La voce che ha incantato Damien Rice e Diodato sarà sul palco dell'Ariston, categoria Nuove Proposte, con un brano scritto, testo e musica, da lei stessa e con la produzione artistica di Diodato e Tommaso Colliva. L'INTERVISTA
Comprendersi per farsi comprendere. Sciogliere i suoi nodi per annodarsi alla pianta senza nodi dell'esistenza. Greta Zuccoli, in concorso a Sanremo 2021 nella categoria Nuove Proposte col brano Ogni cosa sa di te, ha già lasciato un segno prima ancora di "mordere" il palco dell'Ariston dimostrando una maturità superiore rispetto ai suoi 22 anni. Non a caso la hanno voluta in tour sia Damen Rice che Diodato, quest'ultimo complice dell'imminente avventura festivaliera. Già al primo ascolto il mio voto era a un millimetro dall'8 perché ascoltando il brano si respira una progetto stratificato, di queli che oggi, nella stagione della fast and ghost music, sono una rarità. Ci siamo confrontati al telefono.
Greta quando nasce l’idea Sanremo e perché ha scelto il brano Ogni cosa sa di te?
Sanremo è coinciso con la mia fase di cambiamento, in primis il fatto che dopo anni di scrittura in inglese sono passata all’italiano e dunque alle mie radici. Ci pensavo da tempo a Sanremo e questo è l’anno giusto per provare, per presentare un pezzettino di questo mio cambiamento all’Ariston. E' il brano giusto perché racconta la mia rivoluzione.
Adesso le notti contemplano il sole?
Questa canzone mi ha aiutato a uscire dalle emozioni che ho catturato e scritto, è una visione scura ma anche luce. Sono entrambe parti di me e per quanto mi sia riconciliata resta una accettazione di quello che sono nelle mie molteplici sfumature.
Che differenza c’è tra i tuoi alberi infiniti e quelli de Il Cielo in una stanza?
Voglio restituire una immagine nitida di quello che faccio. L’idea di alleggerirsi andando verso l’alto, l’immagine del contrasto tra lo stare fermi e i rami che inseguono il cielo e la luce. E' una metafora di avvicinamento all’altro anche in maniera discreta e delicata.
Dove si nutrono le radici dei tuoi alberi?
C'è lidea del nucleo, del partire dal basso, di scendere nelle viscere più profode del mio essere. E' un processo di consapevolezza che parte dal basso.
Alla fine del video c’è una riconciliazione tra le tre anime presenti: tu ti sei riconciliata con te stessa? Per altro ti vedo anche con una corona in testa.
La corona sottolinea l’idea di luce e di cambiamento. Sono tre anime che si completano: bianco, statico, tre colori e la riconciliazione anche con i miei ricordi.
La luce in attesa che cura il dolore…dove va cercata?
In una persona che in quel momento ricercava qualcosa di luminoso. Può essere anche un momento di creazione della canzone, quell'epifania speciale che ti porta a una espressività. C'è sempre l gioco dei contrasti.
Come è andata dopo le prime prove con l’orchestra?
Ogni cosa sa di te era già arrangiato con una orchestrazione d’archi che tornerà poi negli arrangiamenti. La pasta sonora molto bella. Soddisfatto pure il mio direttore d’orchestra, Rodrigo D’Erasmo.
Ti preoccupa l’Ariston senza pubblico? E la scala?
Non so se è prevista per le Nuovo proposte ma se la faremo ci penserò, starò attenta, sono un mezzo disastro, ho paura di scivolare. Il pubblico mancherà tantissimo, lo ho già testato quando ho partecipato alle selezioni dei giovani. Sul palco saremo io, l’abbraccio della musica e di quello che m porto dentro. Sono certa che arriverà nelle case.
Damien Rice ha ascoltato il brano?
Ci lega un rapporto di amicizia che va oltre la musica, lo tengo aggiornato e lui è felice di vedere la mia crescita artistica. Inoltre è stato ospite a Sanremo e sa cosa rappresenta quel palco.
Possiamo aspettarci un album?
Sto lavorando a nuova musica, ho l'urgenza di esprimermi ma non la fretta di uscire per forza. Scrittura e ispirazione vanno accompagnate non forzate!