Il brano racconta il silenzio composto degli artisti nel primo lockdown, la sofferenza per la mancanza dei live e del rapporto diretto col pubblico, l’incognita costante per ciò che verrà. Alla fine di tutto, però, la speranza trova sempre spazio. L'INTERVISTA
Un anno fa la nostra vita è cambiata per sempre. E ancora oggi contiua quodianamente a seguire una direzione ondivaga, incerta. A darci un orizzonte, una stella polare da seguire in questo buio dell'umanità serviva un lupo di mare sensibile e generoso. Il nostro comandante è Renzo Rubino che, aspettando di salpare per nuove avventure, in Lasciami Stare condensa dodici mesi n compagnia di una bussola impazzita ma che comunque non ci hanno mail tolto la speranza.
Renzo come nasce il brano?
E’ il mio punto di vista su quello che è accaduto e ancora accade per poi per trasmettere un segnale che sto bene, che faccio ancora il musicista e che bisogna ripartire. Lasciami stare lo ho scritto a Milano in un giorno in cui il telefono non ha smesso di comunicarmi che tutti i lavori erano rimandati o cancellati. Stavo lavorando a un progetto da quattro anni e non uscirà neanche quest’anno. E’ un mantra scritto da chi, trascinato da amici musicisti, voleva trascorrere un inverno a Milano e si è ritrovato chiuso in casa.
Ho visto che hai ripreso a collaborare con Andrea Rodini.
Siamo tornati a bomba come ai vecchi tempi. C'è entusiasmo bello.
L’inizio è quasi bandistico: come hai ragionato sulla musica?
Devo ringraziare Mauro Ottolini per i fiati, l'idea era di rendere la canzone una ballata scaccia pensieri. I fiati ti portano a una sorta di marcia danzereccia, l’idea era proprio una danza contro il malessere. Non devi saltare in aria ma ti porta a dire lasciami stare allontanando i pensieri.
Tra pace e religione cosa vorresti?
Direi la pace ma sono un amante dei picchi. Perché mi piacciono anche i momenti caotici.
Il lockdown (tutto sul coronavirus) ci ha resi migliori?
Siamo esseri umani e l’umanità non è cambiata con le guerre, all’inizio c'è una presa di coscienza e la sensazione che qualcosa accadrà. Spero di sì ma ne dubito.
Davvero ti mancherà qualcosa di questi giorni?
Guarda mi sono dedicato a una serie di cose per le quali mai ho avuto tempo, tipo creare maschere in ceramica: ora non voglio perdere questi spazi. All’inizio è stata dura, ho temuto anche per il lavoro poi preso coscienza e ho cercato un nuvo equilibrio.
Porto Rubino avrà un seguito?
A fine luglio e ti aspetto a bordo! Sarà dedicato ancora all'inquinamento marino ma accenderemo un faro sull'inquinamento architettonico e su quello luminoso. Partiremo il 19 luglio e navigheremo fino al 26 luglio nella parte alta della Puglia, sempre in una rotta dall'Adriatico allo Ionio e sempre in compagnie delle Cantine San Marzano-
A una certa riprenderà…quando?
Il mio processo di ripresa inizia con Lasciami stare senza grandi aspettative ma con la volgia di dire a me stesso che si riparte.
Idea sui concerti?
La speranza è di riprendere in autunno intanto lancio qualche sassolino di avvicinamento.
Il nuovo disco dove ci porterà?
Non c’entra nulla con Lasciami stare, uscirà a maggio. E' un album diverso, sarà dedicato un po’ ai bambini e al bambino che c’è in ognuno di noi. Lo produrrà Taketo Gohara, grande professionista e perfetto per le cose divertenti.
Tu hai fatto tre Festival di Sanremo: che idea hai di quello in arrivo?
Sarà molto strano cantare a Sanremo davanti a una platea vuota. L’emozione del pubblico e per l'artista e l’orchestra è fondamentale, suoni per chi è lì e non per il pubblico a casa. All'Ariston tremano le gambe, è un salto mortale, è pure emozione. Ciò detto è giusto farlo.
Riapriranno i teatri?
Io ho avuto al covid, sono rimasto un mese e mezzo a casa, è stata dura. Quello che non si comprende è che questa chiusura porta alla depressione che si può sconfiggere con l’arte, anche attraverso piccoli gesti come andare al cinema, a un concerto o a teatro. Io ho ancora un concerto in sospeso al Blue Note di Milano. In estate ho lavorato almeno fino a settembre dunque non mi lamento ma bisogna riaprire le porte dell'arte!