Laura Pausini lancia un appello al governo per la tutela dei lavoratori dello spettacolo durante l’emergenza Coronavirus
Mentre l’Italia si prepara ad allentare gradualmente le misure restrittive e ad entrare nella fase 2 dell’emergenza Covid-19 (AGGIORNAMENTI- LO SPECIALE - LA MAPPA), quella della convivenza col virus, i lavoratori dello spettacolo si trovano in una zona grigia di incertezza. Sui social, Laura Pausini si è fatta portavoce di un appello al governo italiano per potare l’attenzione su un settore gravemente colpito dalle restrizioni causate dal Coronavirus, ma di cui purtroppo si è sentito parlare poco nei piani di ripartenza del Paese.
L’appello al governo per i professionisti dello spettacolo
Gli interrogativi sul futuro degli eventi e della musica live erano già stati sollevati da Tiziano Ferro durante un’intervista a “Che tempo che fa”, e in mancanza di risposte decise per tutti i lavoratori dello spettacolo ora Laura Pausini e tantissimi altri artisti hanno lanciato un appello al governo attraverso l’hashtag #seiconnoi ? Un forte e chiaro messaggio per la tutela di tutti i professionisti che lavorano dietro le quinte del mondo dell’intrattenimento e rendono possibile ogni concerto ed evento di cui l’arte è protagonista. Un appello affinché nessuna voce resti inascoltata: «Non possiamo permetterci di dimenticare qualcuno, di lasciare indietro centinaia di migliaia di lavoratori senza colpe e ad oggi senza prospettive. Non stiamo parlando di noi o per noi. Stiamo parlando di tutti i musicisti, gli autori, i dj, i ballerini, gli operai, i tecnici, i lavoratori speciali, i professionisti di ogni settore dello spettacolo, i lavoratori senza cassa integrazione, i lavoratori occasionali, tutte le maestranze che lavorano nel mondo della musica e dell'intrattenimento. Stiamo parlando di chi suona la sera nei locali delle vostre città e di chi insegna musica ai vostri figli. Non sono star, ma è gente che lavora e con quel lavoro ci paga ciò che serve per vivere. Gente che come tutti ha il diritto di lavorare e di essere protetto quando senza alcuna colpa il lavoro e la dignità vengono messi in pericolo. Di loro e della loro angoscia e del loro disagio economico si parla pochissimo.» L’Italia sta definendo le modalità con cui affrontare la fase 2 dell’emergenza Coronavirus e ogni giorno leggiamo di proposte e iniziative per la graduale ripresa delle attività produttive e commerciali, ma non si parla mai del futuro di chi vive grazie a un lavoro nello spettacolo e nell’intrattenimento.
La richiesta di una tutela economica e di termini chiari per la ripresa degli eventi
Nel testo dell’appello di Laura Pausini, condiviso su Twitter e gli altri social anche da Fiorella Mannoia, Giorgia, Paola Cortellesi, Fiorello e molti altri artisti, si chiede attenzione alla tutela dei professionisti dello spettacolo e un piano d’azione definito per la graduale ripresa degli eventi: “Noi artisti che condividiamo con questi lavoratori una parte fondamentale della nostra vita e conosciamo a fondo le difficoltà che stiamo attraversando, ci chiediamo: come potranno reggere ad un'emergenza che diventa sempre più lunga? Come potranno vivere dignitosamente senza neanche la prospettiva di poter, un giorno, tornare a fare il proprio lavoro? Cosa succederà agli eventi di quest'estate e a quelli programmati nei mesi successivi? Quando potranno tornare a lavorare? Per questo attendiamo e ci auguriamo che a tutti i lavoratori del settore, per tutta la fase dell'emergenza, venga assicurato un trattamento economico e previdenziale dignitoso e che - sulla falsariga di quanto già fatto in altre nazioni - si definisca il futuro dei prossimi eventi rispettando e garantendo i diritti di tutti, che il Governo ascolti le varie associazioni di categoria coinvolte e possa offrire all'intero settore ipotesi realistica dei tempi in cui poter tornare a lavorare con risorse concrete che consentano la ripresa delle attività in condizioni di sicurezza per i lavoratori e per il pubblico. Ci auguriamo, infine, di rivederci presto, in un club, in teatro, nei palasport o negli stadi, nelle arene o nelle piazze. E quando ci rivedremo il primo applauso sarà dedicato a loro, ai nostri costruttori di sogni”.