Melancholia, la sola Medicine è fuggire da ogni costrizione

Musica

Fabrizio Basso

Dopo l'esordio a X Factor 2020, questo singolo rappresenta l’inizio di un nuovo capitolo per la band di Foligno, che si muove tra sonorità synth-rock, elettroniche e rap. L'INTERVISTA

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Il regista avrebbe potuto essere George Romero. Oppure John Carpenter. Immagini oscure, movimenti automatici, da zombie. Da creature di un altro mondo. Forse di quello pre-covid. Col singolo Medicine i Melancholia dettano la strada del loro futuro artistico. Grandi protagonisti a X Factor 2020 (l'edizione 2021 è ogni giovedì sera alle ore 21.15 su Sky Uno: GUARDA LO SPECIALE), i ragazzi di Foligno, Benedetta, Fabio e Filippo, considerano Medicine un piccolo spoiler di una trama più grande.

 

Nel video in testa, i Melancholia a XF2020

 

Partiamo dall'idea del video: come è nata?
Il video rappresenta una sensazione di claustrofobia, sia di un luogo che dell'anima, e di come si riflette su di te, tipo la sequenza dell’autobus dove siamo tutti appiccicati, stretti e costretti nel corpo. Manifesta un'ansia ben rappresentata, anche in modo scherzoso: le immagini sono così schiette da risultare divertenti.
La passione per gli zombie fa parte della vostra vita?
Ci definiamo quasi più morti degli stessi zombie. Comunque per noi non erano una persona, ogni figura è una sensazione da accettare, con cui giocare o cui ribellarsi. Sono entrati nel nostro mondo.
Che effetto fa, nel finale del video, avere sotto il palco un pubblico come una volta?
Ci ha fatto sentire come una volta e usare il concetto di una volta è anche brutto dire. Non vediomo l’ora di farlo, la gente appicciata sotto il palco è la massima rappresentazione della musica. Quello del video è l'unico momento in standing che abbiamo fatto. E' bello condividere uno spazio artistico e il pogo è quello che vorremmo raggiungere.
La farfalla dove è volata?
Non era prevista nel video. La ha trovata una ragzza posata sul dito poi è uscita da un finestrino ed è andata via, anche lei liberata. Fossimo al cinema potremmo scrivere con l'amichevole partecipazione della farfalla.
Il brano anticipa il vostro futuro artistico: dove siete diretti?
In un mondo cerebralmente oscuro, ma anche definito. L'elettronica, resta centrale. L’idea è questa poi può essere contaminata, il reggae ci sarà sempre. Cerchiamo un sound identitario.
Quale è la vera medicina di questa epoca?
La compagnia, lo stare in mezzo alle persone. La normalità dovrebbe essere tale. E' quella rappresentata nel video con il pubblico in piedi.
Oggi di cosa avete ancora paura?
Di tante cose. Ci spaventano tante cose perché siamo ansiosi e paronoici. Se esci di casa e ti cade un vaso in testa e cominci a dire: fossi uscito un minuto prima, avessi trovato l'ascensore occupato...siamo così!
E’ ripartito X Factor: lo avete visto? Consigli?
Sicuramente c’è un cambio generazionale, vediamo tantissimi giovani, c’è la new age italiana. Noi siamo vecchi dentro. Consigliamo di cuore di essere pronti e prendere l'esperienza con serenità e filosofia. E’ una scuola che ti forma e fa crescere, ma devi essere pronto e di ansia stabile. Ai maturandi diciamo questo apposta perché forma tanto a livello professionale.
Siete soddisfatti delle nuove regole per i concerti: 80 per cento al chiuso? Per altro voi arrivate da un filotto di sold out.
Ci siamo tutti stancati di mangiare le briciole degli altri. Tutti ci siamo straimpegnati in estate per fare il più possibile nel rispetto delle regole. Poi arriva il green pass che si credeva fosse la soluzione, dopo una estate di fatiche, e ci ritroviamo all'80 per cento della capienza. Un tornaconto lo devi avere…se no fiisce tutto.
Che accadrà nell’universo Melancholia da qui a fine anno?
Tanta roba, un progetto che ci farà consolidare ma soprattutto dobbiamo fare capire alla gente dove vogliamo andare.

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