Shade ha annunciato con un freestyle il nuovo singolo Autostop in uscita il 16 giugno. Nel brano Shade mostra ancora una volta le sue capacità di cimentarsi in più generi musicali, dal rap al pop, e di usare benissimo le parole. L’intervista
L’estate come momento per ripartire, per inseguire con maggiore ostinazione l’amore, l’amicizia, il sorriso. E ci si può andare in Autostop in insieme a Shade. Questo è infatti il titolo del nuovo singolo dell’hit maker con all’attivo 8 dischi di Platino e 3 Oro e che ha annunciato con un freestyle. Aspettando il 16 giugno, ho intervistato Shade.
Come stai? Dove sei?
Ora sono a casa a Torino. Ho trascorso il lockdown in Spagna, ero in vacanza e sono rimasto bloccato.
Non male come rifugio.
Sì ma non sono uscito molto. E anche avessi voluto era chiuso tutto
Passerai a casa anche l’estate o riuscirai a fare qualche data?
Sto aspettando aggiornamenti, voglio capire se ci danno l’ok per fare tutto in sicurezza. Io ho tanti ragazzi tra i miei fan e loro sono più istintivi. Quindi voglio essere tranquillo.
Il nuovo singolo è Autostop.
Un testo perfetto per quello che viviamo ora, per testimoniare l’essere stanchi di attendere e il volere ripartire. Quando dico che cerco il mare è inteso come felicità, come quelle cose che ti fanno sentire le farfalle nello stomaco.
Ce ne è bisogno, arriviamo da settimane terribili.
Lo so. C’è chi ha perso qualcuno. Per questo servono vibrazioni positive.
Hai scritto cose nuove?
Ho un sacco di materiale che si somma a cose scritte prime. Quella in Spagna era una vacanza di relax con album quasi già chiuso, mancavano solo i featuring.
Hai una nuova percezione del tempo?
La vita è un po’ si è rallentata dovendo stare in casa e anche se sei stakanovista. Il mio studio di registrazione era l’armadio, era avere un piumone in testa. Usare un microfono normale mi è sembrato un miracolo.
Tra dischi d’oro e di platino avrai una casa che brilla.
I riconoscimenti fanno piacere ma io faccio le canzoni perché piacciano alla gente.
Li hai esposti?
Non ho neanche quadri appesi in casa. Fa piacere perché dietro quel riconoscimento ci sono persone che l’hanno ascoltata e il messaggio è arrivato a chiunque.
Ce ne è uno che ami particolarmente?
Il disco d’oro di Allora Ciao perché un genere un po’ più difficile rispetto al passato.
Sta crescendo l’età media del tuo pubblico.
Sono un anello di congiunzione, ho questa intergenerazionalità. Sto evolvendo in maniera più matura. Ho scritto cose per l’estate anche adatte a un pubblico adulo. Sto crescendo, so che ai fan più giovani potrebbe non piacere molto ma devo alzare l’asticella.
Cosa ti è mancato di più in questo periodo?
Una ragazza e tanto i miei fan, il contatto con le persone. La musica è fisicità, toccare una mano dal palco è gioia: mi sono commosso rivendendo vecchi video miei.