Voci di Corridoio, le raccolgono i Reclame e ne fanno diario di vita

Musica

Fabrizio Basso

reclame

Il gruppo è nato dall’incontro tra Marco Fiore con i fratelli Edoardo, Gabriele e Riccardo Roia. In questo album raccontano situazioni di vita quotidiana. Ogni stanza una storia. L'INTERVISTA


Se questo è il primo album di inediti, i Reclame devono essere consapevoli che a ogni passo avanti le attese saranno sempre più elevate. La band si è da subito distinta per la capacità di creare una perfetta sintesi tra la forza poetica della narrazione e l’espressività delle sperimentazioni sonore. Ispirandosi alla tradizione cantautorale italiana, in otto brani raccontano altrettante storie e personaggi: voci e frammenti di un mosaico umano eterogeneo. Ne ho parlato con Marco Fiore.

Voci di corridoio: titolo ambiguo per chi racconta la vita. Si pensa a mormorii di solito.

Può voler dire due cose: o voci non attestate riguardo a qualcuno o voci all’interno di un corridoio. Raccontiamo otto personaggi di fantasia ma in tematiche nelle quali ci si può ritrovare chiunque. Aderiscono al reale per tematiche ma sono di finzioni. Le voci non sono attestate perché le abbiamo pensate come otto frammenti di stanze che vedi solo in parte. Coglie un attimo non totalizzante e lo rende emblematico di una vita.
Due amanti e Fra le braccia di un’altra parlano di amori che finiscono: difficile raccontarli ai tempi dei social?
Da un lato la tematica amorosa è complicata per confrontarsi. Già narrata mille volte soprattutto nella canzone pop e Due Amanti è il più pop dei brani dell'album. Serve una chiave di lettura originale. Abbiamo portato questa esperienza amorosa a un abbandono da fare con sinth-pop anni Ottanta e Novanta e a un piano metaforico.
Il viaggio di ritorno sembra quasi distopico: dove vorreste tornare? E c’è un’epoca che vorreste vivere?
Non c’è periodo migliore di questo. Però riteniamo gli anni Settanta quelli più produttivi per la musica. La tecnologia ha iniziato a farsi largo. C’erano il Synth, il Prog, il cantautorato, Cohen e Dylan, il primo lavoro dei Led Zeppelin, l'elettronica dei Krafterwerk. Il nostro è un lavoro di ricerca ma che rifuita di adeguarsi ai fatti del passato.
Inseguito dalla Luna richiama Onora il padre e la madre di Sidney Lumet: ha un significato particolare per voi?
Siamo appassionati di cinema. E' bella la storia della fuga disperata dei due ragazzi, interpretata in modo surreale. Ci piace contaminare le canzoni con altre forme d’arte.
La casa d’infanzia è bello guardarla da fuori o bisogna entrarci facendo i conti che se stessi?
Ci siamo tutti legati. E’ quel luogo dove risiedono esperienze passate e che nonostante le crepe tornano nella nostera memoria. Ci forma e ci ha formato, è ciò che siamo e non ci abbandona, ma va lasciata in parte perché deve diventare la porta del futuro. La canzone narra di un amore ancillare.
Cosa resterà?  racconta la fine di una stagione della vita…un via di mezzo tra i quattro amici al bar di Gino Paoli e certe notti di Ligabue. Esiste ancora la cultura del bar?
Ci sono anche le Osterie di Fuori Porta di Francesco Guccini. Lì il protagonista della canzone faceva progetti per il futuro poi ci torna e trova le nuove generazioni ma i suoi sogni naufragati. Pone una rinnovata fiducia in una coppia al tavolino. La cultura dei bar c’è ancora almeno in provincia ma per noi è più un confronto tra presente e passato.
Lo stato di salute del cantautorato italiano a livello di band?
Pessimo. Poche band, a livello mainstream dire zero e anche in una fascia più piccola scarseggiano. Siamo nella stagione dell’uomo solo al comando.
Perché Reclame?
Foneticamente perché ci suonava bene e ha un respiro internazionale. Appartiene a una lingua straniera ma è parte del nostro vocabolario. Poi c'è una analogia sull’immediatezza tra il linguaggio pubblicitario e il pop. E’ l’artista che deve arrivare al pubblico, non il contrario. Ricordiamocelo.
La vostra estate?
Non suoneremo in estate. Aspettiamo di capire i locali come si comporteranno. Stiamo lavorando al secondo disco e speriamo nel tour invernale.

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