Ucraina, sei musicisti accolto al conservatorio Tartini di Trieste

Musica

Si tratta di sei studenti del Conservatorio di Kiev, Ukraine Tschaikosky Academy of Music, giunti martedì sera a Trieste. Due sono minorenni e sono ospitati da una famiglia

"Sogno che queste ragazze e ragazzi un giorno possano essere ambasciatrici e ambasciatori del nostro territorio così come è stato sempre per tutti gli studenti che

hanno potuto beneficiare degli scambi internazionali con il nostro sistema regionale di Alta formazione. Ogni qualvolta ce n'è stata la necessità, ora con la guerra in Ucraina così come a settembre all'indomani di quanto accaduto in Afghanistan,

la rete universitaria del Friuli Venezia Giulia ha dato prova di costituire un sistema coeso che mette in primo piano il tema della cultura, dell'istruzione e della ricerca, dimostrando anche la capacità di Ardis di rispondere in tempi molto rapidi ad esigenze come queste". Lo ha detto l'assessore regionale all'Istruzione Alessia Rosolen portando il benvenuto del presidente Massimiliano Fedriga e di tutta l'Amministrazione regionale ai sei studenti del Conservatorio di Kiev, Ukraine

Tschaikosky Academy of Music, evacuati dall'Ucraina e giunti martedì sera a Trieste dove sono stati accolti al Conservatorio Tartini.

Nell'aula magna dell'istituto triestino, si è svolto questa mattina un incontro di accoglienza con le quattro studentesse maggiorenni che hanno trovato alloggio nelle stanze messe a disposizione dall'Ardis. Iryna, 19 anni violoncellista, Mariia 21 anni arpista, Natalia violinista della stessa età e Irina ventunenne con studi avanzati nel pianoforte, hanno incontrato assieme all'assessore Rosolen, il presidente del

Tartini Lorenzo Capaldo e la docente delegata Erasmus Nicoletta Sanzin che assieme a Federica Cecotti dell'International office del Conservatorio hanno coordinato l'operazione, rendendo possibile agli studenti ucraini il proseguimento degli studi

musicali. I due minorenni, Oleksander trombettista e David che studia direzione d'orchestra, hanno trovato ospitalità invece presso una famiglia triestina che ha voluto mantenere l'anonimato.

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