Valeria Angione, da Riparto da me al cuoricino social di Tiziano Ferro

Musica

Fabrizio Basso

valeria angione

La giovane artista napoletana, con 750mila follower sui social, si prepara ad andare in tour dal 15 marzo 2022. E intanto "lavora" con l'ironia, la musica e la serenità. L'INTERVISTA

Un corso di autostima per chi ha dei sogni da realizzare. Lo tiene, a teatro, a partire dal 15 marzo 2022, Valeria Angione, classe 1995, nata a Bologna ma di fiere radici napoletane. E' una delle poche artiste, figlie della generazione social, che è riuscita a fondere la musica con l'ironia e la sensibilità. E lo dimostrerà con lo spettacolo Riparto da me, prodotto da Live Nation, che segue il libro, edito da Mondadori, Riparti da Te(cna).

Valeria partiamo dalla fuga da Bologna per Napoli.

Avevo tre anni e non ricordo nulla, i miei per lavoro sono stati sei anni a Bologna ma sono napoletani. Ho solo delle foto di quel periodo.
L’arte ha vinto sugli studi d'economia: è stato difficile convincere la famiglia?
All’inizio era stato un trauma soprattutto per mamma, perché finità l'università non ho fatto la specialistica. Facevo già parte di una compagnia teatrale, poi sono approdata sul web per esprimermi liberamente. Papà, che lavora all'agenzia delle entrate mi aiuta ancora oggi. Col tempo gli ho fatto capire che il mio è un lavoro vero.
Il punto di partenza artistico è stato l’universitario medio: ma i professori che vedevano i video e ascoltavano le tue ironiche canzoni che ti dicevano?
All’inizio non lo sapevano, non ero popolare, ma all’ultimo esame un assistente che era presente sui social e vedeva i video, mi ha riconosciuta. Ma questo tipo di episodio è giunto alla fine, quando ero ormai prossima alla laurea. Ho avuto un 20, anziché un 18, per simpatia su Facebook, era l'esame di diritto commerciale, il più duro oltre che il mio ultimo.
Come va adesso con i riassunti e gli appunti?
C’è l'alter ego, la mia altra personalità che riassume quando c'è da farlo. Con lo spettacolo da preparare a memoria ho ripreso evidenziatore e gli schemi, il lavoro svolto all'Accademia teatrale mi aiuta sempre e poi ho una memoria elastica.
Se ti chiedessi di riassumere la tua vita in un appunto?
E' molto piena. Ogni giorno faccio una cosa diversa.
Ora che non hai esami, se non quelli della vita per dirla con Totò, cosa c’è nel tuo angolo nero?
Essendo un lavoro che non so quanto può durare, e ne sono consapevole, c’è la piccola paura di un futuro incerto. Il teatro ci sarà sempre, chissà i social. Magari un giorno potrò anche stancare ma ora mi godo il momento.
Possiamo definire Riparto da me un manuale di autostima con musica?
Lo spettacolo si basa su questo e su come la ho ottenuta. Parlo di chi crede in qualcosa e non riesce a realizzarlo, come nel libro per altro, ma lo spettacolo è più immediato. UVorrei che la gente uscisse con un motivo in più per crederci.
Metti via il cellulare…lo fai ogni tanto o sei sempre connessa?
Vorrei ma non posso avendo una agenzia dietro e molti impegni quotidiani. Nel giorno libero cerco di metterlo via se no diventa una tortura, si lavora sempre. Ma nel weekend ci provo a staccare.
Hai 750mila follower e molti da grandi voglio essere come te: che gli dici?
Mi succede spesso che mi chedano consigli. Molti prendono a riferimento la mia vita, io vengo dal nulla, non ho amici famosi. Ma non voglio essere un esempio per i follower che ho bensì per il carattere, per come ho cambiato la vita, per come non mi hanno aperto le porte e me la sono aperta la porta da sola.
Se ti trovassi davanti Tiziano Ferro gli chiederesti Xdono o gli proporresti una sessione a settembre…in studio?
Sono una delle sue prime fan, il primo concerto che ho visto è stato il suo. Mi ha fatto compagnia nella mia infanzia. Ultimamente ho ripreso la sua Potremmo Ritornare e la ha vista, su Instagram c’è un suo commento e ora mi segue. Ha commentato con un cuore, è un sogno.
Oggi quale è la piattaforma social più efficace?
Tik Tok è la più forte del momento ma punta sull’istantaneo, Instagram è più lento ma più duraturo, garantisce più community.
Cosa mi racconti dello spettacolo?
Non voglio spoilerare, ti dico che il primo copione era di un’ora e mezzo.
Il regalo di Natale?
Non voglio nulla di materiale, non mi manca nulla, spero che la gente si regali il mio libro e il mio spettacolo. Il mio regalo è essere sempre accanto a loro con nuovi video e nuove storie.

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