L'album dell'artista romano arriva a cinque anni di distanza dal precedente Ego e rappresenta il racconto di una svolta sia personale che artistica. L'INTERVISTA
Un titolo (alfa) numerico, 3:33, per il nuovo album di Biondo, all'anagrafe Simone Baldasseroni. Come racconta proprio il brano Garçon, che ha fatto da apripista a questo nuovo progetto discografico, è il simbolo del percorso di crescita umano e musicale, il passaggio di Biondo da garçon, ragazzo, a uomo e anche dell’evoluzione musicale dell’artista. Nei dieci brani di 3:33 Biondo gioca e sperimenta diversi generi, mescolandoli tra di loro e andando oltre alla comfort zone delle sue radici hip hop/ r&b. All'intervista ha partecipato Emma Davolio Marani.
Simone partiamo dalla storia dell’album: come lo hai pensato? Come ci hai lavorato? Il significato del titolo?
È un omaggio ai numeri tutti uguali, un omaggio a questo caso universale che mi sta vicino. 3:33 lo ho fatto come volevo, ho selezionato i brani tra molti che sono rimasti fuori e magari saranno utili per il prossimo. Mi sento tranquillo.
Torni sul mercato discografico cinque anni dopo Ego: hai trovato una rivoluzione?
Sempre stato sul pezzo con i singoli, oggi credo sia spesso meglio uscire con singoli che con un disco. Ho fatto cinema e moda nel frattempo. Ho comunque seguito i cambiamenti della e nella discografia.
Nel periodo in cui sei rimasto lontano dalla musica hai fatto televisione, scritto un libro: in prospettiva ti vedi sempre artisticamente fluido oppure arriverai a una scelta?
Faccio quello che mi fa stare bene. Non faccio una scelta per ora. Nasco come cantante poi è arrivata la proposta per il film con Giallini e Salemme. Mi prendono e mi sono pure piaciuto. Mi cercano delle agenzie, firmo con una e ho ottenuto ruoli da protagonista. Canterò per sempre ma non posso chiudere gli occhi sul cinema. Vivo quello che mi fa stare bene, non mi chiudo in un ambito.
Garçon è il brano che ci ha fatto entrare nel nuovo progetto: in cosa rappresenta il collegamento tra quel che eri e quello che sei e sarai? Inoltre come brano di ritorno non era forse meglio non metterci un featuring?
Non c’era ancora l'idea del disco quando è stato rilasciato come singolo. Era estate e serviva un pezzo più fresco.
Confondi ancora l’amore con il non stare solo?
Da quando ho scritto quella frase ho realizzato la differenza.
Hai trovato l’equilibrio col tuo ego?
Ovviamente sì, come dico in Tutto sbagliato gli dò pure la colpa. I miei errori sono legati a lui.
In Gioco resta il nanana oppure hai trovato il nome della canzone? Cosa rimane oggi del te stesso raccontato nella canzone? A tratti un po’ estremo.
Quella ragazza cantava ogni due secondi un tormentone che non conoscevo. Il brano è uno storytelling. Non siamo mai arrivati al dunque, è una storia forte mi ha lasciato belle cose ma alla fine è stata un gioco. Dopo che da tempo che ci sbattevo la faccia lo ho preso anche io come un gioco perché lei con me giocava.
Due letti singoli non fanno un matrimoniale: ma possono avvicinare oppure resta una presa di distanza?
Lo ha scritto Shade, andrebbe chiesto a lui. Ma è una frase che colpisce con la sua immagine.
20 Novembre è molto melanconica: davvero è vuoto il cassetto dei sogni?
Mi riferisco a ex amici che mi hanno voltato le spalle per due spicci. È molto crudo.
La fama dà la fama toglie: cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto?
Prima ero più spensierato, crescendo ti accorgi di molte cose, prendi porte in faccia e cresci.
Hai davvero cambiato quattro analisti?
A Roma vive la mia di fiducia, a Milano ne ho provati tre. Ora sono tornato a Roma e dunque ho ritrovato la mia. Serve andarci pure quando stai bene.
Tutti gli amori che racconti sono complicati: è così difficile lasciarsi andare per la tua generazione?
Io sono sensibile, lo vivo sempre in modo strano, cerco di soffrire per scrivere, sono autodistruttivo e ora sono single. Prima avevo la necessità di una persona vicina.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Sto organizzando sia un instore tour che i concerti.
Dopo Amici ti sei sentito realizzato?
Quando ho partecipato al talent avevo zero aspettative, avevo finito la scuola un mese prima ed ero spensierato. Non ho sofferto la pressione delle telecamere, ripeto ero spensierato. Ho solo vissuto quello che succedeva, senza pensieri.
Raccontami in una frase il fascino di 3:33.
È perfetto per chi ha bisogno di immagini fotografiche. Ci sono diverse storie d’amore, almeno cinque. Per i fan più stretti tre canzoni sono autobiografiche e poi arrivano due ballate. È un ambum completo.