Il nostro tempo batterà il nemico impossibile, lo dice Mario Biondi

Musica

Fabrizio Basso

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Tra le tante iniziative nate dalla creatività di questo tempo apparentemente sospeso c’è l’idea del progetto Nemico Impossibile concepita  dall’inedito trio Mario Biondi, Annalisa Minetti e Marcello Sutera. Il brano da oggi sull piattaforme è Il Nostro Tempo. L'intervista a Mario Biondi

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(@BassoFabrizio)

Non c'è dubbio: la musica è una vibrazione dell’universo, non solo dell’uomo, che cattura i nostri cuori e li fa battere all’unisono anche nello spazio di una sola canzone. Tra le molte iniziative di qyesta stagione complicata c’è il progetto Nemico Invisibile, concepita da Mario Biondi, Annalisa Minetti e Marcello Sutera e che vede la partecipazione in musica e voce anche di Dodi Battaglia, Gaetano Curreri, Petra Magoni, Jean-Paul Maunick (Incognito) e del rapper Andrea Callà cui si aggiungono tanti vocalist, artisti e musicisti che hanno aderito con forza, energia e vitalità a questa iniziativa solidale volta a sostenere ed accompagnare questi giorni incerti. Nemico Invisibile parte col singolo benefico Il Nostro Tempo (scritto da Biondi, Minetti e Veronica Brualdi e arrangiato da Sutera), una lettera in musica, piena di slanci verso il futuro e generata proprio per dare speranza e seminare amore. Il ricavato, sarà devoluto ad AUSER, Associazione di volontariato e di promozione sociale che nelle diverse regioni Italiane, con dedizione, sta portando avanti iniziative di sostegno per le persone più fragili, sole e anziane. Saranno devolute tutte le somme raccolte attraverso le varie piattaforme digitali di downloading e di streaming, la monetizzazione delle visualizzazioni del videoclip sul canale Youtube, gli introiti editoriali e le somme derivanti dalle vendite delle T-shirt dedicate, sul conto corrente bancario preposto all’iniziativa IBAN  IT 67 X 03111 03253 000000010815 intestato a Auser" Presso: Ubi Bank via Crociferi 44 - 00187 Roma. Tali introiti saranno trasparenti, rendicontati e resi pubblici attraverso le pagine social istituite a tale scopo. Del progetto ho parlato con Mario Biondi.


Mario credevamo di essere indistruttibili...
E invece il pulviscolo basta per distruggerci. Sono preoccupato per i figli 8 figli…il più piccolo ne ha tre e mezzo.
Parlami di questo progetto a favore dell'Auser.
E' il risultato di una congiunzione astrale, io e Petra Magoni parlavamo di un progetto, di una canzone che potesse aggregare diversi artisti partendo dal nostro ambiente, quello del jazz italiano. Il giorno dopo la nostra telefonata mi chiama Annalisa Minetti annunciandomi che vuole creare una aggregazione di artisti italiani per sostenere il volontariato che si occupa degli anziani. I soggetti più a rischio e i più fragili.
Tu hai abbracciato subito l'idea?
Ho contattato Petra e le ho proposto invece di chiuderci nella nicchia jazzista di allargarci al pop e ad altri artisti italiani. E Petra che è una persona squisita, gentile e modesta, si è subito presata.
Tu ti sei subito esposto.
Ho chiamato Dodi Battaglia, siamo compagni di musica e ammetto che mi emoziona averlo vicino e parlargli, è un mito musicale italiano, e da sostenitore del made in italy sono fiero di dire che è nella classifica dei migliori chitarristi al mondo e in Europa. Poi ho telefonato a Gaetano Curreri che si è messo a disposizione. Ho allargato ai giovani e ho coinvolto pure Zoe e Marica, le mie figlie piu grandi.
Il brano è Il Nostro Tempo.
Una canzone bella, le voci funzionano, abbiamo espresso quello che volevamo. La canzone è il nostro autobus, siamo trenta persone a viaggiare. Se riusciamo a raccogliere qualcosa saremo felici. Ma sappiamo che oggi anche spendere tre euro in più può essere un problema, tutto è difficile anche fare una spesa aggiuntiva. Il messaggio può essere un balsamo per alcune anime se poi potremo aiutare i volontari...ancora meglio!
Siete stati molto bravi a raccontare un periodo in una canzone.
Nella canzone ci sono tutti i temi del periodo. Nel video immagini di questo momento a partire dal lavarsi le mani: ma non siamo leziosi. La canzone non vuole essere melanconica, né induce a piangersi addosso. E’ un invito ad aiutarci: che Dio ci aiuti si dice al di là della Fede.
Mario Biondi come attraversa questa pandemia?
Cerco di vivere i tempi che vivo. Sono contento di spendere del tempo con la famiglia anche perché se mi guardo indeitro abbiamo girato 35 paesi nel mondo con anche 105 date in un anno, che corrisponde quasi a un giorno su tre lontano da casa. Ho tolto presenza ai miei cari dunque al di là della tristezza per quello che accade nel mondo la vivo anche come opportunità.
Idee discografiche?
Ho finito il disco a febbraio, era previsto in uscita a marzo ma non lo ho ritenuto un momento adatto. Il mondo dello spettacolo è in difficoltà, ma noi continuiamo a impegnarci.
Concerti?
Per i live ci vorrà più tempo di quanto pensiamo a ripartire. Ho spostato tutte le date estere di maggio e giugno verso la fine dell’anno. Ho sospeso al momento Roma e Milano.
Sei molto preoccupato?
Il mondo non sarà più lo stesso di prima ed è giusto che sia così: dobbiamo imparare dalle disgrazie e dagli errori. Torneremo a teatro e in spiaggia ma a tempo debito e comunque sarà più bello. Ricordo che il mio picnic con i genitori o la settimana al mare erano l’evento dell’anno e poi da ragazzino hai una visione ancora più bella. Non c’erano abitudini a aperitivi, ristoranti e take away, abbiamo esagerato e dato per scontato tutto. Io coi i miei figli già sono restrittivo, e vengo criticato: la pizza, la carne non sono per tutti i giorni, si varia come facevamo noi alla loro età.
Ai bambini come spieghi quello che sta accadendo?
Sono fortunato perché vivo in campagna, mio figlio gira nella campagna intorno a casa, abbiamo il fiume, i polli, le galline, le mucche, raccogliamo la verdura ed è una grazia che ci siamo concessi. Però i bambini sono essenziali e notano se qualcuno non usa le mascherine. Mi figlio di tre anni e mezzo sa che bisogna stare attenti e prendersi cura della nonna, che non dobbiamo essere contagiosi. E’ un bimbo buono e intelligente, non si arrabbia, non lo prende a male. Ogni tanto mi chiede se gli compro un giocattolo.
E tu?
Quando vado a far la spesa passo all'edicola e insieme ai giornali acquisto un giocattolino.

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