In viaggio con Joe Balluzzo 1000 Km a Nord: il video

Musica

Il brano parla della crisi di una storia d’amore utilizzando la metafora delle strade ed è introdotto da un testo originale dell'artista

Il mio nuovo singolo 1000 Km a Nord (Ultratempo/ed. Warner Chappell), disponibile in radio e su tutte le piattaforme digitali, è un brano che parla della crisi di una storia d’amore utilizzando la metafora delle strade. Credo che la vita di ognuno di noi sia come un percorso su una lunga strada che capita di percorrere con alcune persone. Poi, quasi per caso, uscendo da una galleria si può scoprire che chi avevamo accanto ha preso un’altra direzione. Ma il viaggio prosegue e dobbiamo andare avanti con la fiducia di condividere con altri nuovi percorsi e ammirare nuovi paesaggi.
 

A livello musicale, è una canzone che unisce il passato al futuro. Nell’interpretazione

vocale c’è un Joe che richiama molto l’intensità interpretativa del mio album d’esordio Tra i Miei Colori, ma su un sound molto più moderno e internazionale. Oltre a essere un connubio tra presente e passato, mi piace definirlo un brano agrodolce,

poiché unisce un testo molto profondo con un sound uptempo. È sicuramente un

brano diverso rispetto a quelli proposti finora ma che risulta sempre in qualche modo in linea con gli altri, a seguire quel fil rouge che lega un po’ tutto il mio percorso

dall’inizio.
 

Ho mosso i primi passi nella musica quando ero molto piccolo. A 4 anni circa ho vinto il primo premio a un concorso locale con “La Solitudine” di Laura Pausini e da allora i

miei genitori hanno capito che la musica sarebbe stata la mia strada. La mia è stata una formazione musicale molto variegata: in casa si ascoltava solo musica italiana (De Gregori, Dalla, Venditti, Lucio Battisti, ecc.) mentre io all’età di 8 anni scoprii in totale autonomia e mi innamorai della musica soul e r’n’b (Stevie Wonder, Luther

Vandross, Whitney Houston, Otis Redding, ecc.). Se dovessi catalogarmi in un genere musicale sarebbe molto complesso per me. Non è un caso che intitolai il mio primo album in studio Tra i Miei Colori, da un lato perché sono affetto da daltonismo e non vedo i colori come li vedono tutti, dall’altro lato perché l’album contiene una serie di stili che racchiude tutte le sfaccettature della mia anima artistica.
 

Dopo una serie di riconoscimenti come la vittoria al Cantagiro con il primo singolo

“Scivola”, grazie al quale ho ottenuto il mio contratto discografico con la Ultratempo e le edizioni Warner Chappell, la partecipazione al Roxy Bar, Tour Music Festival di

Mogol, Proscenium Festival d’Assisi e dopo aver condiviso palchi con artisti come Stef

Burns, Danilo Sacco, Marco Masini, Virginio Simonelli, grazie al tour di promozione del

primo album, ho iniziato a viaggiare per l’Italia per far conoscere la mia musica nei

club italiani. È proprio il live la parte che trovo più bella del fare musica: scoprire sempre gente nuova, non sapere se troveranno la tua musica interessante o se saranno pronti a fischiarti, se si emozioneranno o se sarai loro totalmente indifferente. È nel primo vero tour, con tappe nel Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Emilia Romagna, Umbria e altre regioni italiane, che ho sentito che la musica era la mia vita.
 

Così è nato il mio nuovo progetto discografico, iniziato con Oggi è Un Altro Giorno,

proseguito con Stella Cadente e Scusami ma sono Felice, e ora con il nuovo brano

1000 Km a nord. Un progetto in cui sicuramente le melodie e l’interpretazione

prendono più respiro poiché tutta la rabbia contenuta in “Tra i Miei Colori” lascia

finalmente spazio ad un Joe più maturo che semplicemente oggi…fa un respiro in più.

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