Con la sua agenzia ha portato sui palchi tra gli altri Max Gazzè, pioniere di questa avventura, Diodato, Daniele Silvestri, Alex Britti, Marina Rei, Ghemon, Irene Grandi e Colapesce e Dimartino. Ha dimostrato che la musica si può fare
"Abbiamo prodotto 118 concerti, coinvolgendo 14 artisti e 56 musicisti, 83 tra tecnici e crew per Otr e circa 4000 persone in tutte le produzioni locali attivate sul posto per ogni evento" in una nota pubblicata sulle pagine social Francesco Barbaro, fondatore di OTR, l'agenzia di musica live indipendente più importante d'Italia, fa un bilancio di questa estate con il merito di aver riportato sul palco alcuni dei più grandi nomi della musica italiana, da Max Gazzè, pioniere di questa avventura, a Diodato, da Daniele Silvestri ad Alex Britti, e ancora Marina Rei, Ghemon, Irene Grandi, Colapesce e Dimartino e ancora altri. Veri e propri concerti e tour che hanno rimesso in moto parte della filiera della musica, con numeri importanti "Abbiamo occupato 1273 camere d'hotel e consumato oltre 7000 pasti, preso 165 treni e 136 aerei, abbiamo noleggiato 42 mezzi su ruote e percorso oltre 200.000 km, per un totale di oltre 230 ore di musica dal vivo", ricordando che "La produzione di un concerto mette in moto una macchina organizzativa complessa che comprende - oltre agli artisti - musicisti, tecnici, autisti, local promoter, service, fotografi, uffici stampa, agenzie di comunicazione, personale impiegato sul posto, alberghi, ristoranti, agenzie che si occupano di noleggiare auto e mezzi per gli spostamenti".
"Siamo stati i primi a dichiarare che in estate non ci saremmo fermati - prosegue la nota - Lo abbiamo fatto insieme agli artisti del nostro roster che rispetto alle regole imposte potevano essere in tour". E questo nonostante tutte le oggettive difficoltà, "Abbiamo rinunciato alle imponenti scenografie, a tutto quello che fa da contorno a uno spettacolo, riportando al centro la musica, era l'estate giusta per farlo perché nessun effetto speciale sarebbe stato più potente dell’emozione di tornare a fare musica dal vivo".
Tutto per amore della musica e nella convinzione che era necessario ritornare al lavoro, anche senza troppi orpelli "Né santi né eroi, solo persone che sono tornate a fare un lavoro che amano, con la passione e la professionalità che li contraddistingue. Nessun evento patinato, nessuna retorica stantia, solo la musica, il lavoro che abbiamo scelto e per il quale anche quest'anno abbiamo deciso di impegnarci, contro ogni previsione e contro ogni aspettativa".
Una linea dell'agenzia controcorrente rispetto a tanti altri, ma sposata subito da molti suoi artisti "Ci siamo scoperti comunità e ci siamo fatti trovare preparati rispetto alle regole. Dopo questa esperienza ci sentiamo pronti ad affrontare il futuro, qualsiasi forma abbia. Quello della musica dal vivo, come settore, merita rispetto e fiducia, ce la siamo guadagnata "sul palco"".