Dalla terra a Marte, il nuovo album dei rovere è un manifesto generazionale

Musica

Fabrizio Basso

La band continua la ricerca del proprio posto all'interno dell'universo con un album che è un viaggio nello spazio e nel tempo. LA VIDEO-INTERVISTA

La ricerca musicale non ha una residenza, è un stato del cuore e dell'anima. I rovere di questa nebulosa creativa hanno fatto la loro cifra stilistica. La conferma arriva dal nuovo album Dalla Terra a Marte che è un manifesto generazionale che parte citando Gesualdo Bufalino: c'è chi viaggia per perdersi e chi per ritrovarsi. I rovere seguono entrambe le rotte, sintomo di una insofferenza sulfurea, destinata a diventare chimica di rinascita. E dove la speranza si fa fievole, ecco che il ricordo compensa lo iato. Trovo affabulante come i testi della band ci guidino neglio occhi di chi incontriamo per strada alla riconquista di quella libertà che la pandemia ci ha sottratto ma che già prima era claudicante. Abbiamo perso la bella abitudine di camminare con lo sguardo rivolto verso l'alto e questo ci nega tanta quotidianità. L'attenzione, la cura sono l'antidoto al Freddo Cane che permea uno dei brani più intesi di questo album. Guardiamo, brano dopo brano, la solitudine, i ricordi e cerchiamo rifugia in quella bella parola che è spensieratezza, che alberga nella fanciullesca Bim Bum Bam condivisa con Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. Il viaggio termina con una riflessione sulla distanza tra la nostra vita di prima e quella di adesso. Il viaggio nello spazio dei rovere è solo agli inizi, il prossimo 2 luglio, da Padova, partirà il Tour e lo farà con una promessa: balleremo tutti, sarà una festa. Spaziale!

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