Lo ha detto il direttore d'orchestra nel corso di Sky TG24 Live In, direttamente da Courmayeur, l'evento che porta il dibattito sui temi di attualità nelle piazze italiane. La musicista ha presentato oggi il suo secondo album "Heroines" che ripercorre le storie di donne negli ultimi due secoli
“Oggi ho presentato il mio secondo album, si chiama Heroines e attraversa due secoli di musica tramite le storie di donne, eroine e antieroine. Bisogna cambiare la narrazione del mondo femminile per far crescere i giovani in un contesto culturale diverso”. Lo ha annunciato il direttore d’orchestra Beatrice Venezi intervenuta nel corso di Sky TG24 Live In (IL RACCONTO DELLA GIORNATA), direttamente da Courmayeur. Dopo l'appuntamento di Firenze dello scorso giugno, Live In è tornato a Courmayeur, dove anche sabato è in programma una giornata di dirette, interviste e confronti.
“Lady Macbeth eroina e antieroina, censurata dai sovietici”
“Alcune storie di donne mi hanno colpito molto. La prima da cui sono partita è stata la Lady Macbeth di Shostakovich. È la storia di una donna vessata e abusata, è un personaggio controverso come lo è la natura umana: in lei eroismo e anti-eroismo convivono", ha raccontato Venezi parlando del suo nuovo album. "L’opera stessa fu proibita perché considerata inadatta al popolo sovietico. Il fatto che la storia di una donna che rivendica la sua libertà abbia fatto paura a un intero regime mi dà soddisfazione”.
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“È necessario cambiare narrazione delle donne”
Venezi racconta di essere sempre andata controcorrente per esprimere la propria opinione. “Ho capito che poteva portarmi problemi il fatto di pendere posizioni forti, cantare fuori dal coro, già al liceo. Io sono stata educata a dire sempre la mia opinione senza conformarmi a quella altrui”, ha dichiarato il direttore d’orchestra. “Questo album vuole proporre una nuova narrazione delle donne ed è rivolto specialmente alle nuove generazioni. Dobbiamo capire che le donne non sono esseri fragili che hanno bisogno di qualcuno per farcela. È importante che i giovani crescano avendo consapevolezza della forza e indipendenza del genere femminile”, ha affermato Venezi.
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“Per cambiare la situazione delle donne bisogna partire dalle cose concrete”
“Non mi sento una specie da proteggere. Per cambiare la situazione bisogna cominciare dalle cose concrete”, ha affermato Venezi riferendosi alla questione di genere. “Bisogna iniziare dalla parità salariale, dal fatto che le donne sono quelle che hanno sofferto di più durante la pandemia dal punto di vista lavorativo, bisogna dare una concreta possibilità alle donne di portare avanti carriera e famiglia. Bisogna lavorare sull’aspetto culturale attraverso una narrazione diversa ma anche attraverso una rete femminile: creare solidarietà tra le donne è fondamentale”.
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L’invito ai giovani: “Il teatro è un incantesimo”
Venezi ha concluso il suo intervento con un invito ai giovani, ai quali è dedicata questa edizione di Live In, a conoscere il mondo della musica classica e del teatro, che può essere visto come “polveroso”. “La prima volta che si va a teatro si rimane incantati. Il problema del mondo della musica classica è la comunicazione con i giovani. Bisogna cercare di mettere in atto tutte le attività possibili per avvicinare e incuriosire i giovani, per raccontare questo mondo in maniera diversa”, ha affermato la musicista. “Io con Heroines ci sto provando. L’album è pensato come una playlist e non come un disco di classica e questo lo rende più digeribile anche a chi non è un appassionato del genere”, ha spiegato. “Poi c’è un discorso da fare sull’educazione musicale che nel nostro Paese è ridotta ai minimi termini e grava sulle spalle dei professori e delle scuole. In ultimo credo che i teatri dovrebbero essere luoghi di socialità, da vivere tutto l’anno”, ha concluso.