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#Hashtagart, dal flashmob in lockdown ai concerti in cortile: l’Italia torna a suonare

Musica

Chiara Ribichini

Nel giorno di Pasqua, con il loro canone di Pachelbel, avevano abbracciato le famiglie chiuse in casa con un’esibizione che aveva fatto il giro del mondo diventando il simbolo del nostro Paese ferito dal Coronavirus. Oggi, quegli stessi musicisti della Filarmonica della Scala sono tornati a suonare dal vivo. All’aperto ma anche in diretta streaming

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Con il loro Canone in D di Pachelbel avevano fatto suonare l’Italia in lockdown nel giorno di Pasqua. Un flashmob per ringraziare i medici, gli operatori sanitari e tutte le persone in prima fila nella lotta contro il Coronavirus (LO SPECIALE). Quelle immagini avevano fatto il giro del mondo diventando il simbolo del nostro Paese profondamente ferito dal virus ma anche un messaggio di speranza nei giorni in cui i numeri delle vittime e dei contagi iniziavano lentamente a scendere. Oggi, due mesi e mezzo dopo, quegli stessi musicisti della Filarmonica della Scala, sono tornati a suonare. Insieme, dal vivo. Non più ognuno chiuso nella propria stanza. Si sono ritrovati nei cortili più belli di Milano e hanno dato vita a una tre giorni di concerti al tramonto trasmessi anche online in HD con il 5G. A loro è dedicato questo secondo appuntamento di #Hashtagart, la rubrica dedicata all’altra scena dell’arte, quella che si esprime attraverso i social.

Tra note e natura

 

Così, nei cortili storici ma anche in quelli più nascosti di Milano, la musica è tornata a risuonare in live suggestivi, al tramonto, in un intreccio tra note e natura. Pochi gli spettatori presenti per le regole imposte dai protocolli sanitari ma la musica della Filarmonica si è diffusa attraverso gli streaming online nelle case di tanti italiani.
I live sui social, che durante il lockdown hanno permesso agli artisti, e non solo, di continuare ad esprimersi scoprendo nuove forme per esibirsi, probabilmente faranno parte delle nostre vite post pandemia ancora a lungo. Molti teatri, come l’Opéra di Parigi o il Metropolitan di New York, resteranno infatti ancora chiusi fino alla fine dell’anno salvo cambiamenti dell’ultim’ora. Il Teatro alla Scala riaprirà il 6 luglio con quattro concerti a cui potranno assistere fino a 600 spettatori, a fronte degli oltre duemila solitamente presenti. Il sovrintendente Dominique Meyer ha sottolineato in conferenza stampa che proprio per cercare di mantenere il contatto con il pubblico straniero, molti spettacoli saranno trasmessi in streaming. La musica, in poche parole, continuerà a risuonare anche online.

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