La musica può essere una cura per l’anima, e non solo? Sì, certo: la musica come terapia e soprattutto arricchimento. Ne abbiamo parlato con Ginevra, talentuosa cantautrice italiana, che abbiamo incontrato a “La Prima Estate”, in occasione del suo concerto nella quinta giornata del Festival. Con lei, al Parco BussolaDomani, Mace, Jamie XX e Cosmo, amico e artista che ammira molto (e con cui è stata a Sanremo)
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Ascolto Ginevra da un po’ e il suo stile musicale mi è piaciuto dal primo istante. Dopo averla vista al Festival di Sanremo insieme a Cosmo, Margherita Vicario e La Rappresentante di Lista per la versione 2.0 di Be my baby, capolavoro senza tempo del gruppo The Ronettes, mi ha incuriosito ancora di più. Sapevo che aveva iniziato il suo percorso artistico cantando in inglese e il nostro incontro parte proprio da qui: “Ho sempre ascoltato tanto musica inglese e internazionale, questo è il mio background. Jamie XX è uno degli artisti che ho ascoltato di più mentre stavo finendo il liceo, e che mi ha formata. Ho iniziato a scrivere in inglese perché ambivo a un suono generale che ho cercato di concretizzare in italiano, un ibrido che ha sfumature esterofile. Ovviamente mi sono formata anche con la canzone italiana. Ho iniziato così: a 15-16 anni, avevo bisogno di tirare fuori pensieri, malesseri adolescenziali vari. Ho iniziato a scrivere e poi non ho più smesso”.
Nuova musica con Cosmo, Margherita Vicario e LRDL?
La mia testa, però, torna sempre lì: Sanremo 2022. Arriverà nuova musica insieme agli amici di Be may baby, le chiedo. E lei, senza esitare nemmeno un istante: "Incrocio le dita perché sono artisti che ammiro tanto, che mi capita spesso di incrociare in festival, come accade qui a La Prima Estate con Cosmo. Se dovesse succedere domani, direi subito di sì".
Ora, però, è concentrata sulla dimensione live. Quanto conta per te e per gli artisti?
"Conta tantissimo: è la concretizzazione di ciò che facciamo, anche se in questa era digitale forse non si percepisce abbastanza. Importantissimo anche condividere l’esperienza con i propri musicisti, e il contatto diretto con il pubblico è tutto ciò che conta”.
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“Arriverà presto nuova musica”
“Sto lavorando a un album da un po’ di tempo, dal 2020 oramai. È stato un percorso in cui ho messo insieme tutti i pezzetti del puzzle: lo stiamo finendo adesso e uscirà nei prossimi mesi. In queste settimane, oltre ai live, stiamo finalizzando il lavoro del disco, la tracklist, e stiamo collaborando anche con un fonico nel Regno Unito, e sono molto contenta che siamo riusciti a fare questo mix con UK. Arriverà nuova musica nei prossimi mesi”.
Viaggiare, leggere: ecco cosa ispira Ginevra
Crea, ma si nutre anche di musica Ginevra. Di cosa, nello specifico? “Di quello che succede nel mondo, che mi appassiona, e che mi ha formata. Ma non esiste solo la musica: amo viaggiare, leggere e tutto quello che mi fa, appunto, viaggiare fisicamente e mentalmente mi arricchisce e nutre la mia musica. Quando posso, stacco la spina e parto per qualche meta”.
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“La musica? È anche fonte terapeutica”
Le chiedo se la musica può essere anche una medicina e Ginevra, molto candidamente, mi dice: “Certo che sì. Ho usato la musica come fonte terapeutica, per lasciare andare e non giudicarmi, ma anche per non giudicare gli altri. Ognuno di noi, chi fa musica ma anche chi non la fa, scrivendo cosa accade durante il giorno può farsi del bene. A me è capitato di farlo e musicarlo, quindi non posso dire che faccia bene. La musica è una terapia”, ci dice accennando un bellissimo sorriso.