Durante una serata a Sondrio, dove doveva ricevere un premio, il cantautore ha introdotto il brano con un battuta dicendo: “Oggi forse avrei qualche problema a pubblicare un pezzo del genere perché potrei essere accusato di sessismo”. Una ragazza del pubblico lo ha quindi contestato. Lui sui social spiega: “Il testo mette alla berlina il gallismo italiano. Con questo politically correct saremo costretti a cancellare De André, Dalla, Vasco, Jannacci, Vecchioni”
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Francesco Baccini è al centro di una polemica per il testo della sua canzone Le donne di Modena. Alcune sere fa, a Sondrio, il cantautore genovese era ospite sul palco del Premio letterario Notte dei poeti, dove doveva ricevere una targa. “Prima di essere premiato”, ha raccontato Baccini, “ho eseguito alcuni brani del mio repertorio e nell’introdurre Le donne di Modena ho fatto una battuta dicendo che oggi forse avrei qualche problema a pubblicare un pezzo del genere perché potrei essere accusato di sessismo”. A quel punto una ragazza del pubblico lo ha contestato per quel testo in cui in una frase si dice che le ragazze modenesi "fanno da mangiare, sanno cucinare, odiano stirare, e san far l’amore". Baccini ha sempre spiegato che la canzone, di 32 anni fa, denuncia proprio l’atteggiamento maschilista.
La replica di Baccini
"C’era, ovviamente, dell’ironia nelle mie parole, ma, quando l’accusa si è materializzata nell’aria per davvero, ho invitato la ragazza a salire sul palco e a spiegarmi le sue motivazioni”, ha raccontato Baccini. “Avrà avuto vent’anni e scandendo le parole come un automa mi ha detto di sentirsi offesa in quanto donna. Ho cercato di spiegarle che in realtà il testo mette alla berlina il gallismo italiano, ma niente da fare; come parlare col muro. Da un lato io lì a spiegare e dall’altro lei, arroccata sulle sue posizioni, impermeabile a qualsiasi tentativo di dialogo. Ammetto di aver provato un certo sconcerto, perché penso che portare la semplificazione del pensiero a certi livelli sia pericoloso. A parte che la parola detta è una cosa, quella scritta un’altra, infatti, nei pezzi c’è tutto un sottotesto da decifrare tenendo conto dei toni e del contesto delle canzoni. Certi irrigidimenti rappresentano un segno brutto, perché cancellano il settanta per cento dei film, delle canzoni, dei libri, su cui s’è formata la cultura del nostro Paese. Usando questi parametri il Dalla di Disperato erotico stomp andrebbe messo in galera. E che dire del Vecchioni di Voglio una donna o dello Jannacci di Silvano?”.
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“Allora cancelliamo Dalla, Vasco, De André”
"Nel rap e nella trap si sentono cose inquietanti, testi malati di sessismo in cui la donna è veramente trattata come un oggetto, ma nessuno dice niente”, dice Baccini. La polemica è proseguita sui social, con il cantautore che ha scritto un tweet polemico: “Se Le donne di Modena ha un testo sessista saremo costretti a cancellare De André, Jannacci, Dalla, Vecchioni, Vasco Rossi. Viaggiando abbastanza all’estero, mi rendo conto che in Italia siamo tornati indietro di molto e oggi il ‘politically correct’, così come lo intendono in molti, è peggio della censura degli anni Cinquanta". Lo scrittore e blogger Danilo Masotti ha quindi organizzato su Facebook una simbolica fiaccolata a sostegno del cantautore genovese chiamando a raccolta gli animi liberi con una promessa: "Dopo si va a mangiare, a cucinare, non si stira e si va a far l’amore”. E Baccini ha risposto in modo scherzoso: "Danilo, stai attento a non bruciarti”.