Diana Ross, le canzoni più famose della regina della soul music

Musica

A 75 anni la cantante della Motown è una delle icone della musica mondiale: i suoi brani più conosciuti

Valanghe di dischi venduti (tanto da valerle, nel 1993, l’ingresso nel Guinness dei Primati), ben due stelle sulla Walk of Fame, un successo lungo mezzo secolo: Diana Ross è senza ombra di dubbio la regina della musica soul. Difficile elencare tutte le hit interpretate in una carriera iniziata nel 1958 e che l’ha fatta diventare prima star con le Supremes e poi leggenda come solista. Ecco le dieci canzoni più famose della sua carriera:

  • Upside Down
  • You Can’t Hurry Love
  • Reach Out And Touch (Somebody’s Hand)
  • Lady Sings The Blues
  • Endless Love
  • The Boss
  • I’m Coming Out
  • Ain’t No Mountain High Enough
  • Someday We’ll Be Together
  • Love Hangover

Upside Down

Il brano-icona di della Ross ormai “matura”. La canzone, scritta e prodotta dagli Chic, esce come singolo nel 1980 come primo estratto dall’album “Diana” ed ottiene un successo clamoroso, arrivando alla numero 1 anche in Italia. La canzone è stata inserita da Billboard alla posizione numero 80 tra le più belle di tutti i tempi.

You Can’t Hurry Love

La canzone-simbolo della carriera delle Supremes, il terzetto tutto al femminile con il quale la Ross conobbe la fama. Uscita nel 1966, “You Can’t Hurry Love” schizzò subito alla numero 1 negli Stati Uniti ma ebbe ottimi riscontri anche nel resto del mondo. Il brano conobbe poi una seconda giovinezza nel 1983 grazie alla fortunata cover firmata da Phil Collins.

Reach Out and Touch (Somebody’s Hand)

Il singolo di debutto da solista della Ross nel 1970. Non fu un grande successo commerciale, non andando oltre la numero 20 della classifica dei singoli in America, ma negli anni è diventata un classico tra i più amati dai fans.

Lady Sings The Blues

La traccia portante della colonna sonora dell’omonimo film del 1972 che narra la storia di Billie Holiday e che ha in Diana Ross la protagonista. La performance come attrice le valse il Golden Globe, ma anche la colonna sonora, interpretata per intero dall’artista di Detroit, fu un successone: oltre a ricevere una nomination agli Oscar, rimase nelle classifiche americane per ben cinquantaquattro settimane.

Endless Love

“Il duetto più bello di tutti i tempi”, ha sentenziato Billboard nel 2015. La canzone fu scritta nel 1981 da Lionel Richie per essere interpretata insieme alla Ross e fu usata da Franco Zeffirelli come tema portante del suo film “Amore senza fine”. Il brano fu estratto come singolo proprio dalla colonna sonora della pellicola, che sebbene non fu di grande successo non affossò la canzone: fu la seconda più venduta di quell’anno.

The Boss

Brano di successo del periodo “dance” della Ross. “The Boss” uscì come primo singolo estratto dall’album omonimo nel maggio 1979 e fu una hit sulle piste da ballo di mezzo mondo. A scrivere e produrre il pezzo il duo Ashford & Simpson.

I’m Coming Out

L’altro singolo estratto da “Diana”, disco del 1980 che conteneva “Upside Down”. Anche questo brano fu prodotto dagli Chic e fu un grande successo, pur se non paragonabile all’altra hit del disco. Negli anni è diventata un inno della comunità Lgbt.

Ain’t No Mountain High Enough

Il brano che nel 1967 svelò al mondo il talento di Marvin Gaye venne reinterpretato nel 1970 da Diana Ross, sempre sotto la supervisione di coloro che quel brano lo scrissero ovvero Ashford & Simpson. Il successo fu tale che valse alla cantante una nomination ai Grammy per la miglior performance femminile dell’anno.

Someday We’ll Be Together

Uno degli ultimi successi di Diana Ross insieme alle Supremes, anche se di fatto le “compagne” della star di Detroit non appaiono in alcun passo della canzone. Trattasi di una cover del brano omonimo del 1961 di Johnny & Jackey.

Love Hangover

Il brano che lanciò la Ross nella dimensione da dancefloor. È il 1976 e con “Love Hangover”, dall’album “Diana Ross”, la sua voce suadente sbarca anche nelle discoteche di tutto il mondo. è la sua quarta numero 1 da solista, quella che all’epoca la fece diventare l’unica artista femminile a piazzarne così tanti in vetta.

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