Tra sorprese e assenti eccellenti, tutti i nomi in corsa per una statuetta il prossimo 9 febbraio
Si avvicinano i Premi Oscar 2020, che verranno assegnati nella notte italiana tra il 9 e il 10 febbraio al Dolby Theatre di Hollywood. Sono già state rese note le nomination per le varie categorie, tra le quali le due “musicali”: quella per la miglior canzone originale e quella per la miglior colonna sonora, che seguiranno le vittorie di un anno fa rispettivamente di “Shallow”, contenuta nel film “A Star Is Born” con l’interpretazione di Lady Gaga, e le musiche di “Black Panther”.
Miglior canzone originale
La corsa al premio per la Miglior canzone originale era già iniziata a dicembre quando l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences aveva diffuso una shortlist di quindici canzoni. Tra queste, sono arrivate alle nomination “(I’m Gonna) Love Me Again” di Elton John & Bernie Taupin contenuta nel biopic sulla vita e sulla carriera del cantante e pianista britannico “Rocketman”, “I’m Standing With You” di Diane Warren contenuta in “Breakthrough”, “Into the Unknown” di Robert Lopez & Kristen Anderson-Lopez (alla terza nomination agli Oscar) contenuta in “Frozen 2”, “Stand Up” di Joshuah Brian Campbell & Cynthia Erivo contenuta in “Harriet” e “I Can’t Let You Throw Yourself Away” di Randy Newman contenuta in “Toy Story 4” (seconda volta di una canzone contenuta in un film Disney ad arrivare alla nomination). Restano a bocca asciutta, dunque, tra gli altri, il frontman dei Radiohead Thom Yorke e il bassista dei Red Hot Chili Peppers Flea, che insieme avevano firmato “Daily Battles” per “Motherless Brooklyn”, Pharrell Williams, che aveva composto “Letter To My Grandfather” per “The Black Godfather”, e Beyoncé con “Spirit” per la riedizione de “Il Re Leone”. A grande sorpresa non è presente nessun brano dal musical “Cats”, prima versione cinematografica del capolavoro di Broadway sbarcato nei mesi scorsi al cinema.
Miglior colonna sonora
Per quanto riguarda la Miglior colonna sonora la cinquina è composta da Thomas Newman per “1917”, Randy Newman per “Marriage Story”, Alexandre Desplat per “Little Women”, l’eterno John Williams (arrivato alla candidatura numero 52 in carriera) per “Star Wars: The Rise of Skywalker” e la violoncellista islandese Hildur Guðnadóttir per “Joker”. Quest’ultima si è aggiudicata il premio della stessa categoria all’ultima edizione dei Golden Globe, andata in scena settimana scorsa. Una colonna sonora dove le intense melodie della Guðnadóttir incontrano hit famose, legate o meno al mondo del sorriso e dei clown. A risaltare c’è “That’s Life”, canzone composta da Dean Kay e Kelly Gordon. Il brano del 1963 ha avuto varie versioni, di cui la più nota è quella di Frank Sinatra del 1966, diventando addirittura il titolo dell’album del cantante uscito quell’anno. Raggiunse anche la Billboard Hot 100, classificandosi al quarto posto. Non solo: Sinatra torna in Joker anche con “Send In the Clowns”, in una delle sequenze più tese della pellicola. Viene, infatti, intonata dai ragazzi nella metropolitana mentre cercano di prendersi gioco di Arthur, seduto a distanza e vestito da clown. La canzone appartiene, originariamente, al musical “A Little Night Music”, dell’autore Stephen Sondheim. Il premio per la Miglior canzone l’Hollywood Foreign Press Association l’aveva invece attribuito a “Rocketman”, con il brano “I’m Gonna Love Me Again”.