Il brano parla di due ragazzi alla ricerca di un futuro da costruire insieme mentre sono spettatori di un mondo che cambia. Il video è introdotto da un testo esclusivo dell'artista
LiberiI è il mio nuovo singolo che anticipa il prossimo album, il quinto della mia carriera, e racconta di una storia d'amore nata all'ombra delle restrizioni delle libertà avvenute negli ultimi 20 anni. I due ragazzi, alla ricerca di un futuro da costruire insieme, sono anche gli spettatori di un mondo che cambia e che viene lentamente avvolto da una spessa coltre di diffidenza, paura che diviene angoscia. Liberi parla di amore, progetti, voglia di indipendenza e di famiglia. Racconta della libertà come elemento fondamentale di un equilibrio interiore ma anche come cornice dei valori del nostro continente. Un’Europa, che auspico, sia fatta sempre più di pluralità di pensiero e di sintesi democratica di tutte le posizioni, politicamente forte e capace di traghettarci nel futuro. Nel brano, registrato fra Bruxelles e Los Angeles e prodotto interamente da Marco Locurcio, si può ascoltare uno splendido intervento alla tromba di Giulio Carmassi. Giulio è un polistrumentista toscano di stanza in USA che collabora con artisti illustri come Pat Metheny, Will Lee, Bryan Scary. Nel mio nuovo album ci saranno molti brani registrati in collaborazioni con musicisti con i quali ho un rapporto di stima e amicizia.
Il videoclip è girato e montato da Marco Locurcio e ha come sfondo la città di Bruxelles simbolo di un’ Europa "lavori in corso", come diceva il compianto David Sassoli. Unione imperfetta alla ricerca continua della propria identità. Nelle immagini c’è una costante dicotomia emozionale che però valorizza la solidarietà tra le persone. Un inno alle loro diversità che sono ricchezza culturale ed espressiva. Io mi sento un cantautore europeo e musicista senza confini. Dopo aver percorso in autostop le autostrade d’Europa, chitarra in spalla, m'innamoro di Bruxelles e decido di finire i miei studi di chitarra al Conservatorio Reale. È così che ho deciso di piantare le tende e dopo poco ho pubblicato il mio primo disco da chitarrista, "Spellbound". Un giorno, dopo anni passati a suonare in festival in giro per il mondo, “scopro” la potenza della parola, inizio a scrivere le mie canzoni e in sette anni pubblico tre dischi come cantautore: Colpo di Sole (2012), Sempre Avanti (2014) e Ricostruire (2017).
Ho avuto l’onore di essere più volte finalista alle Targhe del Premio Tenco e di aver cantato in teatri e centri culturali in Francia, Belgio, Germania, Italia, Svizzera, Inghilterra, Olanda, Medio Oriente e Sud America.
Mi sento un cittadino europeo, ma soprattutto un cantautore innamorato di questo continente multiforme. Mi sento un cittadino di questa Terra e voglio abitare il mondo, almeno con la mia musica, senza rinunciare alla mia origine. Senza dubbio un valore aggiunto per chiunque si riconosca ancora nei valori che hanno spinto l’Italia a volere l’Europa. Spero che l’Italia e l’Europa tutta trovino una maniera nuova di gestire le diversità, senza dividere la popolazione in buoni e cattivi, ma consentendo ad ognuno di esprimersi e garantendo a chiunque di realizzare se stesso, sentendosi libero.