro per il Natale se non il suo amato. E se il desiderio di Natale fosse quello di regalarsi un percorso di benessere e di educazione alimentare a chi è bene rivolgersi? Dietologo, nutrizionista o dietista? Il dietologo è un laureato in medicina e chirurgia e deve essere specializzato in scienze dell’alimentazione. Oltre a prescrivere un piano alimentare può formulare una diagnosi clinica e prescrivere farmaci. Il nutrizionista è un biologo con laurea magistrale, iscritto all’ordine professionale, e ha pieno titolo nel valutare i fabbisogni energetici e nutritivi delle persone elaborando schemi alimentari in totale autonomia prescrivendo all’occorrenza integratori. Il dietista ha conseguito una laurea triennale ed elabora, formula e attua le diete prescritte dal dietologo. Il consiglio è di rivolgersi ad un professionista serio e preparato che sappia guidarvi con competenza e dedizione nella acquisizione di un nuovo modo di alimentarsi.

Jingle Bell Rock (1957) è di Bobby Helms. Si tratta di un brano che deve la sua fortuna a diverse cover pubblicate attraverso gli anni e all’utilizzo come colonna sonora in celebri film. Viene evocata nel testo una danza a tempo di rock al ritmo delle campane, piena di allegria e di gioventù, mentre in piazza nevica e c’è un bell’albero di Natale…Ma quale deve essere il ritmo da tenere per bruciare i grassi? Per dimagrire, perdendo massa grassa, è importante lavorare in regime aerobico,

mantenendo una frequenza cardiaca pari a circa il 60-70% di quella massima e praticando per almeno 40 minuti al giorno una camminata veloce, una corsa o una pedalata in bicicletta. L’ideale è alternare attività a frequenze più elevate ad attività moderate per ottenere maggiori risultati. Progredendo con l’allenamento lo sforzo diminuirà e aumenterà la resistenza con risultati sempre più evidenti.

In Gesù Bambino (1979) Francesco De Gregori ci racconta, attraverso una lettera, solo apparentemente ingenua, scritta da un bambino al piccolo Gesù, la crudeltà, l’ipocrisia e l’inutilità della guerra descrivendo cosa la guerra non è: "Fa che sia pulita come una ferita piccina picciò, fa che sia breve come un fiocco di neve. E fa che si porti via la malamorte e la malattia, fa che duri poco e che sia come un gioco”. Il tema della alimentazione nei bambini è estremamente delicato e una corretta e precoce educazione alimentare è sicura promessa di una vita sana da adulti. Grande importanza va data sia alla ripartizione calorica dei pasti durante la giornata e sia alla composizione degli stessi con un corretto apporto di carboidrati, proteine e grassi. Spesso, per motivi organizzativi, molti bambini non consumano la prima colazione per poi tuffarsi affamati a metà mattina in merendine confezionate ricche di zuccheri o sostanziose focacce unte e salate. Una sana colazione con latte o yogurt e cereali con frutta e, a merenda, un frutto fresco, una manciata di mandorle o un piccolo toast con la marmellata possono aiutare il bambino a mantenere costanti i livelli glicemici e a evitare abbuffate incontrollate e cali di attenzione a scuola.

Merry Christmas Mr.Lawrence (1983) di Ryuichi Sakamoto è la splendida colonna sonora del film omonimo noto anche come Furyo e fa da sfondo a un malinconico racconto ambientato a Giava nel 1942 in cui si racconta la condivisione dell’incondivisibile e le diverse posizioni dei protagonisti riguardo i valori cardine della vita, ciascuno convinto fermamente delle proprie idee. Anche nel campo dell’alimentazione esistono tante teorie e spesso ci si sente disorientati tra dieta a zona, paleo, chetogenica, FodMAP, dissociata, mediterranea, mimadigiuno, Atkins, ecc. Esiste una dieta migliore delle altre? No, così come con esiste un regime alimentare universale. Per migliorare la propria forma fisica occorre un piano personalizzato stilato da un professionista che tenga presente la situazione clinica, le abitudini, i gusti e il livello di attività praticato. Per essere efficace la dieta deve essere percepita come la “propria dieta” e deve calzare a pennello, senza forzature e

privazioni. Solo così si potrà davvero riuscire a prendersi cura del proprio aspetto e soprattutto della propria salute, anche – e soprattutto- a Natale!

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