Michele Bravi cerca le stelle seguendo il movimento delle Falene

Musica

Fabrizio Basso

E' un viaggio verso l'infinito il nuovo singolo dell'artista umbro con Sophie and The Giants, l’artista internazionale di origine britannica in testa alle classifiche radiofoniche in Italia e in tutta Europa. Il 23 luglio da Ostuni parte il tour estivo. L'INTERVISTA

Un racconto dal ritmo serrato, quasi ipnotico. Le sonorità trasportano l’ascoltatore in un mondo lontano, in una giungla esotica, dove si viene accolti dalle voci di Michele Bravi e Sophie and The Giants, artista multiplatino che per la prima volta canta in italiano. Il vincitore della settima edizione di X Factor girerà l'Italia in estate con un tour piano e voce per poi in autunno portare La Geografia del Buio nei club con un live di forte impatto emotivo.

Michele perché Falene come singolo estivo e cosa ti affascina di loro, oltre all’essere notturne? Resti affascinato dalla geografia del buio?

E’ un capitolo nuovo di quella geografia. Mi sono convinto che i dischi hanno una doppia vita, questo ha vissuto a lungo a casa e poi quando incontri il pubblico inizia la seconda vita. Il racconto procede in forma diversa con animali notturni che vanno tra spigoli luminosi e d’ombra. Sanno orientarsi nel buio e per farlo seguono le stelle: ecco la luce per vivere nel buio.
C’è una cosa che ti hanno detto mille volte di non fare ma tu perseveri?
Cantare forse. Sono abitudinario in generale, ho le mie certezze. Pecco o di pigrizia massima o di iperattività. Le mie routine mi fanno gestire mentalmente e creativamente.
La protagonista di Falene è una figura iconica, sembra un musa: come la immagini fosse reale?
Mi piace creare una immagine concreta ma impalpabile. Il visual richiama Ophelia nell’acqua, c'è una metamorfosi continua nel vestiario e nel make up. Mi piace creare immaginari completi.
Sai tenere i segreti sulle labbra oppure è più forte di te…confessare?
Dipende. Se sono i miei ho difficoltà a gestirli, mi stanca, preferisco essere diretto. Se sono depositario di segreti altrui sono muto.
In Falene il vento suona una cumbia, nella tua estate quale soffia?
Un vento di musica tribale, il richiamo è forte, nel brano cito la Colombia non a caso, fa parte della mia vita e del mio percorso. Mi ha protetto tanto, è gradevole che soffi nella mia musica.
La collaborazione con Sophie and the Giants come è nata?
La ho scoperta con Hypnotized mi ha colpito l'approccio genuino alla musica. Nella geografia del buio ci sono tante stanze e lei occupa la prima stanza degli ospiti. Tra noi è nato un legame epidermico. Stimo il suo talento e la sua umanità.
Credi che la pandemia condizionerà i testi nei prossimi anni?
Ho una grossa fiducia nel potere della creatività, assorbe i momenti brutali del mondo. Spero che la musica faccia capire e digerire quello che abbiamo vissuto e dal quale non siamo ancora usciti. Il mondo dello spettacolo è stato messo un po’ da parte, ha subito uno stress economico. Quando vado in tour lavorano trenta persone con me: per questo cercherò di fare più date possibili.
La scelta di un concerto piano solo come nasce? Ed essendo La geografia del Buio un concept verrà proposto in sequenza? Calendario chiuso o in aggiornamento?
In estate il live sarà più eterogeneo. Mi piace ripartire dall'essenzialità di voce e piano. Incontrerò il pubblico anche con pezzi altrui.
In autunno invece tornerai nella dimensione band?
Proporrò un concept in autunno con una sua drammaticità.
Hai nuovi pezzi?
In questi mesi ho scritto tanto. La Geografia del Buio era pronta un anno prima dell'uscita. Ho tanti pezzi ma non so se sono un continuum della Gegrafia o sono un’altra cosa. Però Falene fa parte del racconto e dunque era giusto farlo uscire ora.

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